Daniele Vantaggiato, attaccante del Livorno

E’ stata una settimana turbolenta per la società di Toccafondi, con mister Collacchioni licenziato e poi richiamato su esortazione della squadra. Il tecnico nel derby potrebbe rispolverare il 352 utilizzato a inizio stagione, con la speranza di invertire il trend in trasferta e stimolare un attacco che finora ha segnato poco. Capitan Luci e Lo Faso i giocatori top

LIVORNO, SETTIMANA TURBOLENTA – La partita tanto attesa finalmente è arrivata e domenica andrà in scena il derby tra Arezzo e Livorno. I labronici con 16 punti occupano la quarta posizione appaiati alla Flaminia. Gli amaranto livornesi arrivano alla sfida dopo una settimana turbolenta. Lunedì mattina il presidente Paolo Toccafondi, che nell’estate 2021 ha rilevato il club dopo il fallimento, ripartendo dall’Eccellenza, aveva esonerato il mister Lorenzo Collacchioni dopo la sconfitta di Roma contro il Montespaccato (1-0). Partito il consueto tourbillon di nomi per il sostituto (Esposito, l’ex Arezzo Sottili, Legrottaglie, Marchionni, Pochesci, Favarin), nel pomeriggio di martedì è avvenuto un fatto strano e decisamente insolito. Il capitano Andrea Luci, a nome della squadra, ha chiesto alla società di richiamare Collacchioni, accollandosi le colpe delle ultime prestazioni. E così è stato. Episodio inusuale nel calcio, con i giocatori che ci hanno messo la faccia, prendendosi una bella responsabilità.

UN MESE DIFFICILE – Facendo un piccolo passo indietro, la scelta di sollevare il tecnico classe ’80, ex Fucecchio e San Miniato, all’esordio assoluto in categoria, era dovuta al fatto che nell’ultimo mese, in pratica dalla trasferta di Ghivizzano in poi, la squadra ha faticato nei risultati (due vittorie casalinghe di misura e un pari e due sconfitte consecutive in trasferta, tre su nove giornate di campionato), ma soprattutto a livello di gioco. Il Livorno ha avuto difficoltà ad imporre il proprio calcio, alcuni hanno puntato il dito anche sul fatto di essere passati dalla difesa a tre, tanto cara a Collacchioni, con cui era stata impostata la squadra anche in fase di calciomercato, a quella a quattro. Inoltre si imputava al trainer il fatto che i labronici segnano poco (8 reti in 9 partite), cambiando continuamente gli interpreti del reparto avanzato, e di non aver voluto un centravanti vero e proprio.

ATTACCANTI POCO PROLIFICI – I vari Torromino, Vantaggiato (spesso beccati dai tifosi perché legati all’Unicusano di Bandecchi, sponsor del club, non troppo amato in riva al Tirreno) ma anche Neri, Rossi, Rodriguez non sono veri numeri 9, ma si trovano maggiormente a loro agio a giocare in appoggio ad una punta. Comunque quello che è successo potrebbe cementare ancor di più il gruppo, facendo arrivare ad Arezzo una squadra motivata, convinta e vogliosa di far propria l’intera posta in palio. Al netto delle difficoltà del momento, il Livorno è una squadra con qualche limite in organico, costruita in fretta e furia dopo il ripescaggio ottenuto lo scorso agosto a seguito dell’affaire Figline, ma con ottime individualità soprattutto in mediana, come Luci, Cretella e il nuovo arrivato Bruzzo, in passato a Pontedera con il direttore Giovannini. Per la sfida del Comunale Collacchioni dovrà fare a meno del lungo degente Apolloni, molto difficilmente potrà contare su Pecchia, mentre paiono recuperati Lo Faso, Mattia Lucarelli (figlio di Cristiano, allenatore della Ternana) e Giuliani, assente da diverso tempo.

MODULO E FORMAZIONE – Difficile ipotizzare la formazione, ma non è escluso un ritorno al 352. Fogli (’03) in porta, linea difensiva con Russo, Fancelli (’04) e l’ex Karkalis. Sugli esterni a destra Bruno (’01), sull’out opposto Lucarelli, cerniera centrale formata da Belli (’03), Luci e Cretella, con Bruzzo che scalpita alle loro spalle per una maglia da titolare. In avanti Lo Faso e Neri sembrano in vantaggio su Torromino, Vantaggiato, Rodriguez, Frati e Rossi. In caso di 4321, abbassamento di Bruno sulla linea difensiva, ballottaggio sull’out mancino di difesa tra Lucarelli e Karkalis, mentre in avanti probabile l’inserimento del cubano Rodriguez o di Torromino.

il gol segnato da Lo Faso all’Arezzo in Coppa Italia

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Andrea Luci e Simone Lo Faso. Il primo è livornese di Piombino, nipote di Aldo Agroppi, 37 anni compiuti a marzo, capitano e leader degli amaranto. Veste la maglia del Livorno ininterrottamente dal 2010, ad eccezione di 18 mesi trascorsi a Carrara. Centrocampista di personalità, tecnicamente bravo, tatticamente intelligente, non troppo dinamico, in campo sa guidare bene la squadra grazie alla sua qualità e alla sua quantità. Simone Lo Faso (’98) appena diciottenne esordì in serie A con il suo Palermo contro il Milan. Da lì dieci presenze nel massimo campionato, poi il passaggio alla Fiorentina. Sembrava un predestinato, vista anche la trafila nelle rappresentative giovanili della Nazionale, poi i tanti, troppi infortuni, ne hanno frenato la carriera. Poche presenze tra Lecce, Cesena, Pistoiese gli hanno fatto prendere la decisione di scendere la scorsa stagione in serie D alla Folgore Caratese. Arrivato a Livorno a settembre, è giocatore di indubbio talento, bravo tecnicamente, calcia tranquillamente con entrambi i piedi, abile in campo aperto e può agire come trequartista, esterno o anche da attaccante.

ULTIMO PRECEDENTE – L’ultima volta che le due squadre si sono incontrate era il 3 aprile 2018 in piena “battaglia totale”, quando l’Arezzo di Pavanel si impose per 1-0 sul Livorno guidato da Foschi, grazie ad una rete di Cutolo.