Il trend di queste sette giornate parla chiaro: neanche un gol subìto nei secondi tempi a fronte di 11 reti realizzate, 6 nell’ultima mezz’ora. Se le partite fossero durate 45 minuti, Bucchi avrebbe raccolto appena 6 punti. Dal 46′ in poi invece la squadra ne ha messi insieme 19. Se l’approccio alle partite va migliorato, i finali finora sono stati scoppiettanti
E’ un Arezzo che macina gioco soprattutto dopo l’intervallo. Il trend di queste prime sette giornate parla chiaro: zero gol subiti nei secondi tempi, a fronte dei 6 incassati in totale, e 11 realizzati sui 15 complessivi, che fanno di quello amaranto l’attacco più prolifico del girone. Alla base di questa inesorabile crescita di rendimento con il trascorrere dei minuti, ci stanno più fattori: la qualità complessiva degli interpreti, che alla lunga sposta la bilancia dalla parte giusta; la profondità della panchina, che consente a Bucchi di mettere dentro forze fresche senza depauperare il valore tecnico degli undici; la condizione atletica generale, con la squadra che corre tanto e bene fino alla fine.
Le partite durano 90 minuti (100 se consideriamo anche il recupero) ma è interessante constatare che, se fossero terminate al 45′, l’Arezzo avrebbe raccolto soltanto 6 punti in 7 giornate. Viceversa, se fossero cominciate dal 46′, i punti sarebbero stati 19. Sono numeri emblematici che raccontano un predominio via via più schiacciante, con gli avversari costretti a chiudersi dentro la trequarti un po’ per scelta e molto per necessità. Basti pensare allo sviluppo delle gare contro Forlì, Vis Pesaro, Juventus Next Gen, Guidonia e Pianese per rendersene conto. Fanno eccezione quella di Pontedera, dove l’Arezzo aveva messo in ghiaccio la sfida già dopo mezz’ora, e l’ultima con il Carpi, in cui la squadra ha preferito abbassarsi, dopo il 2-1 di Tavernelli, per giocare di rimessa.
C’è anche il rovescio della medaglia ovviamente. Gli amaranto hanno beccato i 6 gol stagionali nella prima mezz’ora di gioco, addirittura 4 nei primi 15 minuti. Da qui la necessità di imbastire rimonte complicate, andate a buon fine in tre casi su quattro contro Juventus, Pianese e Carpi, visto che solo il Guidonia è riuscito a conservare il vantaggio. Viceversa, Bucchi può sorridere se analizza i gol messi dentro: più della metà (8 su 15), l’Arezzo li ha realizzati nell’ultima mezz’ora di gioco, raccogliendo i frutti di un forcing sempre più sfiancante per gli avversari. E ancora: 6 gol sono arrivati nel quarto d’ora finale, 3 dopo il novantesimo. Sono tanti e finora hanno fatto la differenza.