Società e comitato si stanno muovendo per via diplomatica per consentire l’ingresso sugli spalti perlomeno ai possessori di tessera del tifoso, come accaduto in occasione delle due partite disputate dall’Arezzo a Perugia a fine novembre. Ammenda del giudice sportivo per il lancio di una torcia dal settore ospiti di Gubbio

L’Arezzo e Orgoglio Amaranto stanno lavorando per via diplomatica per consentire ai tifosi aretini di prendere parte alla trasferta di Terni. La partita allo stadio Liberati si giocherà lunedì prossimo alle ore 20.30 ma il Casms, dopo la segnalazione dell’Osservatorio, ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai residenti in provincia di Arezzo. Il provvedimento è stato emesso dal prefetto di Terni, Antonietta Orlando, per prevenire possibili ripercussioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico. La decisione, assunta anche sulla base del parere espresso dal questore di Terni, deriva “dall’annosa rivalità che contrappone le due tifoserie, degenerata durante la gara di andata del corrente campionato, in comportamenti violenti ad opera di entrambe le compagini”.

Lo scorso 29 settembre, prima del match del Comunale, si verificarono incidenti fra le due tifoserie, ripresi da alcuni video che finirono subito online. I ternani, arrivati in via Benedetto da Maiano, abbandonarono i minivan su cui viaggiavano per andare a scontrarsi con gli aretini. I tafferugli si conclusero dopo l’arrivo della polizia. Sia ai sostenitori amaranto che a quelli rossoverdi venne poi vietata la trasferta successiva, che coincise con le partite giocate dalle rispettive squadre a Sassari contro la Torres.

La società e il comitato si stanno adoperando per consentire l’ingresso sugli spalti perlomeno ai possessori di tessera del tifoso, come accaduto in occasione delle due partite disputate dall’Arezzo a Perugia a fine novembre per il campionato e la Coppa Italia, che non fecero registrare nessun tipo di problematica. Una decisione verrà presa nei prossimi giorni.

Intanto il club amaranto è stato multato di 500 euro perché domenica scorsa, nella gara di Gubbio, al 44° minuto del secondo tempo dal settore ospiti è stato lanciato un fumogeno nel recinto di gioco, senza peraltro provocare conseguenze.