(foto pagina facebook As Gubbio 1910)

Al vertice del club, da oltre dieci anni, c’è Sauro Notari, imprenditore nel settore delle acque minerali. Nuovo il ds, quel Mauro Leo con esperienze alla Juventus, all’Inter e alla Roma. L’allenatore è Di Carlo, oltre 500 panchine in carriera, affiancato dall’ex amaranto Mezzanotti come vice. I rossoblu sono sterili davanti (7 reti all’attivo), hanno cominciato bene per poi calare: due punti nelle ultime tre giornate. La rosa è comunque valida: confermati Signorini, Spina, Tommasini, acquistati Bruscagin, Hraiech, Carraro. Domani probabile 3412 con il capitano Rosaia e l’attaccante La Mantia elementi top

STABILITA’ SOCIETARIA – Gli amaranto vogliono continuare la loro marcia e, nell’anticipo di domani, avranno di fronte il Gubbio, che con 13 punti occupa la sesta posizione. La società del presidente Sauro Notari, al timone del club da oltre dieci anni, imprenditore nel settore delle acque minerali, in estate ha decisamente cambiato pelle. Nuovo il direttore sportivo, Mauro Leo, ottimo scouting, con esperienze alla Juventus accanto a Fabio Paratici, con Antonio Conte per due anni all’Inter e un triennio alla Roma a supporto del dg Thiago Pinto.

ESPERIENZA IN PANCHINA – Per la panchina è stato scelto Mimmo Di Carlo, originario di Cassino, uno che da calciatore ha legato la sua carriera soprattutto al Vicenza dei miracoli di Guidolin, dove era l’anima del centrocampo. Allenatore esperto, è in panchina dal 2001, anno in cui appese gli scarpini al chiodo. Dopo la primavera del Vicenza, nel 2003 arriva a Mantova, che grazie agli investimenti dell’allora patron Lori, arriverà a sfiorare la A. Poi per lui tra le altre Parma, dove durante una partita con il Catania fu colpito con un calcio nel sedere da Silvio Baldini, Samp, Chievo, Livorno, Cesena, Pordenone, Spal e uno spezzone di stagione, durato appena sette partite, lo scorso anno ad Ascoli. Suo vice è Davide Mezzanotti, ex giocatore e allenatore dell’Arezzo. Tecnico navigato, con oltre 220 panchine in A e altrettante in B, Di Carlo è stato capace di vincere la C2 e i play-off di C a Mantova e la terza serie nel 2020 a Vicenza. Pratico, è uno a cui piacciono le squadre organizzate.

ESPERIENZA E GIOVENTU’ – La compagine umbra ha mutato tanto, rispetto alla passata annata, mettendo a disposizione del mister diversi nuovi giocatori, cambiando volto dopo le partenze di elementi importanti come Venturi, passato proprio all’Arezzo, Franchini, Pirrello, Tozzuolo, Corsinelli, Rocchi e Proietti. In rossoblù sono arrivati i giovani Niang (Modena), Costa (Virtus Entella) e Djankpata (Spezia), ma soprattutto i più esperti Hraiech e Carraro dal Trapani, il portiere ex Messina Krapikas, l’eclettico Fazzi (Ternana), l’ex capitano della Spal Bruscagin e in avanti La Mantia, reduce dalla stagione in B al Catanzaro. Sommati alle permanenze di Rosaia, Spina, Di Massimo, Tommasini ne fanno rosa decisamente interessante, esperta e di buonissimo valore tecnico.

FLESSIONE DI RENDIMENTO – Il Gubbio è reduce dal mezzo passo falso casalingo contro il Pontedera (1-1), dove la squadra non ha espresso un buon calcio, ultimo atto di un trittico di partite che ha visto i rossoblù raccogliere appena due punti e dove è arrivata la prima sconfitta per mano del Campobasso. Nell’ultimo periodo il Gubbio è calato di intensità, un po’ troppo compassato ed è mancato di qualità nelle giocate. E’ una formazione che si è un po’ persa dopo un avvio brillante in cui era apparsa tonica, arrembante e aggressiva. Il grande dubbio per Di Carlo, nel preparare la gara del Comunale, è lo schieramento e il modulo da adottare, specie riguardo chi impiegare dalla trequarti in su, dove è quasi certo il rilancio di Spina come titolare. Fantasioso, dotato tecnicamente, veloce, giocatore di “strappo”, imprendibile palla al piede, bravo al dribbling, abile a saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. A livello offensivo, nonostante la presenza di giocatori di ottima qualità per la serie C come La Mantia e Tommasini, la squadra stenta a decollare: finora ha segnato appena 7 reti e manca l’apporto di Di Massimo, alle prese con una serie di infortuni muscolari che nell’ultimo anno e mezzo gli hanno fatto saltare oltre 30 partite.

