Stagione complicata per gli estensi, quart’ultimi in classifica. Al Mazza non vincono dal 23 novembre, hanno la peggior difesa del girone con 50 reti al passivo e la Ovest è sul piede di guerra. Baldini, subentrato a Dossena un mese fa, non ha ancora trovato l’assetto giusto, anche se domani potrebbe passare al 442. L’ultima volta che ha affrontato l’Arezzo, il tecnico guidava il Perugia e venne esonerato dopo la sconfitta del Comunale del dicembre 2023. Il jolly di centrocampo Zammarini e l’eterno bomber Antenucci, 40 anni, i giocatori top
LA SPAL DI BALDINI – Sfida di grande fascino per gli amaranto impegnati nell’anticipo di venerdì al Paolo Mazza di Ferrara contro i padroni di casa della Spal. Gli estensi con 25 punti occupano la diciassettesima posizione, in piena zona play-out. La società di patron Joe Tacopina, lo scorso 3 febbraio ha deciso di sollevare dall’incarico Andrea Dossena affidando la panchina a Francesco Baldini. Classe ’74, ha una buona carriera da difensore tra le altre con le maglie di Genoa e Napoli, con oltre 200 gare da allenatore tra B, C e D. Inizia la carriera in panchina nel 2011 con gli allievi nazionali del Bologna, per poi passare alla squadra Primavera. Nel 2014 è a Sestri Levante in D, poi un’annata in C alla Lucchese tra alti e bassi e una alla guida dell’Imolese in serie D. Nel 2017 torna nel calcio giovanile, allenando l’Under 17 della Roma, vincendo campionato e supercoppa, e l’anno successivo allena la Primavera della Juventus. Nel 2019 è a Trapani, dove viene esonerato, poi la stagione seguente è a Catania da subentrato e vi resta per una stagione e mezza. Quindi per lui Vicenza in B nel 2022, con cui retrocede in terza serie, per poi guidarla nella prima parte di stagione dell’anno successivo ed essere esonerato. L’annata scorsa prima è a Perugia (fu esonerato dopo la sconfitta del Comunale contro l’Arezzo a dicembre 2023) e a febbraio passa al Trento, con cui chiude al decimo posto. Lo scorso luglio è chiamato dal Lecco, ma dopo 12 giornate viene esonerato, prima di firmare a febbraio con la Spal.
DIFESA FRAGILE – In questo primo mese alla guida dei ferraresi, Baldini ancora non ha trovato un assetto base, facendo ruotare gli uomini a sua disposizione, cercando di trovare un equilibrio che forse è stato raggiunto nella sfida di sabato scorso a Pescara, dove gli spallini hanno raccolto un buon pareggio in rimonta (1-1). Quella arrivata all’Adriatico è una piccola boccata di ossigeno che però non migliora di molto la classifica. I biancoazzurri in questo 2025 hanno raccolto appena una vittoria, datata 10 gennaio (2-3 alla Lucchese) e da allora nelle ultime 7 partite hanno racimolato appena 2 punti frutto di altrettanti pareggi e ben cinque sconfitte. I numeri dell’ultimo periodo ben fotografano l’annata della Spal: appena 5 reti realizzate e ben 12 subite. Con 50 gol al passivo, assieme al Legnago, è la difesa più battuta del campionato, prende gol da 13 giornate consecutive e in stagione è riuscita a terminare con la porta inviolata solo in 3 occasioni su 29.
CLIMA PESANTE – Esaminando la sfida di Pescara, gli estensi qualcosa di positivo hanno fatto intravedere. La squadra è apparsa meno in affanno e meno in balia degli avversari rispetto al solito e inoltre ha dimostrato una buona flessibilità a livello tattico, con Baldini che ha modificato per ben cinque volte il modulo dei suoi, senza che il rendimento ne abbia risentito più di tanto. Oltre a questo i giocatori sono apparsi meno timorosi e più sciolti a livello di manovra. Di contro la Spal ha sofferto gli inserimenti senza palla degli avversari, con la difesa che non ha dato una sensazione di sicurezza. In aggiunta sono mancate la cattiveria e la determinazione necessarie per chi deve lottare per la salvezza. Oltre alla classifica, è delicato anche il rapporto con la tifoseria e soprattutto con la Curva Ovest, in contestazione da diverse settimane con momenti di tensione. Il 16 febbraio un gruppo di circa 50 persone ha fatto irruzione nel centro sportivo di via Copparo, interrompendo l’allenamento della squadra e discutendo a muso duro i giocatori, mentre giovedì scorso, nel centro storico di Ferrara, ci sono stati momenti di nervosismo tra alcuni giocatori ed un gruppetto di sostenitori, senza che però la situazione degenerasse nonostante i toni non proprio amichevoli.
