Il presidente infuriato in sala stampa: “La rete del Carpi è un madornale errore della terna, qui al Comunale c’è qualcosa che non quadra. Così i campionati sono falsati: questo non è calcio, è una lotteria”. Eppure il regolamento sembra dare ragione a Picardi: il fuorigioco di Cortesi non era attivo
Il presidente Guglielmo Manzo non l’ha presa bene. E a fine partita, dopo aver elogiato la prestazione della squadra, in sala stampa ha manifestato il suo disappunto per l’episodio del gol decisivo di Cortesi, arrivato al termine di un’azione che secondo gli amaranto era viziata da fuorigioco. Per le successive proteste con il quarto uomo, il ds Nello Cutolo è stato anche espulso.
“Quello della terna arbitrale è stato un madornale errore – ha detto Manzo. Ed è strano che nelle partite in casa di questo campionato l’Arezzo abbia subìto una serie di ingiustizie. In trasferta la situazione è più lineare, al Comunale qualcosa non quadra. Non voglio pensare alla malafede ma un gol del genere è impensabile, anche perché oltre al fuorigioco c’era un fallo in partenza dell’azione che non è stato fischiato. Tutto questo è assurdo, ci mette in una situazione complicata e ci faremo sentire nelle sedi preposte per capire bene, perché così i campionati sono falsati. La squadra ha dato il 110% e infatti il pubblico ha applaudito, ma uscire dal campo così, dopo che la partita è stata indirizzata non lo accetto. Al presidente Marani ho chiesto quanto costa avere il Var in serie C e lui mi ha detto che servirebbero circa 150mila euro a squadra. Secondo me occorre trovare una soluzione perché ripeto, i campionati così sono falsati. E ringrazio Dio di non essere uno dei presidenti del girone C: questo non è calcio, è una lotteria e non va bene. Qualche anno fa preparammo un dossier con i torti subìti dall’Arezzo e mi accorgo che non è cambiato niente. Qualcuno un giorno mi spiegherà cosa succede quando gli arbitri vengono qua da noi”.

Fonti arbitrali però confermano la decisione presa da Picardi di Viareggio, che ha lasciato proseguire l’azione visto che l’assistente Mino di La Spezia ha sempre tenuto la bandierina abbassata. Fermo restando che c’era un probabile fallo su Pattarello in zona d’attacco dell’Arezzo, da cui è nata l’azione, e che le immagini televisive non consentono di vedere la posizione iniziale di Cortesi sul rilancio della difesa, ciò che fa testo è la regola 11 del regolamento: “Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito soltanto se viene coinvolto nel gioco attivo e cioè interferendo con il gioco, giocando o toccando il pallone passato o toccato da un compagno oppure interferendo con un avversario, impedendogli di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, ostruendogli chiaramente la linea di visione, o contendendogli il pallone, o tentando chiaramente di giocare il pallone che è vicino quando questa azione impatta sull’avversario, facendo un’evidente azione che chiaramente impatta sulla capacità dell’avversario di giocare il pallone”.
Tutte queste specifiche secondo Picardi non si sono verificate e gli addetti del settore arbitrale propendono per la stessa tesi. Gilli e Gigli hanno potuto contrastare senza impedimenti Sall, scattato in posizione regolare, il quale dopo un dribbling ha lasciato palla a Cortesi, la cui partecipazione al gioco a quel punto era stata sanata, che ha battuto Trombini con un tiro dal limite dell’area.