Abbruscato grande protagonista nella serata organizzata a teatro da OA: “Essermene andato a gennaio del 2006 è il mio grande rimpianto. Ci saremmo lottati la serie A. Cosa manca a questa piazza per fare il salto di qualità? Un presidente aretino. Farebbe scattare l’alchimia giusta”. Dall’anno prossimo avventura in serie A con l’ex tecnico amaranto
Lunedì sera a teatro ha detto tante cose interessanti, come fa sempre, svelando anche alcuni retroscena. Elvis Abbruscato ha un rapporto molto solido con Arezzo, che si percepisce ogni volta che mette piede in città.
“Aver lasciato questa piazza a gennaio del 2006, a metà di una stagione che stava andando benissimo, è il mio rimpianto più grande – ha detto al microfono. Sono convinto che ci saremmo lottati la serie A fino in fondo. Oggi, con la maturità che ho raggiunto, mi rendo conto che alcuni segnali avrebbero dovuto mettermi in guardia: ero agitato, ero nervoso in quel periodo. Uno stato d’animo opposto a quello che avevo nell’estate del 2003, quando scelsi di venire ad Arezzo. Sognai mia nonna Giuseppina, aveva in mano una calza amaranto. Lo presi come un’indicazione sicura e non me ne sono mai pentito. Mia nonna poi, negli anni in cui ho fatto il calciatore, non l’ho sognata più”.
Elvis ha spaziato tra amarcord e analisi del presente: “I miei gol del cuore sono quelli al Pavia, alla seconda giornata. Ruppi il ghiaccio e poi fu tutto più facile. Ad Arezzo ho giocato con Serafini, Spinesi e Floro Flores. Ho sempre segnato e credo di aver contribuito a far segnare pure loro. Mi sono trovato bene con tutti e tre ma il più intelligente calcisticamente era Serafini. Lo dico sempre anche a Spinesi e Floro. Il primo anno della B, con me e Gionatha, c’era pure De Zerbi in squadra e mister Marino, ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe dato un pallone per uno per giocare. Non era facile tenerci insieme… Cosa manca all’Arezzo per arrivare in serie A? Secondo me un presidente aretino. Senza nulla togliere all’attuale proprietà, penso che un imprenditore del luogo farebbe scattare quell’alchimia fondamentale per il salto di qualità”.
Per Abbruscato, classe 1981, che ha il patentino Uefa A (ha allenato la Berretti dell’Arezzo, la Primavera della Reggiana e del Mantova) adesso si stanno per aprire le porte di una nuova avventura a grandissimi livelli. Dalla prossima stagione infatti farà parte dello staff tecnico di Antonio Conte, sulla panchina dell’Arezzo nel 2006/07 e dato ormai per vicinissimo al Napoli. Nel team di lavoro l’ex amaranto Costantino Coratti (preparatore atletico) e l’aretino Francesco Sinatti, originario di Policiano, che in azzurro ha lavorato sia con Sarri che con Spalletti, il quale lo ha aggregato al gruppo di lavoro della Nazionale.