Il vice di Di Carlo al Gubbio ha giocato in amaranto nel 2007/08 e poi ha allenato la squadra in serie D nel 2013/14. Fu un’annata difficile, con la Pistoiese che conquistò la promozione e il tecnico esonerato a febbraio, senza mai aver avuto il sostegno della società. Classe 1971, originario del Trebbio, frazione di Sansepolcro, da calciatore ha vestito anche le maglie di Torino, Napoli e Salernitana
Originario del Trebbio, una frazione di Sansepolcro, Davide Mezzanotti per alcuni mesi è stato l’allenatore dell’Arezzo che sognava il ritorno tra i professionisti. Reduce da buone annate sulla panchina del Castel Rigone e della squadra della sua città, nell’estate del 2013 fu scelto per guidare gli amaranto. Bruciò sul filo di lana una folta concorrenza formata da Loris Beoni e Massimiliano Farris, Gabriele Baldassarri e Massimiliano Alvini, e si prese sulle spalle l’onore e l’onere di vincere il campionato.
Era quella la società presieduta da Mauro Ferretti, con il vice Enrico De Martino che metteva bocca sulle scelte tecniche per motivi che molti ben ricordano e un direttore sportivo sui generis come Massimo Bonafede, sindacalista di professione che pochi mesi prima dell’arrivo di Mezzanotti aveva tenuto una memorabile conferenza stampa. Poi, in un sussulto di coerenza, stante il contorno, rassegnò le dimissioni.
L’Arezzo 2013-14 era forte: Pecorari, Dierna, Zaccanti, Mencarelli in difesa, Carteri, Bricca, Carfora, Rubechini a centrocampo, Essoussi, Martinez, Cubillos, Invernizzi in attacco. Qualche pareggio di troppo e una Pistoiese nella stagione di grazia tarparono le ali agli amaranto, che rimasero lì a lottarsi la promozione senza mai fare il sorpasso in vetta alla classifica. Il 16 febbraio, dopo il pareggio di Deruta, Mezzanotti ci rimise la panchina, pagando colpe sue e anche non sue, come spesso succede.
Al suo posto arrivò Andrea Chiappini, che si dimise due mesi e mezzo più tardi, alla vigilia dell’ultima gara di campionato a Bastia. In tale bailamme, fu Stefano Cardinali e traghettare la squadra fino al termine della stagione, affrontando i playoff e vincendo la gara di Taranto che, coefficienti alla mano, fu decisiva per il successivo ripescaggio.
Mezzanotti quell’anno avrebbe meritato di più, perlomeno sul piano del sostegno da parte del club, che invece lo scaricò alle prime difficoltà, assecondando i malumori della piazza. Dedito alla causa, impeccabile per professionalità, scontò le difficoltà della squadra a fare gioco e a rispettare il pronostico che la vedeva come favorita numero uno. Per lui, classe 1971, quello di domani sarà una sorta di ritorno a casa, vista la provincia di nascita e l’altra annata amaranto vissuta da calciatore. Era il 2007/08, l’Arezzo era appena retrocesso dalla B e tentò di risalire prima con De Paola allenatore, poi con Cuoghi, infine con Fraschetti. Ma senza esito. Mezzanotti mise insieme 19 presenze e un gol di testa nella trasferta di San Giovanni Valdarno, chiusa con un rotondo 3-1 firmato da altri due giocatori poco avvezzi alla segnatura: Beati e Bricca.
Difensore di ottimo livello, ha vestito tra le altre le maglie di Torino, Brescia, Pescara, Napoli, Salernitana e Mantova. Dal 2022 è entrato nello staff di Domenico Di Carlo in qualità di vice, condividendo con lui le esperienze con Pordenone, Spal, Ascoli e Gubbio.