(foto pagina fb Ternana calcio)

A meno di 24 ore dalla scadenza federale del primo agosto, tre club del girone B alle prese con problemi economici e burocratici

A meno di 24 ore dalla scadenza federale del primo agosto, sulla Ternana torna a farsi concreta l’ipotesi di una penalizzazione in classifica. A lanciare l’allarme è Tag24.it, il sito d’informazione dell’Università Niccolò Cusano, riconducibile direttamente a Stefano Bandecchi, sindaco del capoluogo umbro nonché ex presidente rossoverde. Secondo quanto riportato, la proprietà del club, ovvero i fratelli Stefano e Maurizio D’Alessandro, difficilmente riuscirà a rispettare i termini fissati per il pagamento degli stipendi, circa 600-700 mila euro tra calciatori, staff e dirigenti. Il rischio è di una penalizzazione di almeno un punto già all’avvio del campionato, come lo scorso anno quando i rossoverdi subirono un -2 a stagione in corso.

La Ternana non è l’unico club in difficoltà nel girone B. Complessa anche la situazione del Rimini. La proprietà ha tempo fino a domani per saldare un debito di circa 850 mila euro. Si tratta dei contributi arretrati di maggio, degli stipendi di giugno, dei contributi correlati e dei premi dovuti ai giocatori per i risultati conseguiti nella scorsa stagione. Se il pagamento non sarà effettuato entro la scadenza, il club rischia seriamente di essere escluso dal prossimo campionato. A chiarirlo è stato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, dopo l’ultimo consiglio federale: una possibile esclusione che rappresenterebbe un fatto senza precedenti nel calcio italiano. Parallelamente, cresce anche il rischio di una penalizzazione in classifica, sempre legata a scadenze amministrative da rispettare entro domani.

Infine il Perugia, anche se per i biancorossi il quadro è meno fosco. La procura della Figc ha aperto un’indagine sul club per fare luce sui ritardi avvenuti nelle comunicazioni relative alla cessione delle quote societarie e alla consistenza patrimoniale dei nuovi soci. Circostanza verificatasi all’inizio del settembre 2024. Il club, al fine di fare chiarezza sulla vicenda ed evitare inutili speculazioni, ha precisato che l’oggetto dell’indagine riguarda una semplice comunicazione tardiva di atti societari relativi all’originario acquisto di quote. Tale ritardo è stato determinato dalle tempistiche di registrazione e pubblicazione degli stessi, che ha ritardato la loro trasmissione agli organi federali. Si è provveduto a chiedere copia degli atti per predisporre ogni opportuna memoria difensiva. Il Perugia rischia al massimo una sanzione pecuniaria non inferiore a 10mila e non superiore a 100mila euro.