Il terzino è il migliore nell’Arezzo. Bene Lazzarini e Foglia, prestazione in calando per Chiosa in difesa. Il centravanti sempre solo tra gli avversari e mai servito dai compagni. Damiani e Gaddini sotto tono

Le pagelle di Arezzo-Olbia.

TROMBINI 6 Curioso destino il suo, chiamato in causa un paio di volte negli ultimi 180 minuti e infilzato con 4 gol senza responsabilità alcuna. Stasera lo tradisce una deviazione fortuita di Risaliti. Per il resto, fa lo spettatore. Brivido per la sassata di Contini che sibila vicino al suo palo di sinistra.

LAZZARINI 6.5 Il debutto da titolare è il compendio delle sue qualità: abnegazione, agonismo, dinamismo. Qualche sbavatura qua e là che non sposta il giudizio. Una buona prestazione.

RISALITI 6 L’Olbia davanti costruisce poco, facilitandone il lavoro. L’Arezzo poi gioca con la linea più bassa e questo aiuta a non prendere imbucate. Serata senza ansie.

CHIOSA 5 La prima dall’inizio va in calando. Un’oretta di ordinaria amministrazione, con Ragatzu che gira al largo e l’etereo Scapini che non punge. Non bene la ripresa. Si fa pure soffiare un pallone sanguinoso che Contini, per millimetri, non trasforma nel gol beffa del 2-1.

COCCIA 7 Il migliore per continuità, intraprendenza, aggressività. Sbaglia qualche scelta ma è sempre dentro la partita, con gamba e qualità.

CASTIGLIA 6 Fa quel che può in una gara bloccatissima, con l’Arezzo che sceglie di non aggredire alto e l’Olbia che si limita a un possesso conservativo. Qualche guizzo, qualche palla gestita così così. Comunque non tradisce (32′ st Settembrini ng Venti minuti di buona frenesia).

Castiglia in azione a centrocampo

FOGLIA 6.5 Il più positivo in mezzo al campo. Si muove molto, sradica palloni, prova a mettere pure un po’ di geometria in una partita scombinata (23′ st Mawuli 6 Entra bene, tocca molti palloni in poco tempo. Peccato per l’ammonizione, la terza di fila. Il prossimo giallo farà scattare già la diffida).

DAMIANI 5 Assente a Pescara, in dubbio alla vigilia per un problema al piede, finisce per giocare novantacinque minuti in cui si sbatte ma spreme pochissimo.

PATTARELLO 6.5 Il solito minestrone di roba buona e meno buona, alternata con pervicacia. Mescolando punizioni e angoli calciati in modo scriteriato, traversoni invitanti mandati in area, palle perse e il rigore guadagnato con il fisico e il mestiere, viene fuori il voto finale. Sempre meglio averlo in campo come stasera piuttosto che in tribuna come a Pescara (32′ st Iori ng Vedi Settembrini).

KOZAK 5 Intendiamoci. Come capitato sovente l’anno scorso, il centravanti dell’Arezzo, nel sistema tattico interpretato così, è un martire mandato là a fare solo guerra e gioco sporco. Non arriva un pallone per fare sponda con i compagni, non arriva la richiesta di un uno-due, men che meno arriva un cross decente per armare il colpo di testa. Per uno come il ceco, senza neanche un compagno di reparto vicino, la vita è dura dura. Fatto sta che chiude senza un tiro in porta (11′ st Gucci 5.5 A lui un paio di inviti interessanti arrivano. Sul primo fa quello che può, mettendo a lato. Sul secondo, disegnato dalla sorte dopo un rimpallo, spara un destro storto che termina in fallo laterale. Era il 94′, poteva essere il gol vittoria. Peccato).

GADDINI 5 Qualche cosina fatta come Dio comanda e anche tanta confusione. Si vede che vorrebbe spaccare il mondo ma il colpo gli resta in canna. Non è ancora il bip bip che un anno fa strappava in velocità e trovava la porta con disinvoltura (11′ st Guccione 6 Trasforma con olimpica freddezza il rigore del vantaggio. Mette dentro un paio di cross arcuati. Poi perde palloni banali sulla trequarti che uno con il suo piede non può permettersi di perdere).