Buona prestazione corale degli amaranto a Pescara: la squadra non subisce gol da 309 minuti. Righetti rinfrancato dalla prestazione nel derby. Il solito, lineare, pulito Guccione. Pattarello provoca la quarta espulsione, tre quarti d’ora energici di Settembrini
Le pagelle di Pescara-Arezzo.
TROMBINI 7 Dopo due gare con la sigaretta in mano, deve reindossare i guanti e sporcarseli con un paio di parate alla sua maniera: reattività, colpo d’occhio, istinto. Disinnesca il tiro velenoso di Dagasso e poi stoppa Alberti che aveva calciato a botta sicura da distanza ravvicinata. Sul colpaccio c’è pure la sua firma.
RENZI 7 Il voto lievita per due motivi. Primo: annulla Merola che, nonostante abbia i bioritmi al minimo sindacale, resta un rompiscatole di prima categoria, visto che madre natura gli ha donato guizzo, tecnica e rapidità. Secondo: lavora con calma olimpica l’ultimo cross del match, quello che origina il gol di Tavernelli. Tutto ciò corredato da buona gamba.
GILLI 6.5 Alberti quasi si marca da solo e il subentrato Tonin non dà molto di più alle offensive pescaresi. Dunque gli basta tenere le antenne dritte per alzare il muro. Solo un paio di sbaffi, uno dei quali gli costa l’ammonizione, ma nulla di rilevante. L’Arezzo non prende gol da 309 minuti, dato molto significativo.
CHIOSA 6.5 Ringhioso sull’uomo, caratteristica che non sembrava così precipua per uno algido come lui. La fascia di capitano, il ruolo di leader del reparto, l’anagrafe ne fanno uno dei titolari di Bucchi. Il campo conferma la bontà della scelta.
RIGHETTI 6.5 Rinfrancato dal derby giocato con il sangue agli occhi, approccia con piglio anche la partita di Pescara. Se la cava egregiamente su Cangiano, che l’anno scorso punì gli amaranto con il beffardo 3-2. Decide di non calciare dentro l’area l’ultima punizione a favore ma di sventagliare su Renzi per muovere i difensori avversari. Gli dei del calcio lo premiano.
MAWULI 6 Non bene ma non fa danni. Gioca più che altro di posizione, scherma la difesa, esegue il compitino (1′ st Settembrini 6.5 Porta freschezza e benzina, giocando con la testa dentro un secondo tempo più bloccato rispetto al primo. Non vedeva il campo dal 24 febbraio a Rimini, dimostra che può ancora dire la sua).
GUCCIONE 6.5 Metronomo, punto d’equilibrio, sempre nel vivo del gioco. Meno appariscente rispetto ad altre volte, però lineare, pulito, con le idee chiare. Ruota tutto attorno a lui.
DEZI 6 Una buona mezz’ora in cui trova spazi invitanti da aggredire e in cui sfodera un tunnel di suola che fa sussultare gli spettatori. Quando Bucchi lo vede stanco, lo richiama (16′ st Chierico 6 Mezz’ora interessante, propositiva. A Chiavari potrebbe arrivare una chance dall’inizio).
PATTARELLO 6.5 Litiga con Letizia dal primo all’ultimo minuto, becca un giallo che gli farà saltare l’Entella ma alla fine fa cacciare il terzino del Pescara. E’ il quarto rosso provocato dal 10 in stagione dopo quelli per Mondonico del Campobasso, Zaccagno della Torres e Rosaia del Gubbio. Galleggia dentro la partita, un po’ su e un po’ giù, colpisce un palo, fa venire i brividi a Plizzari con un sinistro che gira vicino l’incrocio. Sempre utile (49′ st Gigli ng).
RAVASIO 6 Molto sollecitato, quasi sempre spalle alla porta. Qualche sponda gli resta in canna, qualche giocata l’azzecca, compresa una ruleta bella ed efficace. L’ultimo gol è di sei partite fa e per un centravanti non è il massimo della vita. Anche se a lui, all’apparenza, quest’astinenza non pesa (32′ st Capello ng).
TAVERNELLI 8 Simbolo di redenzione tecnica. Gioca venti metri più avanti, gioca libero di testa, è in condizione e quando affonda fa male. Segna un gol bellissimo, decisivo, il secondo di fila. L’esultanza, con quella corsa sfrenata verso il settore, è liberatoria.