Cristian Bucchi, 12 punti nelle prime 8 gare con l'Arezzo

Il nuovo allenatore ha uno score di 4 vittorie e 4 sconfitte in 8 giornate, con 7 gol segnati e 6 al passivo. Numeri simili a quelli di Troise, che aveva lasciato con 40 punti all’attivo dopo 25 gare di campionato. Eppure si intravedono cambiamenti positivi: dalla posizione di Guccione a un atteggiamento più aggressivo e partecipe della squadra. Le prossime 5 giornate e i playoff saranno l’ago della bilancia

Quattro vittorie, quattro sconfitte, nessun pareggio. 12 punti conquistati in otto giornate con un ruolino di marcia identico in casa e in trasferta: 2 successi e 2 ko al Comunale, 2 successi e 2 ko in esterna. 7 i gol segnati, 6 quelli al passivo, per una differenza reti di +1. Il cambio di marcia auspicato con l’arrivo di Cristian Bucchi c’è stato soltanto in parte: la media punti del nuovo allenatore è di 1.50, mentre Emanuele Troise lasciò con 1.60 dopo aver messo insieme 11 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte in 25 giornate, con 40 punti totali che anche allora erano equamente suddivisi (20 in casa e 20 fuori).

L’Arezzo è nel limbo in quanto a rendimento: non va male ma non decolla, gioca bene una partita e meno bene quella dopo, continuando a starsene seduto su quell’altalena che l’ha portato su e giù fin da settembre. Mancano cinque giornate alla fine del campionato e le cose possono cambiare, anche in modo sensibile se la squadra azzeccasse un filotto di risultati. Certo è che se il trend è questo da 33 gare, viene difficile pensare che all’improvviso cambi radicalmente lo scenario. Gli amaranto sono lì che ballano tra quinto e settimo posto da mesi, probabile che lì resteranno fino al 27 aprile. Però nel calcio mai dire mai.

Emanuele Troise, esonerato dopo 40 punti in 25 giornate

Bucchi, arrivato a mercato chiuso (Dezi è stato pescato tra gli svincolati), ha avuto un impatto complicatissimo, affrontando subito avversari tosti come Ternana e Torres e rimediando zero punti. Poi ha inanellato tre vittorie consecutive senza subire gol, in paradossale coincidenza con uno schieramento ultra offensivo che è stato la vera, grande novità di queste settimane: 2-0 a Rimini, 1-0 al Sestri, 2-0 a Ferrara. I passi falsi con Carpi e Ascoli hanno riportato a galla vecchi fantasmi, scacciati solo in parte dall’1-0 striminzito rifilato al Milan Futuro.

L’Arezzo segna poco per una squadra d’alta classifica (30 gol in 25 giornate con Troise, 7 in 8 giornate con Bucchi) e in media becca un golletto a partita. Non sono numeri scintillanti, che il campo continua a mettere in evidenza nonostante una diversa interpretazione del sistema di gioco e del piano gara. Sommando tutto questo, non si può per adesso parlare di svolta dopo l’arrivo in panchina di Bucchi, contrattizzato fino al 2027. L’ago della bilancia saranno i prossimi impegni contro Perugia, Pescara, Virtus Entella, Lucchese e Pianese, oltre ovviamente ai playoff.

Va anche aggiunto che, a onor del vero, si intravedono cambiamenti positivi: lo spostamento di Guccione davanti alla difesa ha sanato un equivoco tattico che rischiava di zavorrare la squadra più del dovuto, liberando nuove soluzioni di gioco; l’atteggiamento più aggressivo, con la pressione alta sugli avversari, ha restituito una dose di brillantezza, di vivacità che era stata smarrita cammin facendo; il coinvolgimento dello spogliatoio nella nuova gestione sembra più completo. Poi la logica dice che l’Arezzo ha dei difetti strutturali: è vero che non doveva vincere il campionato ma sta lasciando la sensazione che poteva combinare qualcosa di più e di meglio. Bucchi può ancora metterci mano.