Frick, Baclet, Kozak e Brunori (in senso orario)

Non sono molti gli attaccanti d’oltre confine che ad Arezzo sono riusciti a fare gol con continuità tra i professionisti. La velocità di Supermario, i salti mortali del francese, la tecnica dell’italobrasiliano meritano la menzione, mentre Sanguinetti, Cissé, Essoussi sono andati in doppia cifra nei dilettanti. In mezzo a loro tante meteore: il nigeriano Adeshina e l’argentino Turienzo, il francese Fofana e l’uruguaiano Invernizzi, il croato Butic e il maliano Boubacar, il sanmarinese Macina e l’ivoriano Kroupi. Ora è il turno del ceco, che arriva al Comunale con l’esperienza giusta per decidere le partite

L’Arezzo degli ultimi tempi ha sfatato diversi tabù, dalle sei vittorie iniziali consecutive della passata stagione (record che resisteva dal 1955) al sospirato primo posto in serie D (un solo precedente nel 1996), passando per il colpaccio di Livorno che mancava da 48 anni. Il vento è cambiato, come hanno potuto constatare i 6.500 che hanno gremito il Comunale lo scorso 16 aprile per il match promozione con la Pianese. Vittoria in rimonta, con i favori del pronostico e lo stadio strapieno: roba cha da queste parti è successa di rado.

Adesso tocca a Libor Kozak sfruttare l’onda e riscrivere un pezzo di storia, perché di centravanti stranieri in grado di “spaccare”, nei cento anni amaranto, non ce ne sono stati molti. E quelli che hanno fatto bene, sono rimasti solo una stagione per poi approdare altrove. Però, in mezzo a tante meteore come il nigeriano Adeshina e l’argentino Turienzo, il francese Fofana e l’uruguaiano Invernizzi, il croato Butic e il maliano Boubacar, ci sono pure alcuni nomi che i tifosi portano nel cuore.

Libor Kozak in allenamento

SUPERMARIO – Il primo in assoluto è quello di Mario Frick. Classe 1974, arrivò in amaranto nell’ottobre del 2000, in C1, e debuttò come pochi altri hanno saputo fare: con una doppietta. Lucchese-Arezzo 0-2, colpo di testa di giustezza e punizione al bacio, con festeggiamenti davanti al settore ospiti. Nato nel Liechtenstein, progressione devastante, potente e veloce in egual misura, SuperMario si guadagnò un coro personalizzato e l’apprezzamento della piazza con i suoi gol (17), che fruttarono il quarto posto in classifica ma non bastarono ad evitare la sconfitta in semifinale playoff con il Livorno. Dopo quell’annata, Frick fece il grande salto in serie A, al Verona, e nel massimo campionato poi ci tornò nel 2007 con il Siena per altre tre stagioni. In mezzo, quattro tornei di B alla Ternana (e un gol dell’ex sotto la sud). Oggi allena il Lucerna in Svizzera. Ad Arezz siamo ancora tutti innamorati di lui, ex capitano della sua Nazionale.

SALTI MORTALI – Altro straniero dall’impatto forte è stato Allan Pierre Baclet. Francese del 1986, sbarcò in amaranto dopo un anno in prestito alla Juve Stabia di Capuano. Era la serie C1 2008/09, che vide l’Arezzo chiudere di nuovo al quarto posto per poi perdere il playoff contro il Crotone. Mobile, forte in progressione e in acrobazia, a suo agio nell’attaccare la profondità, Baclet sapeva destreggiarsi con disinvoltura dentro l’area. Memorabile un suo gol in rovesciata alla Pistoiese e memorabili anche le sue esultanze con il salto mortale. Sua la firma sulla vittoria più significativa di quell’annata, l’1-0 alla capolista Gallipoli. Arezzo (11 i gol totali) fu un bel trampolino che lo portò in B, prima al Lecce e poi al Vicenza, al Frosinone, al Novara, dentro una carriera in cui avrebbe potuto raccogliere di più.

Baclet abbracciato da Bricca e Chianese dopo un gol alla Cavese

STAGIONE BOOM – Il podio potremmo completarlo con Matteo Brunori Sandri, che però è straniero a metà. Nato in Brasile e cresciuto in Italia, aveva e ha il doppio passaporto. Oggi capitano del Palermo, che ha trascinato in serie B, è stato il golaedor dell’annata 2018/19, la prima veramente prolifica per lui tra i professionisti, pure quella terminata al quarto posto e con l’eliminazione in semifinale playoff per mano del Pisa. 29 anni da compiere a novembre, in amaranto partì lento e chiuse fortissimo. Gol al Novara nel primo turno degli spareggi, doppietta alla Viterbese nei quarti, gol al Pisa con 9.500 spettatori al Comunale. Tecnico, rapido, bravo nell’uno contro uno, un po’ attaccante esterno e un po’ prima punta, sapeva fare tante cose e sapeva farle rapidamente. In tutto 17 reti, alcune da categoria superiore come quelle al Pontedera e alla Virtus Entella in casa o al “Moccagatta” di Alessandria.

TRIDENTE ESOTICO – Aggiungiamo alla lista tre centravanti stranieri che però i loro gol li hanno segnati in serie D: il cileno Mauricio Sanguinetti (1979), in doppia cifra nella stagione 2010/11; il guineano Salim Cissé (1991), sbarcato in Italia come rifugiato politico, 13 volte a segno nel 2011/12 e poi giramondo fra Portogallo, Romania, Grecia, Albania e Malta; il marocchino Adnane Essoussi (1984), ancora in attività a Sansepolcro, a bersaglio in 13 occasioni nel 2013/14.

METEORE AMARANTO – Da queste parti non ebbe fortuna il sanmarinese Marco Macina, talento che al Bologna consideravano più forte del gemello Roberto Mancini. In amaranto solo 11 presenze e 1 gol nella serie B 83/84. Non è andata meglio all’ivoriano Eli Kroupi, che nella C 2006/07 segnò 2 gol, uno dei quali nel derby di Perugia, e nemmeno all’albanese Florian Myrtaj, che comunque firmò 6 reti tra gennaio e giugno del 2008, sempre in C. Gli ultimi ad averci provato senza incantare sono stati l’uruguaiano Ruben Bentancourt (4 gol nel 2016/17) e il liberiano Cherif Diallo, che l’anno scorso ha però dato il suo contributo alla promozione con 2 reti. In mezzo c’è stato nientemeno che il marocchino Walid Cheddira, 13 presenze e 0 segnature nel 2019/20. Poi l’esplosione con la maglia del Bari, la partecipazione ai Mondiali in Qatar con la sua Nazionale e adesso un futuro (pare) in serie A.

Per Kozak (il secondo ceco in amaranto dopo il difensore Marek Kodr, 10 gare nel 2020/21) il momento è quello buono. A differenza dei suoi predecessori, non arriva ad Arezzo per fare carriera ma con un curriculum corposo e prestigioso alle spalle. Porta sicuramente fisicità, esperienza e una qualità tecnica superiore alla categoria. La speranza di Indiani e dei tifosi è che porti pure tanti gol.