Il club ha vissuto un’estate turbolenta, con il passaggio di proprietà a Giusy Anna Scarcella e la contestazione del tifosi. Alcuni acquisti sono bloccati perché manca la fideiussione integrativa, mentre l’ultimo arrivo Brancato è stato disconosciuto dal ds Giammarioli: “Preso a mia insaputa”. Il Tar potrebbe anche revocare l’utilizzo dello stadio per inadempienze varie. In panchina il 33enne D’Alesio dopo la breve parentesi Braglia, con una rosa che ha perso i pezzi migliori ed è partita da -11. Però sta lottando e ha vinto due delle ultime tre gare. Domani probabile 352, il difensore Bellodi e l’esterno Longobardi gli elementi top
LE ULTIME PERIPEZIE SOCIETARIE – L’Arezzo vuole continuare la sua corsa e nell’anticipo dell’ottava giornata sarà di scena al Romeo Neri di Rimini contro i biancorossi padroni di casa. I romagnoli sono ultimi in classifica a -4 a causa di una penalizzazione di ben 11 punti. L’estate in Riviera, almeno per quanto riguarda le vicende del Rimini calcio, è stata anomala e turbolenta. Il club è stato acquistato, il 31 luglio, da Giusy Anna Scarcella attraverso la sua Building Company (azienda che si occupa di impianti fotovoltaici) con sede a Carate Brianza, succedendo alla precedente proprietà guidata da Stefania Di Salvo e Stefano Petracca. Già con la vecchia proprietà si erano palesati i primi problemi, quando erano sfumati i pagamenti degli stipendi di maggio ed era arrivato il primo -4 in classifica. Ad agosto è successo un po’ di tutto. Nei primi giorni del mese spunta un nuovo presidente, Valerio Perini, esperto di call center e pannelli solari. Aggiorna i social con entusiasmo: “Presidente Rimini Football Club”. Dopo qualche settimana, svanisce nel nulla. Al suo posto compare Eddy Siniscalchi, noto alle cronache rosa come ex fidanzato di Valeria Marini. Il Tribunale federale nazionale colpisce duro i biancorossi con la penalizzazione (-11) e 5.000 euro di ammenda per “violazioni amministrative”. Il Comune, guidato dal sindaco Jamil Sadegholvaad, chiude lo stadio: prima per rate non pagate, poi per richieste d’uso decadute. Dopo un breve periodo di incertezza in cui sembrava che la Building Company potesse rinunciare, è stata confermata la chiusura del passaggio di proprietà e Giusy Anna Scarcella è stata presentata come l’unica proprietaria.
UN 33ENNE IN PANCHINA – A livello tecnico le cose non sono andate meglio. Il mercato era stato gestito inizialmente dal ds Luca Nember e a guidare la squadra in ritiro e nelle prime uscite c’era il giovane Filippo D’Alesio, classe ’92, con un passato da allenatore nelle giovanili del Palermo e del Pescara e nelle ultime due stagioni a Rimini nelle vesti di match analyst prima di Raimondi, poi di Troise e infine di Buscè. A inizio agosto arriva Piero Braglia, che dirige gli allenamenti ma non va in panchina nelle gare ufficiali. Il 5 settembre, prima della sfida con la Ternana, si dimette, così la squadra viene ufficialmente affidata a D’Alesio. In quei giorni oltre al tecnico toscano se ne vanno il ds Nember, il segretario Cutrupi e il direttore generale Geria. Inoltre la squadra perde i suoi pezzi migliori: Colombi, Lombardi, Parigi, Garetto, Langella e Falbo, che vengono sostituiti con tanti giovani, provenienti anche dal settore giovanile.
CAOS MERCATO – Il 21 settembre a Rimini arriva Stefano Giammarioli, dirigente esperto, chiamato a gestire la squadra, provando a fare il mercato con gli svincolati. Il lavoro del nuovo direttore sembra già aver incontrato grosse difficoltà con i giocatori tesserati ma inutilizzabili (Bassoli e Madonna, mentre Grubac dopo alcune settimane di attesa ha deciso di lasciare la Romagna). Non possono scendere in campo a causa dei contratti che sforano il budget e che, in assenza di una nuova fideiussione integrativa, non possono essere validati. D’Alesio ha quindi una rosa fortemente condizionata da un’estate con tante partenze e un mercato in ingresso praticamente fermo. Proprio l’altro ieri la società ha annunciato l’arrivo della punta Brancato, impossibilitato anche lui a scendere in campo, con Giammarioli che ha rilasciato un eloquente commento al Corriere di Romagna: “Un’operazione fatta alle mie spalle e a mia insaputa, non conosco il giocatore, non ne so nulla”.
