Andrea Settembrini, capitano amaranto

Due squadre che prediligono proporre gioco piuttosto che contenere, due moduli diversi per creare superiorità, Indiani che ha la variante del 4231 con Settembrini più alto e Dal Canto che utilizza i quinti come ali: si prospettano novanta minuti di fuoco. Chiosa e Damiani possibili novità in formazione, dall’altra parte probabile rientro di Della Latta. Tanta gente sugli spalti, Arezzo si accinge a vivere una giornata speciale

Bella e difficile, come si conviene alla prima partita casalinga della stagione. Tutt’intorno monta l’attesa per rivedere il calcio giocato, mentre in campo si affilano le armi per contrastare un avversario pieno di qualità, reduce da una stagione positiva e che ha alzato l’asticella degli obiettivi. Le parole di Paolo Indiani, in questo senso, descrivono bene il quadro generale al di là di qualche concessione alla pretattica. Perché scaricare il fardello del pronostico sull’avversario è da sempre un buon modo per alleggerire la pressione.

Lo sa anche Dal Canto, che comunque sta prendendo di petto la situazione senza nascondersi: la sua Carrarese è forte, è ambiziosa e punta in alto. Domani quindi sarà un bel test per l’Arezzo, appena sbarcato dalla serie D, ma lo sarà anche per i gialloblu, che si troveranno di fronte un collettivo solido, composto da diversi debuttanti tra i prof ma molto affiatato, con princìpi di gioco mandati a memoria e un ambiente carico che potrebbe spostare qualche equilibrio.

il presidente Manzo oggi allo stadio

Si prospetta interessante il confronto tra due sistemi tattici diversi, anche se entrambi improntati sul possesso palla, la pressione offensiva e una modalità di difesa tutt’altro che passiva, come ha sottolineato Dal Canto. Dalla parte amaranto sarà 433, anche se c’è la variante 4231 sperimentata a Rimini e l’anno passato in talune circostanze. Settembrini potrebbe alzarsi sul play avversario e lasciarsi due mediani alle spalle, finendo per fare quasi il sottopunta dietro Gucci. Si vedrà domani sera dopo aver letto l’undici scelto da Indiani, che come al solito non ha escluso novità. Chiosa e Damiani sono nomi “caldi”, nel solco di una turnazione che il tecnico ha utilizzato costantemente per tutta la stagione scorsa e che sembra intenzionato a riproporre in questo campionato.

Dall’altra parte, salvo sorprese, Dal Canto disegnerà un 352 dal baricentro alto, con Capello e Simeri che in avanti si completano e che sanno sia attaccare la profondità che palleggiare con i compagni. Probabile il rientro di Della Latta dal primo minuto, con l’ex Belloni a fare l’interno e Grassini e Cicconi che interpretano il ruolo di quinti in maniera garibaldina, spingendo costantemente per creare superiorità numerica.

E’ la seconda giornata, i due allenatori amano proporre piuttosto che contenere, dunque è lecito attendersi novanta minuti di fuoco, privi di tatticismi, dove ci sarà tanta qualità nella fase propositiva ma dove prevarrà chi riuscirà a difendersi con più ordine e raziocinio.

Per l’Arezzo, vada come vada, resterà un sabato memorabile. Il ritorno in C, la vigilia del centenario, la maxi coreografia della Minghelli, l’onda lunga di un entusiasmo che arriva da lontano e che non accenna a scemare: la città è in fibrillazione e vuole godersi un’ora e mezzo di calcio amaranto.