Foschia a Rimini come era accaduto lo scorso 18 dicembre contro la Pianese, quando Pattarello firmò un poker di gol nel 4-2 degli amaranto. E c’è anche il celeberrimo precedente di Lumezzane. Dopo le sconfitte contro Vis Pesaro, Pineto e Pontedera, è arrivato il successo con il terzo completo scuro
Ancora la nebbia, come con la Pianese. Ancora una vittoria in mezzo alla foschia, come lo scorso 18 dicembre. Quando la visuale del Romeo Neri si è imbiancata, ieri sera, la mente è tornata alla partita del poker di Pattarello, a quel 4-2 di due mesi fa di cui il meteo e la mala sorte hanno restituito agli spettatori pochissimi frammenti. E dire che, quel pomeriggio, il 10 amaranto tirò fuori dal cilindro un paio di pezzi di bravura sopra la media, affidati esclusivamente ai racconti orali dei pochi fortunati che si trovavano a bordo campo. Dalle tribune e tramite le telecamere, difatti, si vide zero o quasi.
A Rimini la situazione, per fortuna, è peggiorata solo nel secondo tempo ma senza pregiudicare il regolare svolgimento della gara. Per l’Arezzo, che ha trovato il raddoppio dopo dieci minuti della ripresa, sarebbe stata una beffa. Fatto sta che dagli spalti, durante l’alzarsi e il riabbassarsi della foschia, si sono solo potute intravedere alcune giocate, compresa quella che ha originato il 2-0 di Ravasio. Ripensando anche al 21 dicembre 2003 e alla celeberrima trasferta di Lumezzane, va detto che tre indizi fanno una prova: la nebbia si sta dimostrando un’alleata di ferro.
In Romagna è stato anche sfatato un piccolo tabù, che per gli scaramantici stava diventando un peso non indifferente. Al quarto tentativo, l’Arezzo è riuscito a vincere con la maglia nera (e bordi amaranto), quella disegnata da Rever Iconic in omaggio alle divise firmate Galex nell’annata 1999/00. I tre precedenti erano tutti finiti malissimo, con sconfitte pesanti: 0-3 a Pesaro, 1-3 a Pineto, 2-4 in casa con il Pontedera. Stavolta, finalmente, una vittoria.