Gucci e Mawuli esultano davanti alla sud

Indiani è stato vispo a disegnare un modulo camaleontico e l’Arezzo ha dato una bella risposta sul piano del carattere, dimostrando che quest’organico non è da buttare. La gestione delle gare però resta un tallone d’Achille, con 8 gol su 15 incassati tra il minuto 61 e il minuto 75: una zavorra che va staccata celermente dalla schiena. E comunque i tre punti contro la Spal sono arrivati nonostante cinque assenze pesanti, in una serata densa di emozioni. Con un centravanti che è sempre più uomo squadra

CHE PALLE – La squadra ha dato una bella risposta sul piano caratteriale, ha aggredito la partita, ha corso molto e con criterio, ha vinto meritatamente. Non era facile, non era scontato, al di là delle evidenti magagne della Spal. Indiani è stato vispo a disegnare un modulo camaleontico, con Settembrini largo a destra e Guccione dietro la punta, lasciando poi a lui e Pattarello la libertà di svariare a seconda di dove li portava l’estro. Un piano gara ben studiato, che ha funzionato, che ha valorizzato le attitudini del gruppo. Quest’organico non è da buttare.

UNA PARTITA PER VECCHI – Per un tempo l’Arezzo ha dominato in lungo e in largo ma al di là della qualità delle giocate e del disegno tattico, è piaciuta la cattiveria, la voglia di prendersi i tre punti, la combattività. Per la prima volta in stagione, nell’undici titolare c’erano solo due “under” e questa scelta, in questo momento contingente, è stata azzeccata. La partita non frutterà i contanti del minutaggio ma fare di necessità virtù è segno d’intelligenza.

I FANTASMI – Resta da migliorare la gestione della gara, anche ieri ansiogena e affannata dopo l’intervallo, con il gol del 2-1 che aveva riportato i soliti fantasmi sul Comunale. La Spal è arrivata al 70′ con quattro giocatori cambiati rispetto al fischio d’inizio, l’Arezzo aveva lo stesso undici. Forse qualche mossa si poteva fare prima, anche per una questione di energie, nonostante la panchina stavolta fosse corta. Ma non si può avere tutto e subito. Ogni cosa ha il suo tempo dicono i nostri vecchi e hanno ragione.

ZONA ROSSA – A tal proposito è rilevante questo dato statistico: 8 dei 15 gol totali al passivo, la squadra li ha incassati tra il minuto 61 e il minuto 75, cioè nel bel mezzo del secondo tempo, in quella che è la fase cruciale del match. Una zavorra pesante che va staccata dalla schiena il prima possibile e che mette a repentaglio anche le prestazioni più convincenti. Se Gucci non butta dentro il 3-1, chissà…

VALE DI PIU’ – E comunque è giusto definire il quadro: l’Arezzo ha vinto una partita delicata, importante, senza Crisafi, Iori, Masetti, Polvani, Renzi, con Castiglia al rientro in panchina dopo venti giorni. Si tratta di una lista lunga e sostanziosa, che ha ridotto le alternative di Indiani sia per le scelte iniziali che (soprattutto) per quelle a gara in corso. Vincere così, come ha detto Mawuli, vale più dei tre punti.

EMOZIONI – Lazzarini a braccia levate prima che la palla colpita da Gucci entri in porta per l’1-0. L’esultanza di Gucci davanti alla sud. Guccione che festeggia il 2-0 con un abbraccio adrenalinico a Settembrini. La stecca di Chiosa ad Antenucci per chiarire che lì dietro c’è il duro. I 3.730 presenti del Comunale. Non solo tecnica e tattica, le partite vivono anche di stati d’animo, pulsioni, nervi tesi. L’atmosfera, in molti casi, fa la differenza.

LEADER – Cinque gol in nove giornate di campionato. Tutti pesanti, tutti da dominatore dell’area, da centravanti costantemente in agguato. Gucci doveva essere l’attaccante di scorta e invece si è ritagliato il ruolo di bomber e, ancora più importante, di uomo squadra. Un po’ le dinamiche di mercato, un po’ la conoscenza degli schemi di Indiani, un po’ il rendimento di ottimo livello fin da subito gli hanno cucito addosso la maglia da titolare, che lui ha onorato a suon di prestazioni. Una lunga carriera alle spalle, un futuro ancora stimolante davanti, Gucci è nel pieno della maturità e le sue parole in sala stampa tratteggiano il profilo di un giocatore che sa buttarla dentro e sa pure fare spogliatoio. La doppietta alla Spal resterà tra i ricordi più belli di un bellissimo 2023.