In ricordo di Francesco Paolucci a vent’anni dalla sua scomparsa, di Claudio Detti e Pierluigi Greco. Una giornata dedicata alle sfide 8 contro 8 al campino di via Arno (vittoria degli Ultras Alberoro) e al dibattito al teatro Tenda sulle trasferte libere e sul ruolo di Orgoglio Amaranto. Premiazioni, cena, dj set e beneficenza per un evento sempre più variegato e coinvolgente
Una grande festa amaranto, un memorial ricco di sentimenti che è servito a celebrare il passato e caricarsi in vista del futuro. Il torneo del Pao edizione 2024 ha chiuso un cerchio dal punto di vista organizzativo, proprio nell’anno in cui ricorre il ventennale della scomparsa di Francesco Paolucci, tifoso dell’Arezzo scomparso il 26 febbraio 2004 e che nel 1991 aveva fondato il gruppo Due Giugno Drunk.
A lui è intitolato il campino di via Arno dove nella mattinata di sabato si è svolto il torneo che ha messo di fronte sei squadre divise in due gironi all’italiana: 10 settembre 1923, Orgoglio Amaranto e Ultras Alberoro da una parte; Fossa Ar91, Ultras Arezzo e Arezzo Ovunque dall’altra. Alla fine, dopo nove partite tiratissime, ha vinto l’Ultras Alberoro che in finale ha superato 1-0 il 10 settembre 1923.
Mentre in campo si giocavano le gare 8 contro 8, fuori si è radunato un pubblico sempre più vasto. In molti hanno fatto la combo porchetta + birra, acquistando anche i gadget in vendita allo stand della Fossa, il gruppo che da vent’anni mette in piedi un appuntamento sempre più curato e variegato, capace di coinvolgere tutta la curva sud.
Dopo pranzo l’evento si è spostato al teatro Tenda, dove erano in programma il dibattito sul tema “trasferte libere” con l’avvocato Giulio Ciabattini e poi un’ora di botta a risposta dedicato al ruolo e alle funzioni di Orgoglio Amaranto: al tavolo il presidente Daniele Farsetti e gli ex presidenti Duccio Borselli e Stefano Farsetti.
Dopo l’intermezzo azzurro con l’infausta partita della Nazionale contro la Svizzera, proiettata sul maxischermo, premiazione dei partecipanti al torneo e doveroso ricordo per Francesco Paolucci, per Claudio Detti, per Pierluigi Greco, amici che non ci sono più. Quindi cenone per tutti, cui ha fatto seguito il dj set con Gianmaria Sereni Marvis e Luca Parrini fino alle prime luci della domenica.
La manifestazione, rappresentata dallo slogan “tifo, amicizia e ribellione”, è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Arezzo e del comitato Uisp di Arezzo ed è servita per raccogliere fondi da donare al reparto pediatria dell’ospedale San Donato.