Damiani e Pattarello sulla fascia

Donati dirompente nell’azione del raddoppio, Chiosa sicuro nel guidare la linea. Gaddini ha i colpi da giocatore, una perla il gol di Guccione. Solo Gucci resta ai margini del match, con Pattarello che non offre la versione top di se stesso

Le pagelle di Arezzo-Ancona.

TROMBINI 6 Inizia la partita con il piede destro montato al posto del sinistro e viceversa. Ne escono una serie di rinvii strampalati che destano qualche allarme. Poi, ritrovata la convergenza, è un placido scorrere di minuti verso il novantesimo. Senza ansie e senza nemmeno una parata. Imbattuto da 341 minuti.

DONATI 7 L’avvio è ballerino, sporcato dalle incomprensioni con Pattarello in fascia: quello la vuole lunga e lui gliela dà corta, quello scatta e lui gliela gioca addosso. Prese le misure, si divertono un mondo. Dirompente la cavalcata con cui apparecchia la tavola per il 2-0 di Guccione. E poi tanta altra roba di sostanza per blindare la corsia esterna. Un rinforzo vero.

LAZZARINI 7.5 In questo momento farebbe bene anche da portiere. O da centravanti. Vista la moria di centrali, Indiani lo piazza nel cuore della difesa a battagliare con Giampaolo e Spagnoli, disinnescati entrambi con un piglio, una foga, anche una lucidità da leccarsi i baffi. Non soffre nemmeno quando entra Energe, anzi chiude alla grande una delle sue migliori partite in amaranto.

CHIOSA 7 L’Ancona davanti è tenera come una mozzarella ma questo non inficia la sicurezza con cui si piazza al comando della linea, riducendo quasi a zero le imbucate e tenendo corta la squadra. Occhio lungo ed esperienza, doti che sempre servono.

COCCIA 6.5 Titolare dopo tre mesi e mezzo e una frattura scomposta all’avambraccio finalmente cicatrizzata. Non è il pendolino dei bei tempi, però certe sgassate con la sua tipica falcata lasciano ben sperare. Dalla sua parte pochi problemi con Clemente (23′ st Montini 6 Entra bene e contribuisce a condurre in porto una partita senza pensieri).

MAWULI 7.5 Stasera più polpo che mai. Affiancare l’avversario, stendere il tentacolo e portargli via il pallone è la sua specialità, eseguita svariate volte in modo sopraffino per tempestività ed eleganza. A suo agio anche quando c’è da manovrare. Una diga in mezzo al campo (38′ st Settembrini ng).

DAMIANI 8 Migliore in senso assoluto. Testa alta, gamba svelta, visione di gioco, una disinvoltura palese nel muoversi dentro la mediana a due che conosce da sempre. L’1-0 è per metà merito suo, che svelle il pallone dai piedi di Agyemang e lo lancia dall’altra parte del campo, con goniometrica precisione, sulla corsa di Gaddini. E’ letteralmente sbocciato in questo girone di ritorno.

PATTARELLO 6 A corrente alternata e comunque non nella sua miglior versione. Si spreme come un limone, cosa che l’anno scorso non sempre succedeva, e dà un sostegno tangibile alla squadra. Là davanti però non è ispirato. Non segna dal 14 gennaio a Carrara, forse questo comincia a pesargli un po’.

GUCCIONE 7 Il gol da solo vale l’applauso, la pacca sulla spalla e il 7 in pagella. Stop, sterzata secca con finta di corpo che disorienta Pasini, bordata all’incrocio dei pali. E’ la prima segnatura davanti alla sud, non poteva che essere una perla degna del suo repertorio. Più dentro il gioco rispetto alle ultime volte, più convinto, con benefici evidenti per il giro palla (23′ st Catanese 6 Una mezz’oretta alla sua maniera, correndo e pressando).

GADDINI 7 Il ragazzo ha i colpi. Si intuiva in serie D, si comincia ad averne certezza in C. La giocata di stasera è il compendio delle qualità del buon attaccante esterno: controllo pulitissimo in corsa, ondeggiamento, coordinazione, traiettoria sul palo lontano impossibile da neutralizzare. E’ cresciuto tanto, può crescere ancora (23′ st Renzi 7 Rivede il campo dopo due mesi e si ritaglia uno scampolo da tarantolato, arando la corsia destra con veemenza. Bentornato).

GUCCI 5.5 L’unico ai margini del match stasera. La squadra gioca bene ma lo bypassa di frequente, tranne quando c’è da rifiatare un po’ e allora gli spedisce quei palloni lunghi e alti su cui può solo fare a sportellate. Era capitato altre volte, ricapiterà ancora (42′ st Sebastiani 6.5 Gioca 8 minuti e Perucchini, con le mani insaponate, gli lascia lì il pallone più invitante del mondo, che lui spinge dentro per il primo gol da professionista).