Per i gruppi si tratta di un ritorno al “Curi” a distanza di 13 anni dall’ultima volta. Nonostante la rivalità, tra le due tifoserie nell’ultimo periodo c’è stato grande rispetto, visto che entrambe avevano disertato i rispettivi derby in trasferta a causa delle restrizioni imposte dalle autorità di pubblica sicurezza. Dalla sud l’omaggio alla memoria di Mimmo Pucciarini, “nemico leale, eterno rivale”
Sono 442 i tifosi amaranto che domani sera seguiranno la squadra allo stadio “Renato Curi”. La vendita dei biglietti, riservata ai possessori di fidelity card, si è chiusa alle ore 19 e da adesso i residenti in provincia di Arezzo non potranno più acquistare i tagliandi per il settore ospiti, unico settore a cui potevano accedere. Per i gruppi della curva Minghelli si tratta di un ritorno al “Curi” a distanza di 13 anni dall’ultima volta (13 marzo 2011, serie D). Gli ultimi due derby si sono giocati con lo stadio vuoto causa covid nel 2021 e senza tifosi aretini ad aprile, in protesta contro le disposizioni della prefettura.
Nonostante il momento negativo del Perugia e le temperature vicine allo zero previste, si profila una buona presenza di pubblico sugli spalti: probabile che si vada sopra i 5mila spettatori, per una partita che riporta a galla la rivalità tra i due club.
Diverso lo stato d’animo con cui le due tifoserie si approcciano al derby: in quella amaranto, nonostante la striscia di quattro gare senza vittorie, c’è entusiasmo e fiducia nella squadra, che ha l’opportunità di infrangere un tabù che dura da quasi quarant’anni (l’ultimo e unico colpaccio in Umbria è datato 15 giugno 1986). In quella biancorossa invece prevale la delusione per un campionato pieno di passi falsi, in cui nemmeno la cessione del club da parte del contestatissimo Santopadre all’argentino Faroni sembra aver portato benefici, con Zauli che ha rimpiazzato Formisano in panchina ma che finora ha conquistato solo 2 punti in 4 partite.
Oggi fuori dal “Curi” è apparso uno striscione emblematico con la scritta “Ora basta! Fuori le palle” che non ha bisogno di troppe spiegazioni. Negli ultimi due incroci tra le rispettive curve c’è stato comunque grande rispetto, visto che entrambe hanno disertato i rispettivi derby in trasferta a causa delle restrizioni imposte dalle autorità di pubblica sicurezza, schierandosi sulla stessa linea di comportamento. Da parte della Minghelli, inoltre, fu preparato uno striscione in omaggio alla memoria di Domenico Mimmo Pucciarini (“nemico leale, eterno rivale”), storico leader della nord scomparso a gennaio e al quale adesso è intitolata la curva perugina.