Stagione 2015/16, gol e assist, il feeling solido e inatteso con Capuano, la svolta della carriera, il no al rinnovo di contratto, il ritorno in serie B. Domenica torna da avversario a 33 anni, anche se con l’Ascoli finora ha inciso poco, con i bianconeri in crisi di risultati, contestati e in silenzio stampa. Al Comunale ha lasciato grandi ricordi con il suo futbol bailado: ha vinto Cavallino d’oro e Perla amaranto ed è stato l’ultimo fantasista/trequartista puro transitato di qua
Ad Arezzo ha ballato una stagione sola, nel 2015/16 in serie C, lasciando il segno e un buon ricordo: 33 presenze, 10 gol, 8 assist, il cavallino d’oro e la perla amaranto. Scuola Inter, aveva un sinistro morbidissimo, visione di gioco, tiro da fuori, abilità sui piazzati. Segnava e faceva segnare, abbinamento non frequente. La sua palla verticale sopra la linea dei difensori, era specchio di puro talento.
Domenica per la prima volta Tremolada, 33 anni, giocherà al Comunale da ex e da avversario. E’ approdato ad Ascoli alla fine del mercato dopo aver girovagato l’Italia da nord a sud e per adesso non ha inciso granché, con i bianconeri in crisi di risultati, contestati e in silenzio stampa. Una volta lasciato l’Arezzo, è stato a Chiavari, Terni, Brescia, Pordenone, Cosenza e Modena (promozione in B con Ogunseye compagno di squadra). Ha toccato la serie A ma non si è mai scrollato di dosso il ritornello che l’ha sempre accompagnato: ”Con quella tecnica lì, poteva fare di più”.
Lui di questo non si è mai crucciato granché, anche se in effetti un giocatore della sua classe avrebbe dovuto giocare ad alti livelli in pianta stabile. Ad Arezzo arrivò nell’estate 2015 quando era una scommessa da vincere, un numero 10 da rilanciare dopo annate così così. L’inizio fu complicato anche a causa di un problema alla spalla, poi Tremolada esplose letteralmente e per quattro mesi fu l’autentico trascinatore della squadra, con un feeling tanto stretto quanto imprevedibile con mister Capuano: “Magari averlo avuto a 18 anni” disse. A Teramo segnò il suo primo gol con una sassata micidiale da fuori area, poi inanellò una perla dietro l’altra: a Siena, contro la Spal (doppietta), con il Rimini, a L’Aquila. Contro il Santarcangelo altra doppietta e gioiello assoluto con un sinistro liftato sotto l’incrocio.
Il 4312 ne esaltava le caratteristiche ma poi, dopo il decimo gol a Carrara, lui e l’Arezzo ebbero una flessione fino all’esonero di Capuano, che aveva virato sul 3511. La società, che a gennaio aveva messo in organico il ds Roberto Gemmi, gli propose il rinnovo di contratto e Tremolada, dopo qualche settimana di riflessione, disse no. Le sirene della B avevano già cominciato a cantare e difatti in estate il fantasista si trasferì alla Virtus Entella, dove in rosa c’era pure l’attuale ds amaranto Nello Cutolo.
Il giocatore ha sempre manifestato il suo affetto per Arezzo, considerata la piazza che gli ha svoltato la seconda parte di carriera, vissuta all’insegna del futbol bailado. Per molti aspetti, è stato l’ultimo fantasista/trequartista puro transitato di qua, con il solo Guccione che gli si avvicina per caratteristiche oltre che per piede forte. E nella formazione ideale degli ultimi 15 anni, per Tremolada un posto ci sarebbe di sicuro.