Vittoria meritata contro il Sestri Levante anche se sofferta e raggiunta sul filo di lana. L’Arezzo ci ha creduto e ha portato l’episodio decisivo dalla propria parte, anche se la produzione offensiva può essere migliorata: lo dicono i numeri. Di positivo c’è che la squadra sembra aver sposato in toto la filosofia di di attaccare, di palleggiare, il che non è dettaglio da poco. Qualche coccio è tornato al suo posto. Mancano due mesi alla fine, lo spazio per chiudere bene il campionato esiste. Poi si vedrà
CHI OSA VINCE – Quella di sabato è stata una vittoria meritata anche se raggiunta sul filo di lana. Anche se sofferta. Anche se a un certo punto sembravano tornate le streghe sul Comunale, complice un Sestri Levante che si difendeva con ordine, con vigore ma senza fare le barricate. Poi il terzo gol stagionale segnato su angolo ha cambiato il senso della gara, del pomeriggio e valorizzato il new deal inaugurato da Bucchi: in campo tutta la qualità possibile, a costo di ridurre al minimo i cambi offensivi in panchina e di giocare il secondo tempo con sette calciatori di movimento su dieci portati a offendere piuttosto che a contrastare. Un rischio, se tale può essere considerato, che alla fine ha pagato.
PALLE INATTIVE – Riguardo i gol nati su angolo: l’Arezzo ne aveva segnati solo 2 prima dell’altra sera. Il primo proprio al Sivori contro il Sestri Levante: cross, sponda di Chiosa, tiro di Tavernelli sporcato da una deviazione e rete. L’altro a Solbiate contro il Milan Futuro, con l’incornata di Gucci sul primo palo. In generale, escludendo gli 8 rigori, ai gol su palla ferma si aggiungono quelli nati da una punizione contro il Campobasso (Iori) alla prima di campionato e nella trasferta di Legnago (Gigli). Totale: 5 su 34. Un po’ pochi.

SI PUO’ FARE DI PIU’ – Il dato della prolificità offensiva è di quelli da migliorare: l’Arezzo ha segnato meno di tutte quelle davanti e pure di Pianese, Pineto e Pontedera che sono dietro in classifica. Ha segnato più di due gol in novanta minuti soltanto contro Pianese (4) e Legnago (3), mentre 6 volte su 29 è rimasto a secco (Vis Pesaro due volte, Pescara, Perugia, Gubbio e Torres). Appena 5 le reti dei subentrati: Iori contro il Campobasso, Gaddini contro Gubbio e Spal, Pattarello contro l’Ascoli, Gucci contro il Milan Futuro. Bucchi, da ex centravanti, su questi dati ci lavorerà di sicuro.
FINO ALLA FINE – Tornando al Sestri. La prestazione dell’Arezzo è stata positiva, nonostante a metà ripresa l’ansia e la frenesia di schiodare lo 0-0, con tutte le conseguenze che ne stavano derivando, si avvertissero forti fin sulle tribune. Sono aumentati gli errori in campo e i mugugni sugli spalti, con un rapporto causa effetto che non è così semplice capire. Fatto sta che, pur ansimando e sbuffando, la squadra ci ha creduto. Gli episodi bisogna tirarseli dalla propria parte ed è ciò che è successo.
ALL’ATTACCO – Di positivo c’è che la squadra sembra aver sposato in toto la filosofia di giocare in avanti, di attaccare, di palleggiare, il che non è dettaglio da poco, specie per un gruppo passato sotto le forche caudine di un periodo complicato per risultati, atteggiamento e per i postumi del cambio in panchina. Dopo queste due vittorie, qualche coccio è tornato al suo posto. Mancano nove giornate alla fine, lo spazio per chiudere bene il campionato c’è. Poi si vedrà.