la Lucchese si è salvata sul campo ma è fallita in tribunale

Brutte notizie per il club rossonero, che ha pochissime speranze di proseguire l’attività tra i professionisti. Sul tavolo anche possibili riammissioni. E i playout di serie B sono bloccati

La Lucchese è stata dichiarata fallita. E’ la quarta volta negli ultimi diciassette anni: prima nel 2008, sotto la proprietà Fauzi Hadj, poi nel 2011 con Cipriano e Valore, poi nel 2019 con Castelli e Ottaviani condannati di recente insieme a Arnaldo Moriconi a pene detentive. E ora, come riporta GazzettaLucchese, ecco il quarto fallimento in nemmeno venti anni. La società attualmente è nelle mani di Benedetto Mancini e negli ultimi mesi ha cambiato proprietà ben quattro volte senza che nessuno fosse intervenuto né a versare denaro né a pagare debiti verso fornitori e atleti. 

Il futuro per il club rossonero sembra segnato, anche se c’è un margine di speranza che venga saldato il debito sportivo per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato. La strada è stretta però e i tempi pure: bisogna fare tutto entro il 6 giugno, data ultima per presentare la documentazione alla Lega Pro. E pensare che la squadra, nonostante gli stipendi non pagati da ottobre 2024 e il -6 in classifica, è riuscita a salvarsi dopo il playout con il Sestri Levante.

In ogni caso, è già partita la caccia al ripescaggio, complici anche le esclusioni di Taranto e Turris nel girone C a stagione in corso e la situazione precaria di altri club come il Foggia. Se gli organici di Lega Pro avessero necessità di essere integrati per raggiungere la quota di 60 squadre, si procederà seguendo quest’ordine: una società retrocessa dal campionato di serie C; una seconda squadra di serie A; una società di serie D da individuare grazie alla graduatoria dei playoff.

La Pro Patria ha già fatto sapere di essere pronta, nessuna notizia invece da Caldiero Terme e Sestri Levante. Alla finestra c’è anche l’Inter under 23: il club nerazzurro ha annunciato da tempo che è pronto con la sua squadra B. E pure il Milan Futuro, a questo punto, conserva uno spiraglio. Si procederà ai ripescaggi, ricordiamo, soltanto in seguito a una o più domande di iscrizione respinta o a una o più esclusioni dal campionato dopo il 6 giugno

Diversa è la riammissione, che scatta in caso di fallimento di un club o di sanzione da parte della giustizia sportiva che comporti l’esclusione di una società o di rinuncia da parte di una società a presentare domanda di iscrizione. 

Considerando pure quanto sta accadendo in serie B, con i playout bloccati e quattro società del calibro di Brescia, Frosinone, Salernitana e Sampdoria in attesa degli eventi, si preannuncia un’estate molto movimentata.