E’ stata una stagione al di sotto delle attese per i rossoblu, migliorata dopo l’arrivo in panchina di Fontana al posto di Taurino. Il tecnico, recuperati i molti infortunati, ha puntato sulla costruzione dal basso, alternando più sistemi di gioco. La squadra ha incassato 16 sconfitte e realizzato solo 32 gol, anche se nell’ultimo periodo ha ritrovato continuità. Domani probabile 433 con il capitano Rosaia e il funambolico trequartista, rientrato dopo un lungo stop, gli elementi più forti
RIECCO IL GUBBIO – Un lanciatissimo Arezzo inizia la sua avventura nei play-off nell’incontro casalingo del Comunale contro il Gubbio. Gli umbri, con 48 punti, hanno chiuso la stagione regolare all’undicesimo posto e hanno ottenuto l’accesso alla post season grazie al Rimini che, vincendo la Coppa Italia, ha fatto sì che il girone B avesse una squadra in più negli spareggi promozione. Il 9 dicembre scorso, dopo tre sconfitte consecutive, ultima e fatale quella contro il Milan Futuro, è saltata la panchina di Roberto Taurino. Al suo posto il ds Alessandro Degli Esposti ha ingaggiato Gaetano Fontana. Classe ’70, calabrese, vanta una buona carriera da centrocampista con le maglie di Ascoli, Fiorentina e Napoli. Ha iniziato nel 2009 la carriera di allenatore partendo dalla D con il Centobuchi, dopodiché due stagioni alla Santegidiese per poi passare nel 2013 in C alla Nocerina. Poi per lui Juve Stabia, Cosenza, Casertana, Fano, Imolese, Turris e la scorsa annata da subentrato, sostituendo Daniele Di Donato, ha guidato da gennaio il Latina, portandolo ai play-off e uscendo al primo turno per mano del Taranto. Allenatore preparato, è flessibile nel modulo.
TAURINO E FONTANA – Gli eugubini durante il loro cammino hanno raccolto 48 punti, grazie a 13 vittorie, 9 pareggi e ben 16 sconfitte. Quest’ultimo dato risulta il peggiore dei rossoblù in campionato dal 2014, ovvero da quando esistono i gironi a 20 squadre. Analizzando ulteriormente i numeri, si scopre che anche la fase realizzativa è stata la più brutta, in terza serie, degli ultimi dieci anni. Sono state appena 32 le reti realizzate, mentre la difesa, con 42 gol al passivo, ha avuto un rendimento tutto sommato accettabile. Dopo il cambio in panchina il ruolino di marcia della squadra è sensibilmente migliorato. Con Taurino la media era di 1,17 punti, mentre con l’arrivo del nuovo allenatore la media si è alzata, anche se non di molto, a 1,35 punti. Tra l’altro quando è avvenuto il cambio di allenatore, Fontana ha dovuto fare i conti con gli infortuni che avevano decimato la rosa e i play-off parevano un traguardo difficile da centrare.
IL DERBY E LA CATTIVERIA – La svolta principale, nel girone di ritorno, è stata la vittoria nel derby contro il Perugia (1-0), che tra alti e bassi ha dato il là alla rimonta coronata con l’accesso alla post season, certificata dalla vittoria per 3-2 nell’ultimo turno casalingo ai danni del Milan Futuro. Il Gubbio ha però chiuso la stagione regolare nel peggiore dei modi, subendo una pesante sconfitta a Ferrara contro la Spal (3-0), formazione che non vinceva in casa da oltre cinque mesi. Nell’occasione Fontana ha lasciato a riposo i diffidati, facendo esperimenti sul modulo e su alcune posizioni in campo: D’Ursi per esempio si è destreggiato, senza grande costrutto, come “falso nueve”. La squadra sotto la guida di Fontana ha ritrovato fiducia e grinta, tornando ad essere battagliera e mettendo in campo tanto carattere, come spesso accadeva lo scorso anno quando era allenata da Piero Braglia. Oltre al ritrovato spirito combattivo e alla determinazione, la compagine umbra è apparsa decisamente più organizzata a livello tattico: ha dato un’immagine di grande flessibilità, passando indifferentemente dalla difesa a tre a quella a quattro, a seconda delle esigenze e degli avversari. Tratto distintivo è la costante ricerca della costruzione dal basso, coinvolgendo tanto anche il portiere Venturi in fase di prima uscita dall’area. Quando la squadra si schiera con la difesa a 3 ed è in possesso palla, i braccetti si alzano molto per dar man forte alla mediana, mentre in fase di non possesso, spesso e volentieri, uno dei due esterni si abbassa per difendere con una linea a quattro.
