Shaka Mawuli, bella prova contro il Campobasso

Per Cianci 4 gol nelle ultime quattro giornate, due lampi di Pattarello per arrotondare il punteggio. I soliti Varela e Ravasio: subentrano e lasciano il segno sulla partita. De Col in crescita, Tavernelli senza fortuna davanti ma utilissimo in ripiegamento. Prima rete subìta da Venturi nei secondi tempi

Le pagelle di Arezzo-Campobasso.

MAWULI 7.5 Partitone di Shaka, che rispolvera l’abito del rubapalloni e tira su il muro in mezzo al campo. Una spanna sopra tutti dal punto di vista della prestanza, non male nemmeno quando c’è da palleggiare. Dominante.

CIANCI 7.5 La gara la spacca lui, prima con un’incornata a fil di palo e poi con un tentativo di cross col piede debole che si tramuta nella più perfida traiettoria del mondo, infilandosi all’incrocio. Fanno 4 gol nelle ultime quattro partite, tutti pesanti e rigeneranti per il morale (12′ st Ravasio 7 Subentra bene, come d’abitudine. Avvia l’azione del 4-1 così come aveva avviato quella del 2-0 in Coppa, smistando palla con sagacia in mezzo al campo. Poi trasforma freddamente il penalty della cinquina. Quattro gol in campionato, tutti partendo dalla panchina. Mica facile).

RIGHETTI 7 Pennella in testa a Cianci la parabola dell’1-0. E l’azione del terzo gol nasce da una palla che ruba al Campobasso, ribaltando con gamba e idee chiare l’azione. Vispo, concentrato, il modo migliore per prepararsi alla partita del Curi che per lui, perugino doc, ha valore doppio (27′ st Tito 6 Partecipa alla festa).

CHIERICO 7 Motorino a tutto campo, senza perdere ordine e lucidità. A Terni si era preso un pomeriggio di pausa, stavolta torna il guastatore ammirato in questo scorcio iniziale di stagione. Dodici partite di campionato, unico schierato sempre titolare. Il motivo è intuibile.

PATTARELLO 7 Due lampi squarciano il suo pomeriggio, fin lì senza grandi sussulti se non quell’azione a inizio match con cui aveva smarcato in area Tavernelli. Il primo tiro è deviato da Lancini, sul secondo Tantalocchi ci va con le mani di burro. Però sempre gol sono, il primo dei quali festeggiato con un salto mortale in stile Varela. Con 36 reti complessive si consolida tra i migliori dieci cannonieri della storia amaranto e tanto basta (34′ st Varela 7 In tredici minuti piazza due sgassate da urlo e si guadagna un rigore. Una belva).

DE COL 6.5 In crescita sotto ogni profilo: attenzione, presenza, spinta, precisione al cross. Una prestazione convincente.

CHIOSA 6.5 Dopo l’1-0 di Cianci, la squadra preferisce abbassarsi per non concedere profondità e sfruttare a sua volta gli spazi alle spalle dei difensori molisani. Guida i compagni a una difesa attiva e non passiva, concedendo zero agli avversari. Tempestivo un salvataggio di testa su un pallone avvelenato che spioveva in area. Esce per precauzione (1′ st Gigli 6 Dopo 7 minuti Cianci mette in ghiaccio la partita e là dietro, di lavoro vero, ce n’è pochino. Comunque sul pezzo).

GUCCIONE 6.5 Bucchi rivelò in conferenza stampa che, contrariamente ai luoghi comuni, il giocatore che recupera più palloni in mezzo al campo è proprio l’ex trequarti trasformato in play. La riprova arriva quando, nel primo tempo, sradica il possesso dai piedi di quel peperino di Gala. 57 minuti senza soverchie difficoltà. Ammonito, lascia il campo per evitare rischi disciplinari (12′ st Iaccarino 6 Un gol sfiorato con un tiro che lambisce il palo e gestione in serenità di una gara ormai in discesa).

TAVERNELLI 6.5 E’ in un periodo meno scoppiettante dalla metà campo in su, compensato da un’applicazione strappacuore dalla metà campo in giù. Prova il tiro un paio di volte senza grande fortuna, ripiega con abnegazione e ottimi risultati per dare una mano ai compagni in fase di non possesso.

VENTURI 6 Per la prima volta becca gol nel secondo tempo, trafitto da quel Magnaghi che al Comunale aveva già fatto centro con la maglia del Venezia e della Lucchese. E’ comunque un gol indolore. Per il resto fa il quattromilasettecentoundicesimo spettatore.

GILLI 6 Suo l’errore che costa il gol del 3-1. Va in anticipo, la palla gli resta sotto la suola e Magnaghi lo punisce. Può capitare. Una macchia dentro un’altra partita senza sbavature.