l'espressione sconsolata di mister Indiani contro il Ponsacco

Una battuta che circola spesso allo stadio, un passo falso che va gestito bene, due partite che potrebbero indirizzare la stagione, la testa della classifica come alleata. L’Arezzo riparte dopo lo 0-1 con il Ponsacco, con qualche ansia in più e diverse certezze

Prima o poi doveva succedere. Certo, ad Arezzo probabilmente qualcuno aveva in mente di chiudere il campionato a 100 punti, e del resto una battuta ricorrente sugli spalti del “Città di Arezzo” dice che “se dopo tre giornate l’Arezzo non ha DIECI punti, di sicuro ci sarà qualcuno che ha da lamentarsi”, ma diciamo che se proprio battuta d’arresto doveva essere, è meglio che sia successa in una domenica che ti lascia da solo in vetta, dove cioè il contraccolpo psicologico in termini di classifica non è così tosto come avrebbe potuto essere in altre situazioni.

Detto questo, ovviamente, la sconfitta casalinga contro la Mobilieri Ponsacco evidenzia delle criticità che è giusto sottolineare ma che è anche onesto intellettualmente non drammatizzare. Il fatto che ad esempio ultimamente i gol arrivino col contagocce è un’evidenza, ma al tempo stesso è piuttosto ben bilanciato dalla difesa assolutamente d’élite: come evidenziato in un altro pezzo di AM, nessuno in Italia è a quota 2 nella casella dei gol subiti. Poi è anche vero che se Diallo avesse centrato la porta un minuto prima del gol di Mencagli, e se Settembrini non avesse deciso di fare un remake del rigore di Menchino Neri contro Walter Ciappi, gli amaranto sarebbero andati negli spogliatoi sul 2-1, senza rubare niente, e ovviamente l’intera partita avrebbe preso un’altra piega. Vabbè, come diceva Gino D’Acampo, “if my grandmother had wheels…

Zona protesta con il direttore di gara Giordano

Ma è andata così, e ha ragione Indiani a dire che una partita del genere, in cui tutto quello che può andarti storto ti va storto, in condizioni normali ti capita una volta in un campionato. A costo di sembrare quelli che rosicano, poi, va detto che il teatrino degli infortuni è stato veramente stucchevole, al punto che in una partita tutto sommato corretta l’arbitro ha dovuto concedere 10 minuti di recupero tra primo e secondo tempo, poi ulteriormente prolungati. Del resto, finché il regolamento lo consente, questa cosa si può fare, per quanto terrificante dal punto di vista dello spettacolo e del fair play.

L’importante, in questo momento, è non perdere la consapevolezza dei propri mezzi e della propria forza: le prossime due partite saranno cariche di significati, per motivi di classifica e non solo. La truppa di mister Indiani ha ancora il vento in poppa dell’amore della piazza (e ci mancherebbe pure) e ha i mezzi tecnici per imporsi in entrambi i casi. Serve una reazione di testa, soprattutto: archiviare la partita contro il Ponsacco come un episodio sfortunato, azzerare tutto, ripartire. Dalla vetta della classifica, dove l’Arezzo non si trova certo per caso.