CARATTERISTICHE DI SQUADRA – La retroguardia fa perno sul centrale Rocchi che ha fornito prestazioni di concretezza e personalità, con una stagione impreziosita anche da due reti. Reparto difensivo inoltre composto dall’ex Montevarchi Tozzuolo e da capitan Signorini, abile nel gioco aereo e in marcatura. Fase difensiva che vede, come detto, un discreto apparto dagli esterni con Corsinelli, 4 reti in campionato, Zallu, l’ex Cesena David e Tentardini che danno corsa, grinta ma anche equilibrio tattico, essendo abili anche quando accompagnano la squadra in proiezione offensiva. La difesa però soffre le situazioni palla a terra e le giocate in velocità. La mediana ha buona sicurezza nel palleggio e nell’aggressione sul portatore, con una linea che gioca con un baricentro alto dove Proietti, Iaccarino e Rosaia sono i titolari indiscussi. Centrocampo che spesso però difetta in fase di non possesso e di schermo della linea difensiva. In avanti importante il recupero del giocatore migliore della rosa, ovvero Di Massimo, infortunatosi dopo appena 17 minuti alla prima gara di campionato e rientrato alla 33a, che nelle ultime uscite ha riguadagnato una maglia da titolare. Il reparto offensivo, per la qualità di cui dispone, ha reso meno del previsto. Il ritorno a gennaio di Spina, giocatore di “strappo”, imprendibile palla al piede, non è stato scoppiettante come si sperava e l’ex di giornata D’Ursi, esploso dopo la sua partenza da Arezzo, reduce da un paio di annate sotto tono, in questa stagione ha fatto vedere solo a sprazzi il suo talento, realizzando 3 reti. Terminale offensivo è Tommasini, cannoniere della squadra con 9 reti, agonista, forte in progressione e quando si tratta di proteggere la palla per far ripartire la manovra.

MODULO E FORMAZIONE – Per la gara del Comunale assenti Franchini e Giovannini. Gubbio con il 433. Venturi in porta, linea difensiva con Corsinelli a destra e uno tra David e Tentardini a sinistra, Rocchi e Tozzuolo come centrali. Linea mediana con Proietti, Iaccarino e Rosaia. Sugli esterni Di Massimo e Spina che pare in vantaggio su D’Ursi e Tommasini come centravanti.
GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Giacomo Rosaia e Alessio Di Massimo. Il primo è centrocampista classe ’93, originario di Massa, cresciuto nella Fiorentina, con tanta esperienza in C dove ha vestito le maglie di Carrarese, Cesena e Catania. Leader silenzioso in campo e fuori. Mezz’ala, play o mediano davanti alla difesa, è abile nel lavoro “sporco”, ottimo ruba palloni, bravo a fare ripartire la squadra dal basso. Intelligente, gran corridore, aggressivo sugli avversari, uno che in campo non si tira mai indietro: nella gara di campionato giocata a Gubbio si fece espellere per somma di ammonizioni. Tre realizzazioni in campionato, tra cui quella che ha consegnato il derby contro il Perugia. Alessio Di Massimo, classe ’96, invece è attaccante esterno e trequartista originario della provincia di Teramo, che appena maggiorenne, a fine 2015, salì alle cronache nazionali quando la Juventus lo ingaggiò direttamente dall’Avezzano, che militava in D, per portarlo nel settore giovanile. Dopo sei mesi a Torino ha vestito le maglie di Samb per quattro stagioni, poi Catanzaro, Triestina, Pistoiese e Ancona. Giocatore di buona corsa, bravo tecnicamente, con tanta forza nelle gambe, generoso, nelle ultime stagioni aveva trovato con continuità la porta avversaria, grazie a un tiro secco e preciso. Quest’annata è stata tormentata dagli infortuni, che lo hanno tenuto fuori per 3/4 della stagione: una rete all’attivo dopo le 12 dello scorso campionato.
PRECEDENTI – All’andata la gara si chiuse con la vittoria amaranto per 2-0 grazie alle reti di Guccione e Gaddini, con un rigore neutralizzato da Trombini a Tommasini sullo 0-0, mentre al ritorno, ultima gara di Troise sulla panchina dell’Arezzo, il match terminò a reti inviolate, con gli eugubini in 10 uomini per quasi un tempo a causa dell’espulsione di Rosaia.