Il volume curato da Luca Amorosi e Andrea Lorentini sarà in distribuzione domani con il giornale

Presentato il volume de La Nazione, curato da Luca Amorosi e Andrea Lorentini, che ripercorre i cento anni di storia del Cavallino amaranto e che sarà in abbinamento, e in omaggio, all’edizione di domani del giornale.

Il libro è un percorso che partirà dagli albori del calcio amaranto ad Arezzo, da quando il 10 settembre 1923 il Cavallino venne fondato nei pressi dei Bastioni di Porta Santo Spirito, dove oggi è stata apposta proprio una targa commemorativa per ricordare quel giorno. Ecco poi il passaggio a Campo di Marte, dietro la stazione, dove sorgeva lo stadio Mancini con le sue tribune in legno, fino all’arrivo all’attuale stadio Comunale la cui forma e dimensione è mutata nel corso dei decenni che si sono susseguiti con gli interventi più massicci tra gli anni ’90 e dopo la vittoria del torneo di serie C1 con Mario Somma alla guida di una squadra tra quelle rimaste impresse nella storia dei tifosi.

Gli inizi, le curiosità di una storia che dal giallo ocra delle prime divise è arrivata all’amaranto, passando tra dirigenti, allenatori, calciatori e tifosi che hanno visto il Cavallino salire fino alla serie B nel corso di un secolo di storia. E così dagli anni ’50 ai ’60, arrivando attraverso gli anni ’70 ai ruggenti anni di Angelillo e Terziani. Quegli anni ’80 che per certi versi sono stati iconici nella storia del Cavallino. Ma oltre ai successi spazio anche (purtroppo) alle retrocessioni e alla radiazione a campionato in corso del 1993.

La ripartenza con Ciccio Graziani, la truppa di Serse Cosmi, l’arrivo di Bovini, quello di Mancini che segnerà il ritorno in serie B, dopo il ripescaggio estivo, le grandi sfide contro Juventus e Napoli, la vittoria in Coppa Italia contro il Milan e l’anno prima i playoff per la serie A solo sfiorati dalla squadra di Elio Gustinetti. Poi la ripartenza dopo la mancata iscrizione del 2010 fino ad arrivare all’attualità e all’ultimo campionato di serie D vinto da Paolo Indiani sotto la direzione di Giovannini e Cutolo, e la presidenza Manzo. Un volume, con prefazione della direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini, celebrativo anche delle divise con una sezione dedicata alle maglie, alcune rimaste nella memoria di tutti, altre riscoperte.