INCOGNITA STADIO – Comunque, senza passi concreti della proprietà, non si sa quanto l’esperto dirigente possa continuare a svolgere il suo lavoro. Inoltre, come se non bastasse, fra una settimana potrebbe arrivare una decisione chiave sul futuro del club, quando l’8 ottobre il Tar dell’Emilia Romagna si pronuncerà sulla concessione dello stadio Neri. Se il tribunale dovesse dar ragione al Comune, che non intende concedere l’impianto all’attuale società a causa delle varie inadempienze, potrebbe arrivare un altro duro colpo al futuro dei biancorossi. Se la situazione non cambia al più presto, a Rimini potrebbero tornare a materializzarsi gli incubi di un fallimento.

SQUADRA VIVA – Comunque in campo la musica sembra diversa. La squadra sta provando a salvare sul campo la stagione, senza guardare a quello che succede fuori dal terreno di gioco. Fino a oggi si può dire, viste le premesse, che la giovanissima formazione di D’Alesio, ha fin qui stupito. Due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte con 7 punti raccolti in sette gare che hanno più che dimezzato la penalizzazione. I biancorossi sono consci dei problemi che li circondano e sanno che la strada verso la salvezza è più che in salita. Con fiducia e con i mezzi a propria disposizione, il tecnico e i suoi ragazzi stanno comunque tenendo in piedi la baracca, puntando quel penultimo posto in classifica e quella zona playout, che oggi è distante 8 punti. Evitare l’ultimo posto è l’unico obiettivo che oggi il Rimini può permettersi, oltre naturalmente a quello di concludere la stagione. Il mister sta facendo di necessità virtù, pescando nelle sue scelte anche dal settore giovanile. Dando un occhio alle distinte di gara hanno già giocato in campionato diversi 2005, tanti 2006 (tra questi l’interessante Moray), tre 2007, due 2008 (il difensore Fabbri ha già messo a referto quattro presenze) e addirittura un 2009, Alessio Frati, che ha disputato ben tre spezzoni di partita. La squadra è viva e tra l’altro è reduce dalla vittoria di Pineto (1-2), con 6 punti conquistati nelle ultime tre gare.
MODULO E FORMAZIONE – D’Alesio per la sfida all’Arezzo recupera dalla squalifica De Vitis, mentre restano in dubbio gli infortunati Lepri, Fiorini e Gemello. Rimini con il 352. Tra i pali Vitali, difesa con Moray, Bellodi e Longobardi. Se recupera Lepri, Longobardi si alza nel suo ruolo naturale di esterno. Sulle fasce a destra Boli e sull’out macino uno tra Falasco o Ferrarini, mentre al centro del campo, con Asmussen e Piccoli ci sarà De Vitis, con Leoncini prima alternativa. Davanti, poche scelte e pochi dubbi, con la coppia formata da Capac e D’Agostini.
GIOCATORI TOP – I giocatori migliori sono Gabriele Bellodi e Gianluca Longobardi. Il primo è difensore centrale originario di Mantova. Classe 2003, arrivato la scorsa stagione dopo un biennio all’Olbia. Centrale di buona struttura, cresciuto nel Milan, discreta caratura tecnica e bravo a guidare il reparto arretrato. Apprezzabile nel gioco aereo, cattivo in marcatura, pericoloso quando va a saltare nell’area avversaria. Carismatico, è il capitano dei romagnoli e uno di quelli a cui D’Alesio non rinuncia mai. Longobardi, classe 2003 originario di Vico Equense, è cresciuto nel settore giovanile del Pescara ed è alla seconda stagione a Rimini, dopo aver vestito la casacca della Recanatese. Giocatore estremamente duttile, è esterno che si destreggia senza problemi sia come quinto di centrocampo o come terzino e in queste ultime partite per necessità anche da braccetto. Abile a giocare su entrambe le fasce, anche se il meglio di sé lo riesce a dare sull’out mancino, quando può accentrarsi e cercare la conclusione con il destro, suo piede forte. Giocatore con tanta corsa nelle gambe, attento in fase difensiva, solido, efficace quando accompagna l’azione, cannoniere dei suoi con 2 reti in stagione.