Prestazione convincente degli amaranto che vincono con merito. Pattarello a quota 15 gol in campionato, Tavernelli decisivo davanti al suo mentore Cangelosi. Bene Chiosa in difesa, il perugino Righetti con i coltello tra i denti (come l’aretino Barbagli in maglia biancorossa in un derby del 2008). Trombini spettatore non pagante
Le pagelle di Arezzo-Perugia.
TROMBINI ng Per la seconda volta consecutiva, guarda i compagni che giocano e che vincono. Contro il Milan Futuro stava nell’ordine delle cose, nel derby un po’ meno, anche se il Perugia versione trasferta è sterile e spuntato. Spettatore non pagante.
RENZI 6 Bucchi non teme nessuno, né Matos né Cisco né Kanoute né Seghetti che potevano transitare su quella fascia. E schiera un terzino che notoriamente ama spingere più che difendere. Lo sviluppo della gara dà ragione all’allenatore, anche se Renzi lascia il proscenio a Pattarello e si limita a fare la guardia (41′ st Montini ng).
GILLI 6.5 Un pallone masticato sulla trequarti e regalato a Montevago origina l’unica potenziale occasione da gol del Perugia in tutto il match. Per fortuna il centravanti umbro non è un fulmine di guerra e la ripartenza a campo aperto non procura danni. Per il resto, solido e concentrato.
CHIOSA 7 Molto bene. Grintoso sull’uomo, con tanta libertà in fase di avvio manovra. L’Arezzo concede pochissimo, la linea resta sempre disposta nel modo migliore e lui la comanda con criterio. Di fronte c’era una squadra che in esterna ha evidenti difficoltà a incidere ma questo è un altro discorso.
RIGHETTI 7 Nato a Perugia, cresciuto nel Perugia, gioca due partite in una, entrambe con il coltello tra i denti. Dopo qualche settimana di grigiore, recupera lo smalto delle prime uscite e alla fine si esalta negli uno conto uno con Cisco. Per chi ha buona memoria, per garra e voglia di rivalsa ha ricordato l’aretinissimo Barbagli in maglia biancorossa in un derby del 2008.
MAWULI 6 Con lui dentro, la mediana è più robusta, con caratteristiche maggiormente assortite. Ok la tecnica ma c’è anche da trovare equilibri e Bucchi lo sa. Impatta non benissimo, sporca qualche giocata di troppo, poi dà un’impennata al rendimento e la squadra lo aiuta a ritrovare quella dimestichezza nel catturare palloni che è la sua specialità. Esce per un dolorino muscolare (26′ st Chierico 6 Poco meno di mezz’ora per alzare il minutaggio nelle gambe).

GUCCIONE 7 Il Perugia gli mette Giunti alle calcagna per togliergli metri, spazi e giocate. Ma il piano riesce parzialmente, perché poi la partita prende la china sperata e il play sale in cattedra. Bucchi dice che grazie alle sue geometrie, giocano meglio anche i centrali di difesa e le mezzeali. Ha ragione (41′ st Santoro ng).
DEZI 7 A Perugia si era costruito un nome e una reputazione. Contro il Perugia tira fuori una prova garibaldina, dinamica, volitiva, anche al di là delle aspettative. Gioca palla e si butta nello spazio, scambia e va dentro. Così facendo si ritrova davanti a Gemello (assist di Righetti) e pazienza se gli tira addosso. La squadra, corta e costantemente in forcing, lo aiuta a coprire meno campo e conservare autonomia (34′ st Damiani ng).
PATTARELLO 7.5 All’andata fu tra i più abulici e tra i più contestati. Il ricordo di quella notte forse lo stimola o forse è solo la ruota che gira. Fatto sta che spacca fin dall’inizio, reclama due rigori, si muove con sagacia, trasmette quella benefica sensazione che trasmetteva l’anno scorso e cioè che potrebbe lasciare il segno da un momento all’altro. Cosa che capita puntualmente a inizio ripresa. Sono 15 gol in campionato, 16 in stagione. Numeri da bomber.
RAVASIO 6 Il 433 amaranto è cucito su misura sui due esterni offensivi, che possono isolarsi e andare a puntare i dirimpettai. Il centravanti di turno, cioè lui, deve più che altro sgobbare e portare la croce, spompandosi nelle sportellate, nella protezione della palla, nelle sponde per aprire varchi ai compagni. Compito che assolve con ammirevole applicazione. In porta però non tira mai e non è la prima volta. La coperta per lui è un po’ corta, in attesa di qualche accorgimento.
TAVERNELLI 7.5 Davanti al suo mentore Cangelosi, con il quale l’anno scorso aveva strappato applausi e consensi a Caserta, si ritaglia 96 minuti energizzanti, pieni di strappi che aprono la tenera resistenza del Perugia. Torna a segnare al Comunale, di nuovo davanti alla sud, dopo oltre sei mesi e sale a quota 5 in stagione. Ha il contratto in scadenza nel 2026, nell’aria c’è sentore di prolungamento.