Tre precedenti tra Pineto e Arezzo, tre vittorie per gli abruzzesi. Gli amaranto per restare in zona playoff devono alzare il ritmo in trasferta, dove non vincono dal 14 gennaio. 433 per Beni, 4231 per Indiani che stavolta potrebbe confermare la stessa formazione che ha battuto la Vis Pesaro. Un centinaio i tifosi aretini in trasferta
Una tappa cruciale l’ha definita Paolo Indiani. La trasferta di Pineto, contro una squadra che in casa ha costruito la promozione dell’anno scorso e il buon piazzamento di quest’anno, dirà molto sul finale di stagione dell’Arezzo. Nessun verdetto definitivo, ovviamente, ma un indirizzo preciso sì. Le ambizioni sono note: sistemarsi nella parte sinistra della classifica e restare lì fino al 28 aprile, giorno di chiusura del campionato. Poi sarà quel che sarà ma giocare anche una sola partita degli spareggi addolcirebbe moltissimo una stagione già positiva.
Gli abruzzesi non avevano mai incrociato l’Arezzo in cent’anni di storia fino all’11 gennaio di un anno fa. In Coppa Italia espugnarono il Comunale per 2-1 con un gol in contropiede all’ultimo secondo. Il 21 maggio, stavolta sul proprio campo, rifilarono un largo 3-1 agli amaranto nella poule scudetto di serie D e il 12 novembre, nel match di andata di serie C, hanno timbrato un altro colpaccio per 2-1, sempre al fotofinish.
Ce n’è abbastanza per meditare una rivincita, anche se le difficoltà non mancheranno. Il Pineto è squadra organizzata, forte fisicamente, reduce da tre pareggi consecutivi ma concentrata sull’obiettivo playoff. Da quando Beni ha rilevato Amaolo in panchina, gioca con il 433 e davanti ha tutta gente da combattimento oltre che con buona qualità.
Facile prevedere che, se Indiani confermerà il 4231 (cosa probabile), la gara si deciderà in mezzo al campo. L’Arezzo gioca con due mediani, il Pineto con un play e due mezzeali, l’Arezzo con un trequarti e due esterni offensivi, il Pineto con due attaccanti laterali: chi riuscirà a scalare meglio per coprire tutto il terreno, metterà le mani sul possesso e sulla partita.
La formazione amaranto, in linea puramente teorica, stavolta potrebbe essere identica a quella che ha battuto la Vis Pesaro: Trombini in porta, Donati e Coccia terzini, Lazzarini e Chiosa centrali, Mawuli e Damiani in mediana, Pattarello e Gaddini esterni alti, Guccione rifinitore alle spalle di Gucci. Sarebbe la seconda volta in tutta la stagione che Indiani non mette mano all’undici iniziale e questo dato statistico invita alla prudenza.
Nel girone di ritorno l’Arezzo in trasferta ha vinto soltanto a Carrara, conquistando 5 punti in 6 gare; nelle ultime 5 partite esterne ha segnato appena un gol (Montini a Pontedera); Gucci, miglior cannoniere con 10 segnature, non la butta dentro lontano dal Comunale dal 10 dicembre, giorno in cui bucò la Torres. Si può fare di più, è innegabile, e se lo augurano anche i cento tifosi che domani saranno al seguito della squadra.