CARATTERISTICHE DI SQUADRA – Tornando al campo, la difesa quest’anno ha avuto un rendimento al di sotto delle aspettative nonostante disponga di giocatori di buon valore per la categoria come capitan Bruscagin, Calapai, il mancino Mignanelli, che la scorsa stagione aveva vinto il campionato con la Juve Stabia, e Fiordaliso. Nella linea difensiva una delle poche note liete è Nador, centrocampista impegnato ormai in pianta stabile come centrale. La poca solidità è data anche dal fatto che spesso il reparto ha dovuto fare fronte a diverse assenze. I ferraresi soffrono le situazioni da palla inattiva, le giocate in velocità tra le linee e spesso sono stati protagonisti di errori in marcatura e di posizionamento. In mediana Baldini aspetta con ansia il pieno recupero di Paghera, arrivato nel mercato invernale, che potrebbe far trovare la quadratura a un reparto dove Zammarini è stato l’unico ad avere un rendimento continuo e sopra la sufficienza, anche se nelle ultime giornate non sono dispiaciute le prestazioni di Radrezza. L’attacco, che tutto sommato con 32 reti ha fatto la sua parte, si poggia sull’eterno Antenucci, a cui stampa e tifosi sperano che Baldini affianchi qualcuno durante le prossime partite, perché spesso lasciato solo al suo destino. Inoltre a Ferrara si aspettano tanto dal giovanissimo Rao, classe 2006, 5 reti, che nonostante un periodo di appannamento, ha messo in mostra la sua buonissima tecnica, la sua imprevedibilità e la bravura di calciare con entrambi i piedi.

MODULO E FORMAZIONE – La Spal non vince in casa dal 23 novembre, 1-0 alla Torres, e dovrebbe passare al 442 visto anche durante la gara di Pescara. Out per infortunio Arena, El Kaddouri, Bidaoui e il lungo degente Sottini. Galeotti in porta, Calapai e Mignanelli sugli esterni, in mezzo due tra Bruscagin, Nador e Fiordaliso. In mediana Zammarini e Paghera o in caso di forfait spazio a Radrezza. Sugli esterni Rao e D’Orazio, mentre Parigini dovrebbe affiancare Antenucci, con Molina e Karlsson come alternative.
GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Roberto Zammarini e Mirco Antenucci. Il primo è centrocampista classe ’96, lombardo di Casalmaggiore, prelevato in estate dal Catania. E’ cresciuto nel Mantova, per poi vivere importanti esperienze con Pisa e Pordenone tra serie B e terza serie: giocatore estremamente duttile a livello tattico, jolly, può essere impiegato come mezz’ala, mediano, addirittura trequartista e che in passato si è disimpegnato bene anche come terzino. Tecnico, scafato in categoria, fa della corsa e della bravura negli inserimenti le sue armi migliori: è uno da tenere d’occhio quando si proietta in area di rigore, 4 reti lo il campionato scorso, ancora all’asciutto in questa stagione, dove però è stato autore di diversi assist. Antenucci invece è tornato lo scorso anno a vestire la maglia biancoazzurra dopo aver lasciato gli estensi in A nel giugno del 2019 e passare al Bari. Giocatore di grande esperienza, 40 anni compiuti a settembre, “il Lupo di Roccavivara”, è forte tecnicamente, abile nell’uno contro uno e nel dribbling, con ottima capacità di movimento tra le linee, più a suo agio quando agisce da seconda punta, anche se è spesso utilizzato da terminale offensivo. Pericoloso sui calci piazzati, abile nel mettersi a disposizione della squadra anche in fase di rifinitura, rendendosi spesso protagonista di assist illuminanti. È il cannoniere dei suoi con 11 reti e l’uomo a cui si affida la Spal in questo complicato finale di stagione.
PRECEDENTI – All’andata l’Arezzo si impose in rimonta per 2-1. Vantaggio degli estensi con Karlsson e poi pari di Renzi e rete della vittoria a firma Gaddini. Ultimo precedente al Mazza risale al 23 febbraio 2024, anche in quel caso di venerdì, con le squadre che impattarono per 0-0, con l’Arezzo in dieci per oltre mezz’ora a causa dell’espulsione di Masetti.