CARATTERISTCHE DI SQUADRA – La difesa, dove si sono alternati tra i pali Bagnolini e Krapikas, vede nel capitano Signorini il suo leader, abile nel gioco aereo e in marcatura, autore di 2 reti. Reparto arretrato dove Bruscagin e Fazzi portano esperienza, una discreta dose di cattiveria agonistica e duttilità, in cui si sta ritagliando uno spazio importante il 2005 di Bitonto, sempre titolare in queste prime partite di campionato, autore anche di una rete, attento sull’uomo e abile in prima costruzione. Difesa che potrebbe soffrire le situazioni palla a terra e le giocate in velocità. La mediana è il reparto più esperto: Rosaia è la certezza, Carraro il play, giocatore strutturato fisicamente, mancino, abile in fase di costruzione e Hraiech è colui che abbina alla quantità una discreta tecnica. Grazie al suo dinamismo ha le maggiori libertà tattiche, anche di alzarsi come trequartista. A Gubbio si aspettano maggior minutaggio per Djanpakta, originario del Benin, in prestito dallo Spezia, che quando utilizzato ha dato alla squadra profondità ed imprevedibilità. Mediana apprezzabile quando può fare la partita, brava nel palleggio, che gioca abbastanza alta, ma che fatica maggiormente se non può imporre il proprio gioco nella fase di non possesso. Sulle fasce discreto l’apporto dei vari Zallu, Podda e Tentardini, che stanno dando equilibrio tattico, maggiormente a loro agio in fase difensiva, ancora non troppo incisivi quando accompagnano la manovra offensiva. Il Gubbio è camaleontico, cambia assetto e disposizione in campo a seconda degli avversari e delle situazioni di gioco, con Di Carlo che sta mostrando una forte versatilità a livello tattico. Compagine molto temibile sulle palle inattive: la metà delle reti segnate dagli eugubini è arrivata da situazioni da palla ferma.

il tecnico rossoblu Domenico Di Carlo

MODULO E FORMAZIONE – Gli umbri per la gara del Comunale dovranno fare a meno di Di Massimo (forse settimana prossima il suo rientro in gruppo) e Costa, con diversi ballottaggi aperti. Eugubini con il 3412. In porta Bagnolini in vantaggio su Krapikas, con Signorini al centro del terzetto difensivo assieme a Di Bitonto e uno tra Fazzi e Bruscagin. Sulle fasce Zallu a destra mentre sulla sinistra si giocano un posto Tentardini e Podda, affiancati in mezzo da Carraro e Rosaia. Tra le linee uno tra Hraiech o Djankpata, con in attacco La Mantia e Spina in vantaggio su Tommasini. Comunque non è escluso nemmeno un cambio di modulo con il passaggio al 4312, che nel caso vedrebbe sugli esterni bassi Fazzi o Zallu a destra e Tentardini o Podda a sinistra, Signorini e Di Bitonto in mezzo, cerniera centrale con Rosaia, Carrara e Saber, tra le linee Spina o Djankpata e La Mantia e Tommasini in attacco.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Giacomo Rosaia e Andrea La Mantia. Il primo è centrocampista classe ’93, originario di Massa, cresciuto nella Fiorentina, con tanta esperienza in C dove ha vestito le maglie di Carrarese, Cesena e Catania. Leader silenzioso in campo e fuori. Mezz’ala, play o mediano davanti alla difesa, è abile nel lavoro “sporco”, ottimo ruba palloni, bravo a fare ripartire la propria squadra dal basso. Intelligente, gran corridore, aggressivo sugli avversari, uno che in campo non si tira mai indietro. A febbraio, nell’ultima gara della gestione di Troise, venne espulso per somma di ammonizioni all’inizio della ripresa. La Mantia è stato il colpo più importante del mercato degli eugubini. Strappato al Perugia, dove pareva destinato, romano di Marino, classe ’91, è cresciuto nelle giovanili del Frosinone. In carriera ha disputato 30 gare in serie A e oltre 230 in B, dove esordì appena maggiorenne. Tante le maglie vestite: Andria, Barletta, Foligno, Cosenza, Pro Vercelli, Lecce, Empoli, Entella, Spal, Feralpisalò e Catanzaro, dove ha giocato la scorsa stagione, senza lasciare un segno importante. Classica prima punta fisicamente dotata, forte nel gioco aereo dall’alto del suo metro e novanta. Discreto a livello tecnico, è uno a cui piace raccordare il gioco, fare da sponda e partecipare alla manovra offensiva. Abile dentro gli ultimi sedici metri, è giocatore che ha un curriculum di tutto rispetto: 4 reti realizzate in A con Lecce ed Empoli, oltre 60 in B, 8 due stagioni fa quando vestiva la maglia della Feralpi. In questo campionato un solo centro, nell’ultima trasferta di Pesaro.