Il numero 10 risolve la sfida con una doppietta, mentre il centrocampista è l’unico a galleggiare sopra la sufficienza anche nel primo tempo. Spezzone d’alto livello per Tavernelli, ingresso fondamentale di Ravasio che sfiora la rete. Ancora a secco Cianci, non positiva la prima da titolare di Arena e Varela, bel secondo tempo di Righetti che mette lo zampino in tre gol. Rientro ok per Trombini
Le pagelle di Pianese-Arezzo.
TROMBINI 6 Dopo quattro mesi e mezzo, torna a difendere i pali amaranto e il battesimo, chiamiamolo così, è di fuoco. Chesti lo infilza con una sassata dopo 4 minuti, Bellini lo dribbla nel faccia a faccia dopo 11, portando i locali sul 2-0. Sul sintetico scivoloso, con la palla viscida, non si fida di andare in presa e preferisce respingere ogni volta che è necessario. Non bellissimo stilisticamente ma efficace. Una parata alla sua maniera, in pieno recupero, su un piazzato dai venti metri. Si giocherà il posto con Venturi.
DE COL 4.5 Va piano e produce poco. Imperdonabile l’errore in palleggio con cui manda in porta Bellini, spalancandogli il corridoio di un gol che avrebbe potuto rappresentare l’epitaffio sul match. Svagato tra gli svagati in un primo tempo in cui tutta la squadra viaggia a giri bassi. Appena meglio la ripresa, quando se non altro, con la Pianese rintanata dietro, deve occuparsi solo di spingere e crossare.
ARENA 5 La prima da titolare non è il massimo della vita. Per 45 minuti la Pianese corre più svelta, mangia il campo e la linea difensiva arranca. De Col gli gioca all’indietro un pallone che gronda sangue ma lui non è reattivo e nulla fa per metterci una pezza. Da un suo errore nasce l’ultima occasione bianconera di Coccia prima dell’intervallo. Bucchi lo toglie a inizio ripresa (8′ st Gilli 6 Quando entra lui, tatticamente parlando, la gara è già in discesa. Si mette Ongaro nel taschino e compartecipa alla rimonta).
CHIOSA 6 Non brilla ma neanche sfigura. Si arrabatta dentro una squadra a due facce che prima soffre e si fa bucare, poi gli consente di giocare con la sigaretta in bocca che tanto di là la Pianese non ci arriva più. Non è il miglior Chiosa, però Bucchi si fida del suo carisma. E lo toglie solo se strettamente necessario.
RIGHETTI 6.5 Annaspa pure lui tra i marosi di un primo tempo sconclusionato, in cui si trova inaspettatamente Coccia, schierato a destra da Birindelli, come dirimpettaio. L’ex rivale per la maglia di terzino fa diverse cose interessanti, mentre lui viene fuori alla distanza, sospinto dalla crescita dei compagni tutt’intorno. Cross d’alta scuola per il colpo di testa di Ravasio (palo), assist a Chierico al 94′ (gol), lo zampino nelle azioni del 2-2 e del 2-3. Se affina il traversone, compie un bel salto in avanti.
MELI 5 C’era curiosità per vederlo all’opera. Mezz’ala di struttura, un Mawuli più tecnico e di qualità, abile a buttarsi tra le linee. Invece di spazi da aggredire non se ne aprono, il giro palla è monocorde e spunti interessanti non se ne vedono. Neanche un guizzo, i primi 53 minuti in amaranto sono scialbi e piatti (8′ st Ravasio 6.5 Quando va nella mischia, l’Arezzo passa al 424 e il 91 è la chiave di volta. Porta pressione alla già sofferente difesa bianconera e offre una soluzione aggiuntiva ai compagni, tornati spavaldi e ardimentosi. Qualche sponda interessante, tanto lavoro sul fronte avanzato, una torsione spettacolare per un colpo di testa che si stampa sul legno).
GUCCIONE 6.5 All’inizio sembra il play senza fosforo visto con il Guidonia. E l’assist involontario per Chesti, che poi firma l’1-0, è emblematico. Le parole di Bucchi nell’intervallo fanno effetto su quasi tutti, specialmente su di lui che torna dentro con uno spirito leonino, accoppiato se Dio vuole alla grazia del suo piede sinistro. Allora recupera i panni del direttore d’orchestra, muovendo gli avversari con l’ondeggiare del corpo e le imbucate che solo lui sa. Sfiora pure il gol dalla distanza, anche se le punizioni dal limite non le calcia più: perché?
CHIERICO 7.5 Lui e Pattarello sono gli unici ad aver giocato dall’inizio tutte le gare di campionato. Un motivo ci sarà e, a guardare la partita di ieri, lo capirebbe anche un bambino. Tra i pochi, forse l’unico, a galleggiare sopra la sufficienza anche durante la prima frazione. Gestione della palla, inventiva, scelta delle soluzioni, c’è un po’ di tutto nella sua prestazione. Anche l’assist per il 3-2 e il gol dopo il dai e vai con Righetti, dentro l’area avversaria, con un’azione in stile Barcellona dei bei tempi.
PATTARELLO 8 Pronti, via e Filippis gli nega il gol dopo un tiro al volo destinato all’angolino. Quello che sembrava uno squillo di vitalità si rivela un fuoco fatuo perché poi resta incastrato dentro la partita, senza riuscire a divincolarsi né da Chesti né dai raddoppi del suo amico Masetti e di Tirelli. Il rigore che trasforma al 13′ del secondo tempo è come la Mentos buttata nella bottiglia di Coca Cola: da lì in avanti comincia un’altra storia, con il lieto fine del gol del sorpasso, un sinistro che gira e s’infila vicino al palo. Numero 10 vero.
CIANCI 5 Una fatica boia per avere parte attiva nella finalizzazione del gioco. A differenza di Ravasio, lui è più uomo d’area. Senza i rifornimenti giusti, s’intristisce e resta ai margini. Se poi qualche palla buona arriva e non la sfrutta come si deve, la situazione s’ingarbuglia ulteriormente. Di positivo c’è solo il rigore guadagnato nel duello con Ercolani, che gli sfila la maglia di dosso. L’attesa del primo gol continua (46′ st Mawuli ng).
VARELA 5 Si gioca male la chance della prima da titolare. Paga il brutto approccio della squadra, in cui comunque ci mette del suo. Impreciso, poco ispirato, vanifica per eccesso di egoismo l’unica ripartenza a campo aperto che gli concede la Pianese (8′ st Tavernelli 7 Contribuisce a incanalare la partita per un altro verso. Diventa la spina nel fianco dei padroni di casa e il ticket con Righetti funziona egregiamente. Bello e pesante il gol del 2-2 che ribalta in modo definitivo il quadro psicologico delle due squadre. Uno spezzone d’alto livello).