L’Arezzo ha combattuto al Curi, rispondendo colpo su colpo al Perugia. Però per la prima volta non ha segnato in trasferta e per la prima volta non ha costruito nemmeno un’occasione da gol. Bucchi ha sottolineato le difficoltà della squadra, che comunque ha rischiato pochissimo. Venerdì contro il Bra la lista degli assenti rischia di essere lunga e le promozioni passano anche da questi crocevia
LOTTA DURA – È stato un derby di battaglia, sporco, con tanti episodi al limite, due espulsi, poche occasioni da gol. L’Arezzo non ha giocato bene, ha smarrito la solita qualità ma ha compensato con agonismo, mordente, ordine tattico. Poi la partita è finita dieci contro dieci e sono saltate diverse coordinate, di qua e di là. Evanescenti i giocatori davanti, coriacei quelli dietro, di sofferenza e garra i mediani, con Chierico meno debordante del solito e Mawuli che in questo momento è indispensabile. Non è stato un bell’Arezzo ma è vero che quando non si riesce a vincere, è fondamentale non perdere. Poi Perugia è un campo dove, per un motivo o per l’altro, il risultato pieno non arriva mai. Anche questo conta.
RAVENNA A +1 – Bucchi ha detto che i suoi giocatori non sono i galacticos e che non sempre le cose vanno come si vorrebbe. E’ un modo per mettere la squadra al riparo dalle scorie di un pareggio che non è da buttare, perché in un campionato ci stanno anche giornate così, ma che ha consentito al Ravenna di fare il sorpasso in testa alla classifica. E’ la prima volta da inizio stagione che l’Arezzo non si trova in vetta e non sarebbe un gran problema, visto il distacco minimo dall’attuale capolista, ma che a livello mentale può diventare un tarlo che scava. Il dubbio c’è, venerdì con il Bra avremo la risposta.

ZERO OCCASIONI – Quello di Perugia è il primo 0-0 della gestione Bucchi, è la prima partita stagionale in cui l’Arezzo non segna in trasferta ed è anche la prima in cui la squadra non riesce a costruire nemmeno una vera occasione da gol. Il dato è bivalente: da una parte è un merito aver saputo rispondere colpo su colpo all’animosità del Perugia, dall’altro lascia diversi rimpianti perché la qualità della rosa è oggettiva e non averla sfruttata nella partita più sentita di tutte brucia il giusto. “Troppi errori in palleggio: o per eccessiva leggerezza o per eccessiva sicurezza. In entrambi i casi non va bene” ha analizzato Bucchi e non ha torto.
COPERTA CORTA – E’ un momento in cui Pattarello e Tavernelli non spaccano come prima. Il 10, dopo la doppietta di Piancastagnaio, ha bucato solo il Campobasso ma avvalendosi di una deviazione fortuita e di una mezza papera di Tantalocchi. Tavernelli ha segnato soltanto a Ravenna grazie a un erroraccio di Anacoura, smarrendo la vivacità d’inizio stagione. Sono due giocatori che spostano gli equilibri da così a così e che vanno aspettati. Di qui a venerdì, oltre a Guccione e Iaccarino squalificati, rischiano di stare ancora fuori Chiosa e Ravasio, acciaccati. Con Dezi e Renzi lungodegenti, la coperta è diventata corta. Bucchi ha sempre detto che le difficoltà sarebbero arrivate ed eccole puntuali. Le promozioni passano anche da questi crocevia.
MAI PIU’ – Di base c’è che è stato un derby mutilato, senza tifosi amaranto nel settore e con la nord che non ha mai alzato un coro contro, nonostante la rivalità. Poteva essere una giornata spettacolare sotto questo punto di vista, con tanto pubblico, il calore e il colore che rendono uniche certe partite, invece è stata una giornata persa.












