Gran palla di Tremolada per il gol di Corazza ma Del Fabro e Chiosa leggono male e in ritardo la giocata. Guccione tira in porta una volta sola, però è l’unico che alza il livello ed esce troppo presto. Rientro complicato per Montini
Le pagelle di Arezzo-Ascoli.
TROMBINI 6.5 A un certo punto, per ravvivare il fresco pomeriggio autunnale, abbandona l’area di rigore e si esibisce in un sombrero su Tirelli, con la porta incustodita, che fa sobbalzare i tremila sugli spalti. Poi torna in lui e, un minuto dopo, fa una paratona su Silipo che aveva calciato a botta sicura da pochi metri. Il tiro gol di Corazza è imparabile.
MONTINI 5 Mancava dal 21 settembre e il lungo periodo di assenza gli manda all’aria tutto il primo tempo. Nonostante la presenza di un vivace Tirelli dalla sua parte, non rinuncia a spingere e si ritrova col fiato corto già a metà frazione. Lo testimoniano i tanti palloni persi in modo banale. Non demorde però e nella ripresa, se non altro, tiene botta.
DEL FABRO 5 Nonostante la defaillance di Carpi, Troise lo conferma in mezzo alla difesa. E lui, a onor del vero, porta a casa il compitino fino al minuto 69, quando Corazza segna lo 0-1. Lì, al netto del genio di Tremolada nel disegnare quella palla verticale, legge male e in ritardo la giocata dell’avversario. Sta vivendo un’annata storta e un po’ sfigata, in cui si trova spesso nel posto sbagliato al momento sbagliato.
CHIOSA 6 Compartecipe nel creare il buco che favorisce il gol dell’Ascoli: quando Renzi perde il pallone, staziona nel cerchio di controcampo e poi corre all’indietro senza la necessaria energia, che è un po’ il suo tallone d’Achille quando il campo si apre. Prima e dopo è il migliore in difesa: addirittura si crea l’unica, vera palla gol del primo tempo con anticipo secco, uno-due con Mawuli e tiro di destro che Livieri sposta in angolo. Mette il piede anche nell’azione che frutta il rigore del pari.
COCCIA 5 L’Arezzo a sinistra gioca di rado per almeno un’ora e lui paga dazio. Inizio di stagione così così, poi un buon periodo, adesso una nuova flessione. E’ sull’altalena (10′ st Righetti 7 Dove lo metti, gioca. In mezzo con la linea a quattro, da braccetto con la difesa a tre, a sinistra come in questo caso. Sempre sul pezzo, manda in area qualche pallone interessante e si procura il rigore che fa sospirare di sollievo lo stadio).
RENZI 5 Parte fortissimo ed è il partner principale di Guccione nelle poche sortite di livello che confeziona la squadra: a inizio ripresa, per esempio, il 7 gli recapita un assist sopraffino ma il tiro in acrobazia è un passaggio a Livieri. Si spenge presto e inesorabilmente fino a non incidere più sulla gara (35′ st Settembrini ng).
SANTORO 5 Silipo va a pestargli i piedi per sporcarne la regia e il compito, purtroppo, produce effetti evidenti e nefasti. Troppo scolastico nel giro palla, lui che avrebbe la tecnica e la visione di gioco per innescare gli esterni e trovare linee interne di passaggio. Tra Carpi e Ascoli due prestazioni al di sotto delle aspettative.
MAWULI 5 Martedì sera era stato il più bravo, recitando da intermedio con licenza di aggredire in avanti. E non a caso aveva segnato il primo gol stagionale. Stavolta si fa inghiottire da una partita che si complica man mano che trascorrono i minuti. Poco filtro, pochi attacchi alla profondità, un tiro masticato con il sinistro fino alla sostituzione (10′ st Gucci 5.5 Fa quel che può e non è moltissimo purtroppo. 6 minuti a fianco di Ogunseye, altri 29 da terminale offensivo, senza grandi squilli).
GUCCIONE 6.5 Premessa: anche lui ha smarrito il sacro fuoco della porta. Conclude verso lo specchio una volta sola e maledice una zolla del campo. Poi stop ai lavori e invece uno con il suo piede dovrebbe prendere a pallonate i portieri. Detto ciò, resta l’unica scheggia impazzita della squadra, l’unico che può variare spartito e trasformare in oro anche una palla banale. Esce troppo presto, appena dopo aver messo Renzi solo davanti a Livieri con un lob sublime (16′ st 10 Pattarello 6.5 A differenza di quanto successo a Carpi, si prende il macigno del rigore, lo piazza sul dischetto e lo spedisce in rete. Poi fa il gesto di scrollarsi via dalla maglia polvere e difficoltà. Speriamo succeda veramente).
OGUNSEYE 5 Scialbo e abbandonato al suo destino: sempre spalle alla porta, con un energumeno a soffiargli sul collo, costretto a giocare di sponda e con diversi errori in appoggio, compreso quello che innesca un velenoso contropiede ascolano (16′ st Tavernelli 6 L’assist con cui manda Righetti a guadagnarsi il penalty gli vale la sufficienza. Ma può, anzi deve spaccarle queste partite. Invece ci mette impegno e quasi solo quello).
GADDINI 6 Il rigore sprecato di Carpi gli porta un surplus di motivazioni. Difatti azzanna la partita con una garra che gli fa onore. Come gli fa onore la perseveranza nel cercare il guizzo risolutivo che però, dentro una partita sempre più appiccicosa, non arriva.