Il presidente Farsetti in audizione alla commissione cultura della Camera dei Deputati in virtù dell’esperienza maturata dal comitato dal 2010 a oggi: “I tifosi come soggetti attivi dentro le società e garanti contro lo sciacallaggio di personaggi senza scrupoli. Iter avviato, per noi una giornata storica”
Ne è passato di tempo da quando venne ratificato l’atto di nascita di Orgoglio Amaranto, uno dei primi comitati di azionariato popolare in Italia. Era l’estate del 2010, Piero Mancini aveva appena lasciato la società tra i marosi della serie D e Marco Massetti non aveva ancora compiuto il passo decisivo per garantire un futuro al club.
Tredici anni e otto presidenti dopo (Massetti per l’appunto, poi Severini, Ferretti, Matteoni, La Cava, Monaco, Gentile e Manzo), OA ha vissuto ieri una giornata epocale, che certifica la bontà del cammino intrapreso a fianco dell’Arezzo. Un cammino non sempre in discesa, anzi: le salite non sono mancate, con ostacoli disseminati qua e là. La diffidenza della gente, l’erosione della quota sociale (dal 2 all’1 per cento), la rinuncia quasi obbligata a un posto nel consiglio d’amministrazione, sommate a tutte le polemiche legate alle contingenze calcistiche, hanno rappresentato crocevia complicati.
Orgoglio Amaranto ce l’ha comunque fatta, sopravvivendo nel calcio tritatutto di oggi e ritagliandosi un ruolo fondamentale per garantire trasparenza e rappresentatività ai tifosi. Ieri il presidente Daniele Farsetti (il sesto dopo Zoeddu, Cucciniello, Borselli, Amatucci e Stefano Farsetti) ha preso parte all’audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati. All’ordine del giorno c’era la bozza del testo della legge per promuovere la partecipazione popolare nelle società sportive.
Il comitato è stato invitato a parlare nel corso dell’audizione informale in forza della propria esperienza consolidata. Farsetti ha portato la voce di Arezzo, dei soci del comitato e di tutti i tifosi che nel corso degli anni hanno contribuito alla crescita della partecipazione popolare, legandola sempre più alle sorti del club.
“Esprimo grande soddisfazione – ha detto Daniele Farsetti – perché questa convocazione ha dato valore al nostro lavoro e introdotto la nostra testimonianza in un consesso così alto come quello del parlamento italiano durante l’iter di approvazione di una legge che rappresenta il primo passo per il riconoscimento, a livello normativo, dei tifosi come parte delle società sportive, soggetti attivi e non meri clienti passivi.”
Il testo della legge prevede infatti che si formi un albo degli enti di partecipazione popolare, come appunto Orgoglio Amaranto, presso il Ministero dello sport. Questo porterebbe vantaggi gestionali diretti alla Ss Arezzo che, grazie alla quota dell’1% in mano ai tifosi/soci, diventerebbe così una società a partecipazione popolare. “Per fare un esempio immediato – spiega il presidente di OA – ci sarebbero una serie di facilitazioni burocratiche nell’ammodernamento dello stadio.”
“Dopo aver analizzato la bozza del testo della legge abbiamo segnalato alcune possibili integrazioni che per la nostra esperienza darebbero un concreto valore aggiunto alla normativa, come l’istituzione di un tavolo permanente tra enti, associazioni e società sportive per un dialogo costante tra i diversi attori. Per evitare atti di sciacallaggio sulla pelle dei tifosi stessi sarebbe importante rendere l’ente di partecipazione popolare tutore del patrimonio storico di una società, depositario quindi del marchio, dei colori sociali e dei suoi simboli così che non possano mai andare dispersi o finire nelle mani sbagliate. Sempre per questo motivo, nella nostra esperienza, siamo riusciti ad inserire la clausola del gradimento da esprimere da parte del comitato e del diritto di prelazione nella proposta di eventuali nuovi soci. Con la nostra testimonianza abbiamo inteso dare il nostro contributo costruttivo a questo iter cercando di sottolineare anche il percorso di crescita culturale del tifoso proprio come soggetto attivo capace di portare istanze nella società di riferimento in modo da favorire il dialogo e il benessere sociale nel territorio.”
Orgoglio Amaranto ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata davvero importante, una tappa storica nella vita del movimento per la partecipazione popolare nelle società sportive.