la squadra schierata con il Trestina

Dalla vittoria di Piancastagnaio sono passate solo due settimane eppure sembrano due anni. E quello che doveva essere un trampolino per la rimonta, è diventato quasi un boomerang. L’Arezzo da due mesi mette in mostra sempre gli stessi difetti: anche per questo si rende necessaria una sterzata. Non a caso è stato proprio Indiani a sottolineare l’importanza della prossima gara, il cui risultato potrebbe aprire scenari opposti

Subito al lavoro per preparare la partita di mercoledì contro il Poggibonsi. La squadra si è allenata stamattina, a poche ore dal pareggio di Città di Castello contro il Trestina. Nel pomeriggio è poi arrivata la notizia del pareggio interno della Pianese contro il Grosseto, con la capolista che resta a +5 sull’Arezzo, ma anche della quarta vittoria consecutiva del Gavorrano (2-0 contro l’Ostiamare) risalito a -1 dagli amaranto.

Il campionato vive di alti e bassi un po’ per tutti e i giochi sono da fare sia in testa che in coda. In questo senso, l’Arezzo ha tutto il tempo per rimettersi in carreggiata e conservare le speranze di promozione, magari facendo leva pure su qualche nuovo acquisto. Di certo c’è che le ultime 10 giornate di campionato, con appena 3 vittorie e 13 punti all’attivo, hanno segnato un rallentamento evidente.

Ieri poteva finire in tanti modi. L’Arezzo poteva chiuderla dopo venti minuti e a metà ripresa, il Trestina poteva pareggiarla già nel primo tempo. L’ha agguantata alla fine e non è un risultato bugiardo, anche se in quel momento la buriana sembrava passata. Il fatto è che la squadra non riesce a vivere una gara tranquilla nemmeno quando la sblocca dopo pochi minuti: l’ultima l’ha pareggiata, quella prima con il Tau Altopascio l’ha addirittura persa.

Paolo Indiani, 31 punti in 16 giornate

Al di là della formazione, delle sostituzioni, delle assenze, del mercato (tutte cose di cui si può dibattere in eterno), l’aspetto più preoccupante è che i difetti emersi da un paio di mesi sono ancora lì tali e quali. Né si è provata in campo una soluzione tattica diversa per sparigliare le carte, se non il Bramante trequartista visto all’opera ieri o qualche cambio di modulo a gara in corso.

Paolo Indiani deve inventarsi qualcosa. L’altro giorno in conferenza stampa confessò di non aver ancora trovato la password per far girare al massimo la squadra, andata giù di rendimento dopo le prime sei giornate a punteggio pieno. Certe scelte dell’ultimo periodo (la rinuncia a Lazzarini con il Montespaccato, l’esclusione di Polvani con l’Ostiamare, le sostituzioni contro il Tau, la panchina di Convitto con il Trestina) non hanno pagato e adesso il margine d’errore si è ridotto al minimo.

E’ vero che la squadra continua a collezionare occasioni da gol e ne concretizza il minimo sindacale, è vero che il parco under si è assottigliato drasticamente a causa di cessioni e infortuni, ma proprio per questo i momenti della stagione vanno interpretati e gestiti con pragmatismo. Non a caso è stato lo stesso Indiani a definire quella di mercoledì prossimo una partita spartiacque.

Serve qualcosa di diverso e serve in fretta, anche perché il calcio è strano. L’Arezzo il 4 dicembre vinceva (bene) in casa della capolista con una signora prestazione. Doveva essere il trampolino per la rimonta, invece quella vittoria si è rivelata quasi un boomerang. Sono passati solo 14 giorni, sembrano 14 anni…