Guglielmo Manzo è soddisfatto dell’avvio di stagione: “La squadra mi dà sempre la sensazione di poter fare gol da un momento all’altro. Merito del mister, trasmette tranquillità e rabbia agonistica. Presto mi metterò al tavolo con il direttore per progettare il futuro, è giusto che porti avanti il lavoro tecnico avviato in estate. I 922 abbonati? Sono contento, li ringrazio tutti. Domenica mi piacerebbe battere il record di vittorie, sarebbe una gran cosa”

Sei vittorie di fila, primo posto in classifica, miglior difesa di tutta la serie D, rapporti con l’ambiente rinsaldati. A Civita Castellana, due domeniche fa, Guglielmo Manzo è passato davanti al settore ospiti prima di raggiungere il suo posto in tribuna ed è stato applaudito. Una scena inimmaginabile soltanto a giugno, quando i veleni della retrocessione e del mancato ritorno in C erano ancora pesanti da smaltire. I risultati, come (quasi) sempre nel calcio, si stanno dimostrando la medicina migliore.

Presidente, contro il Seravezza ha avuto paura di non farcela?

A 7 minuti dalla fine qualche brutto pensiero ti viene. Ma quest’anno vivo ogni partita con una serenità speciale, perché la squadra mi dà sempre la sensazione di poter fare gol da un momento all’altro. E poi, per la prima volta sotto la mia gestione, abbiamo veramente una rosa dove tutti sono titolari. Le sostituzioni si stanno rivelando un fattore decisivo e non è un caso.

L’Arezzo ha eguagliato il record di sei vittorie iniziali consecutive che resiste dal 1955. E ora potrebbe batterlo. Che effetto le fa?

Una soddisfazione immensa che si mischia un po’ con la scaramanzia. A Ghivizzano cercheremo di vincere ancora, ma non dimentichiamo che ci sono anche gli avversari. E abbiamo visto che contro di noi, giustamente, giocano tutti al massimo. Però battere questo record sarebbe veramente una gran cosa.

A quale giocatore darebbe la palma del migliore in questo avvio di stagione?

A tutti, i ragazzi si stanno comportando bene in egual misura. Se proprio devo citare qualcuno, faccio il nome di Paolo Indiani. Leggo da più parti che si sta affermando questa corrente di pensiero chiamata “indianismo”. Beh, sono un seguace anch’io.

Addirittura.

Sì, perché il mister è sempre sul pezzo. Riesce a trasmettere alla squadra sia tranquillità che rabbia agonistica. Se siamo partiti così bene, con una difesa di ferro, è merito suo. Poi è evidente che la rosa è di qualità. Non ci sono mele marce, vedo un cesto di mele tutte buone. E qua il mio plauso va a Giovannini, con il quale mi metterò presto a un tavolo per parlare del futuro.

Guglielmo Manzo in tribuna contro il Seravezza

Il direttore ha il contratto in scadenza a giugno, con rinnovo triennale automatico in caso di promozione. Teme che qualche sirena possa cantare?

Timori non ne ho, ma nelle mie aziende ho imparato che il momento per programmare è quando le cose vanno bene. Domenica, a fine partita, sono sceso in campo. Non lo avevo mai fatto prima. Ho incrociato Giovannini e ci siamo abbracciati: gli riconosco di aver dato fiducia a me e al progetto Arezzo in un momento in cui non era semplice farlo. Il suo modo di vedere il calcio è stato fondamentale per farci voltare pagina.

E’ fiducioso sul fatto che riuscirà a blindarlo?

Sì. L’altra volta abbiamo trovato l’accordo in pochi minuti, credo ci siano i presupposti perché accada di nuovo. Ma non c’entrano le sei vittorie di fila, sia chiaro. Ritengo coerente e opportuno che Giovannini prosegua il lavoro tecnico impostato in questi mesi a prescindere da come andrà a finire la stagione. Sul cui esito comunque sono ottimista.

La campagna abbonamenti si è chiusa a 922 tessere. Se ne aspettava di più?

No, sono contento così. Ringrazio tutti i 922 tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento e ringrazio di cuore quelli che la domenica pagano il biglietto. Il periodo è duro per tutti, anche poche decine di euro pesano sui bilanci familiari. E poi siamo in serie D, bisogna essere realisti.

Sono cominciati i preparativi per il comitato del centenario?

Sì, oggi avremo la prima riunione del tavolo tecnico, propedeutico alla nascita del comitato. Nelle prossime settimane entreremo nel vivo.

E le maglie amaranto? Quando le vedremo in campo?

Le maglie sono pronte. Vediamo un po’, credo ci sia anche un po’ di scaramanzia, come dicevo prima. Non decido io e ho intuito che finché si vince, andiamo avanti così…

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine