L’Arezzo sta preparando le carte del documento di fattibilità (Docfap) da presentare al Comune. L’investimento da 22/28 milioni di euro, previsto inizialmente, potrebbe essere un po’ più contenuto. I lavori, nella migliore delle ipotesi, non partiranno prima del 2025
A fine mese, massimo nella prima metà di giugno, l’Arezzo presenterà al Comune il documento di fattibilità dello stadio (Docfap). L’ultimo incontro con il sindaco Alessandro Ghinelli e l’amministrazione c’era stato lo scorso 23 febbraio, con dichiarata soddisfazione delle parti. Le carte sono in fase di elaborazione da diverse settimane e il progetto iniziale, che il presidente Guglielmo Manzo aveva illustrato nel corso della serata al teatro Pietro Aretino, è stato modificato sensibilmente.
L’area commerciale, originariamente molto più vasta, è stata ridotta. Questo per evitare di finire sotto la lente della Regione Toscana e snellire la procedura burocratica, già di per sé molto lunga. Giova ricordare che dal primo gennaio 2023, con l’entrata in vigore della cosiddetta “legge stadi”, il quadro generale è un po’ migliorato. Il dlgs 38/2021 , tra le altre cose, prevede la possibilità di cessione ai club, a titolo gratuito e per 99 anni, del diritto di superficie, viatico per il restyling o la ricostruzione totale degli impianti. E’ stato inoltre semplificato l’iter amministrativo, anche grazie alla riduzione dei vincoli ambientali e paesaggistici: una buona notizia per molti ma non per tutti, tant’è che in alcune città (Milano, Parma, Roma) sono sorti comitati che lottano per scongiurare impatti troppo pesanti in termini di consumo di suolo, carico urbanistico, emissioni inquinanti.
A oggi, per rendere l’idea della complessità dell’operazione, in Italia le società che dispongono di uno stadio di proprietà sono soltanto sette: la Juventus (Allianz Stadium a Torino), il Sassuolo (Mapei Stadium a Reggio Emilia), l’Udinese (Bluenergy Stadium), il Frosinone (stadio Benito Stirpe), l’Atalanta (Gewiss Stadium a Bergamo, ancora in fase di ultimazione), la Cremonese (stadio Giovanni Zini) e l’Albinoleffe (Albinoleffe Stadium a Zanica, provincia di Bergamo).
Per quanto riguarda il progetto del nuovo stadio di Arezzo, curato da M28Studio di Roma, l’idea iniziale era quella di costruire un impianto per una capienza totale di circa 12.140 posti (soglia sufficiente per l’omologazione Uefa), tutti a sedere e tutti coperti. I settori attuali verrebbero tutti abbattuti tranne la tribuna coperta, mentre ci sono riflessioni in corso riguardo la torre che dovrebbe sorgere tra curva nord e maratona, destinata a ospitare uffici e foresteria. L’investimento complessivo, da finanziare tramite capitali privati, credito sportivo e mutui bancari, era stato stimato tra i 22 e i 28 milioni di euro. Ma adesso potrebbe essere un po’ più contenuto.
I lavori, nella migliore delle ipotesi, comincerebbero solo nell’estate 2025. Per demolizione, smaltimento materiali e ricostruzione completa dello stadio sono previsti circa 3 anni.