Celebrati in Duomo i funerali dell’ex sindaco, scomparso ieri all’età di 92 anni. Alla guida del Comune dal 1999 al 2006, mise la firma sul cambiamento della città, interrotto dall’inchiesta su Variantopoli. Numerosi e trasversali i messaggi di cordoglio, compreso quello della Ss Arezzo. Nel 2004, dopo la promozione in B, l’occasione mancata di un nuovo impianto per il calcio: ”gli equilibri politici di giunta mi costrinsero a ripiegare sulla costruzione della nuova curva sud”. Oggi l’abbraccio d’addio della sua gente

L’ultimo saluto a Luigi Lucherini. I funerali dell’ex sindaco si sono celebrati oggi in Duomo alla presenza delle autorità e di moltissimi esponenti di quel mondo politico che l’ingegnere aveva frequentato con trasporto e una mai sopita diffidenza. 

C’era anche tanta gente comune ad ascoltare l’omelia del vescovo Riccardo Fontana, molti cittadini che hanno voluto rendere omaggio a un uomo di grande cultura, energia e vitalità, caratteristiche che l’hanno accompagnato fino all’età di 92 anni.

L’ingegnere è stato alla guida della città dal 1999 al 2006, vincendo per due volte le elezioni e portando al governo la coalizione di centrodestra, cosa che ad Arezzo non si era mai verificata. Al ballottaggio ebbe la meglio su Paolo Nepi nel 1999 e su Monica Bettoni nel 2004.

Dalle rotatorie, che all’epoca cambiarono la viabilità cittadina, all’attuale tangenziale, dal parcheggio sotterraneo di piazza del Popolo alla Vela, sede del nuovo tribunale, sono molte le opere inaugurate da Lucherini e che hanno lasciato il segno, inaugurando un nuovo corso amministrativo. 

Meritano la citazione anche le scale mobili, con l’accesso a nord al centro storico, e la piscina comunale di viale Gramsci, che andò a riqualificare uno spazio diventato in quegli anni una triste buca delle nane.

Lucherini avrebbe voluto mettere il sigillo anche su uno stadio nuovo, moderno, eventualità che sembrava destinata a tradursi in realtà nel 2004, quando l’Arezzo di Somma conquistò la serie B. ”Questa soluzione è sempre stata presente nella mia testa – ha detto più volte l’ex sindaco – nonostante quell’anno gli equilibri politici di giunta mi costrinsero a ripiegare sulla costruzione della nuova curva sud”.

Il secondo mandato di Lucherini si interruppe bruscamente nel 2006 per lo scandalo Variantopoli, che coinvolse lui, tre consiglieri comunali di maggioranza e alcuni imprenditori e professionisti. Fu condannato a due anni per abuso d’ufficio sia in primo grado che in appello. Il reato andò in prescrizione prima della sentenza di Cassazione. Stessa sorte (condanna e poi prescrizione) anche per Piero Mancini, all’epoca presidente dell’Arezzo.

”Fu una congiura di palazzo” ripeteva sempre Lucherini, convinto di essere stato accoltellato alle spalle dai nemici della politica e amareggiato per non aver potuto portare a termine il suo progetto di cambiamento della città, che prevedeva (fra le altre cose) un nuovo aeroporto e la metropolitana di superficie

Moltissimi i messaggi di cordoglio alla famiglia: politici che lo avevano sostenuto e avversato (come Alfio Nicotra e Vincenzo Ceccarelli), colleghi di lavoro, esponenti del mondo culturale e artistico (da Mauro Valenti, patron di Arezzo Wave, a Santino Cherubini), oltre alla Ss Arezzo in rappresentanza del mondo del calcio.

Prima che ingegnere, prima che sindaco della città, Luigi Lucherini è stato un aretino innamorato di Arezzo. Della sua gente riconosceva i difetti ma, molto di più e molto più volentieri, sottolineava orgogliosamente i pregi. La frase che era solito utilizzare, esposta oggi in Duomo sopra il registro delle firme, recitava così: ”Con l’aiuto di tutti si può fare grande una città. Arezzo merita l’impegno di ciascuno di noi”.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine