Gli amaranto inseguono la vittoria che manca da cinque giornate. Domani al Comunale arriva la Recanatese, precipitata al terz’ultimo posto e reduce dal cambio di allenatore. Indiani verso il 4231: Pattarello e Gucci titolari, ballottaggi aperti in avanti e a centrocampo. La curva sud prepara l’omaggio a Lauro nel ventennale della scomparsa

Obiettivo vittoria, come sempre e più di sempre. L’Arezzo non conquista i tre punti da cinque giornate, da quando espugnò Carrara con uno spettacolare 3-2 che, invece di diventare un trampolino, si è rivelato un sasso legato alle caviglie. Così va il calcio, imprevedibile a tutti. Fatto sta che gli amaranto, dopo quel colpaccio, hanno perso in casa con il Pescara e poi anche a Olbia, hanno pareggiato con l’Entella e a Pontedera, sono tornati sconfitti da Cesena. Fatta eccezione per la gara in Sardegna, negli altri casi la squadra ha spremuto energie e risorse, fallendo l’obiettivo massimo per questione di dettagli, disattenzioni, sbavature.

Domani, l’ha detto anche Indiani, servirà qualcosa in più dal punto di vista del furore agonistico, della determinazione, della voglia di farcela. L’Arezzo è in un periodo opaco per quanto riguarda la fase offensiva: ha segnato 2 gol in 450 minuti, ha il suo cannoniere principe (Gucci, 8 reti) ancora a secco nel 2024 e la necessità di ritrovare quella prolificità che manca da oltre un mese.

Rispetto a Cesena, Indiani tornerà sicuramente alla difesa a quattro. In avanti le scelte sono molteplici per affiancare il centravanti: Pattarello è sicuro di una maglia, poi bisognerà vedere come verranno sciolti i ballottaggi tutt’ora in piedi. Così a naso, più probabile il 4231 del 433, anche per dare continuità a un sistema di gioco utilizzato costantemente da diverse settimane.

Di fronte ci sarà una Recanatese in crisi ma fibrillata dal cambio di allenatore. In settimana Filippi ha rimpiazzato Pagliari per dare uno scossone al gruppo, reduce da 9 sconfitte nelle ultime 10 giornate e precipitato in terz’ultima posizione di classifica. Il nuovo tecnico punterà sul 352 per arginare la fragilità difensiva (i marchigiani hanno la peggior difesa del torneo) e chiudere i varchi all’Arezzo, che si trova meglio quando ha la profondità da attaccare.

I valori in campo depongono a favore dell’Arezzo ma la buccia di banana è sempre dietro l’angolo e, come insegna la partita di Olbia, bisognerà usare gambe e testa in egual misura. Oltretutto si giocherà in un’atmosfera particolare, con la sud che celebrerà il ventesimo anniversario della scomparsa di Lauro Minghelli. Vincere, stavolta, avrebbe un sapore diverso anche per questo.