Spal in salute e con qualità nei reparti, pubblico caloroso al “Mazza”: agli amaranto serve una prestazione solida e ispirata per fare punti. Indiani annuncia cambi in formazione, Di Carlo si aspetta “un Arezzo organizzato, pericoloso nelle transizioni”. Duecento i tifosi aretini in trasferta

Un bel banco di prova, senza se e senza ma. La Spal ha ripreso vigore dopo il ritorno in panchina di Mimmo Di Carlo, ha un organico molto superiore all’attuale classifica e può contare su un pubblico caloroso che al “Mazza” rappresenta un’arma in più: tutti motivi che rendono la partita di domani sera stimolante e complicata in egual misura.

L’Arezzo nel frattempo è tornato a vincere dopo cinque turni di digiuno, rispolverando un Gucci formato girone d’andata e mettendo in mostra scampoli di bel gioco. Ma davanti c’era la Recanatese, la squadra più in difficoltà del girone, e questo ha sicuramente avuto un peso sulla prestazione. Serve una conferma per mettere il timbro sul cambio di passo degli amaranto, a cui mancano altre tre vittorie, come disse Indiani, per blindare la salvezza. Due successi uno in fila all’altro, l’Arezzo li ha inanellati solo una volta in stagione, all’inizio del girone di ritorno: 1-0 al Rimini al Comunale e poi colpaccio per 3-2 a Carrara. Ripetersi domani significherebbe probabilmente rimettere piede nella parte sinistra della classifica ma soprattutto avvicinare il traguardo della permanenza in categoria.

Il coefficiente di difficoltà, come detto, è alto. Di Carlo ha rimodellato i nuovi equilibri biancazzurri intorno al 442, con Antenucci in attacco che, dall’alto dei suoi 40 anni, è sempre un elemento temibile. La qualità abbonda un po’ ovunque: Buchel, Carraro, Dalmonte, Maistro, Edera sono giocatori d’alto livello e all’Arezzo servirà una prestazione solida, ispirata, tonica per fare punti. “Mi aspetto un Arezzo organizzato, bravo nelle transizioni, con giocatori veloci e abili nell’uno contro uno – ha spiegato il tecnico spallino. Avrà la meglio chi dimostrerà maggior voglia di vincere, noi dovremo trascinare il nostro pubblico”.

Indiani ha annunciato cambi in formazione e non è una novità. Donati, Chiosa, Mawuli, Settembrini, Guccione, in panchina domenica scorsa, sono tutti candidati per un posto da titolare, fermo restando che Lazzarini, Damiani, Gaddini vengono da convincenti prove individuali e confidano nella conferma dentro il 4231 che è diventato il sistema di gioco più utilizzato da Indiani.

Duecento e solo duecento i tifosi amaranto al “Mazza”, secondo le limitazioni dell’Osservatorio. Dopo Cesena, un’altra trasferta fascinosa sotto tutti i punti di vista: un po’ di caviale dopo tanto pane e salame mangiato sui campetti della serie D.