Ora che la salvezza è virtualmente al sicuro, vedremo se l’Arezzo avrà la forza per puntare a qualcosa di più ambizioso, come hanno auspicato sia Giovannini che Indiani. Domenica c’è subito un bell’esame, dato che gli abruzzesi nelle ultime due stagioni hanno perso in casa solo 3 volte su 32. Al ritmo tenuto fino a oggi gli amaranto chiuderebbero a quota 50 in classifica. Per questo è necessario incrementare la media punti esterna

Ora che la salvezza è virtualmente al sicuro, vedremo se l’Arezzo avrà la forza per puntare a qualcosa di più ambizioso. Il campionato sarebbe soddisfacente anche se portasse in dote la semplice permanenza in categoria ma sia Giovannini che Indiani non hanno mai fatto mistero delle loro velleità. Disputare almeno un turno dei playoff vorrebbe dire chiudere il cerchio e mettere il sigillo su un biennio in cui i risultati, in campo e fuori, sono stati quelli sperati.

Per compiere il salto di qualità subito, e sfruttare le ultime sette gare per consolidare il piazzamento nella parte sinistra della classifica, c’è da fare soprattutto una cosa: alzare la media punti in trasferta. Nel girone di ritorno l’Arezzo ha giocato 6 volte fuori casa e ha vinto solo a Carrara il 14 gennaio. Di lì in avanti ha perso a Olbia, pareggiato a Pontedera, perso a Cesena, pareggiato a Ferrara, perso a Gubbio: un gol segnato, 5 subìti, media punti 0,83. C’è da dire che, a parte Olbia, il valore degli avversari non era di poco conto. Ma questi numeri sono striminziti. Troppo. All’andata erano stati leggermente migliori: 3 vittorie e 2 pareggi in 10 gare (media punti 1,10).

Già domenica c’è un test tutt’altro che comodo: il Pineto tra la stagione scorsa e quella attuale ha perso sul suo campo 3 volte su 32 (2-0 con il Fano a gennaio 2023, 2-1 con Gubbio e Ancona a gennaio di quest’anno). Per avere la meglio, salvo episodi imprevedibili, servirà una prestazione quasi perfetta, di alto livello tecnico, tattico e agonistico.

Pineto, Lucchese e Perugia, cioè le tre avversarie da affrontare lontano dal Comunale, sono squadre che si trovano a braccetto con l’Arezzo o addirittura più su. Il calendario, sotto questo profilo, non è in discesa ma c’è il rovescio della medaglia: gli amaranto dovranno ospitare Fermana, Juventus Next Gen, Torres e Sestri Levante. Fermo restando che in questo girone l’equilibrio regna sovrano, puntare la zona playoff non è un obiettivo irragionevole, a patto che la squadra aumenti il passo.

Continuare a marciare al ritmo tenuto fino a oggi (1,38 punti di media) vorrebbe dire chiudere a quota 50: forse basterebbe, forse no. Cambiare mèta in corso d’opera non è mai semplice: c’è il rischio di andare fuori giri e uscire alla prima curva. L’Arezzo però ha voglia di provarci, si capisce da tante sfumature. Da Pineto, quindi, comincia una sorta di volata finale. Il 28 aprile poi si tirerà una riga.