Personalità, organizzazione, ritmo per 70 minuti a Rimini. Poi mancanza di cinismo e qualche sofferenza che aiuta a crescere. Una vittoria meritata, conquistata con le armi che predilige Indiani e con un 433 che diventava 4231, interpretato con piglio da titolari e subentrati. Festa grande per i 500 al “Neri”, in attesa della riprova con la Carrarese alla vigilia del centenario

DEBUTTO CON I LUSTRINI – Personalità, organizzazione, ritmo. Per 65 minuti è stato un Arezzo sopraffino, al di là delle aspettative che pure erano alte. Pochi rischi dietro, diverse occasioni create, 2 gol messi a segno e la percezione di una superiorità tecnica, tattica e atletica piuttosto marcata. Poi, fallito il 3-0 e beccato in modo episodico il 2-1, è cominciata un’altra partita e c’è stato da soffrire. Indiani ha parlato di mancanza di cinismo e non ha torto. E’ un difetto che l’Arezzo si porta dietro dall’anno scorso, sperando che il cinismo si possa guadagnare con l’allenamento e non sia una di quelle qualità che ce l’hai o non ce l’hai.

SOFFERENZA CHE FA CRESCERE – Poteva anche pareggiarla il Rimini ma non sarebbe stato risultato equo. E comunque una mezz’oretta sulle spine è salutare, fa bene, tiene desta l’attenzione. Sulla bontà della prestazione pesa il valore dell’Arezzo e pesano parimenti le difficoltà di un avversario in rodaggio, che ha cambiato tanto e aveva alcune assenze di rilievo. Ma l’analisi, oltre che onesta, non può non essere incoraggiante: la squadra è quadrata, ha un’idea di gioco, è affiatata. Già con la Carrarese, che ha un organico di ottimo livello, avremo una bella riprova. E sarà la vigilia del 10 settembre.

MAWULI E IORI – Bene il collettivo, bene tutti i singoli, da Trombini a Gucci (gol da bomberone), da Pattarello a Settembrini, da Polvani (baluardo) a Iori, che si è inserito alla perfezione negli ingranaggi di Indiani. Menzione per un ammirevole Mawuli: ha palleggiato quando c’era da palleggiare, ha legnato quando c’era da legnare. Indiani ha disegnato un 433 elastico che diventava 4231, accorgimento utilizzato alcune volte pure nella passata stagione e che si è rivelato molto efficace. L’allenatore alle 23 di ieri sera era gongolante in sala stampa a Rimini, stamani alle 10 era già in campo a Rigutino ad allenare i giocatori non utilizzati in Romagna. 69 anni e l’entusiasmo di un ragazzino.

IL CENTENARIO – Una gran bella serata, in un contesto da calcio vero e con 500 tifosi amaranto che hanno cominciato la nuova stagione con le stesse buone abitudini di quella vecchia: cantando, tifando, vincendo. Nella sua lunga storia, l’Arezzo non aveva mai vinto due gare d’esordio in trasferta per due anni di fila. E’ successo tra il 2022 e il 2023, a Orvieto e Rimini, con il centenario dietro l’angolo. Nulla succede per caso…