Filippo Guccione, un gol su rigore finora

Le assenze di Masetti e Settembrini, quella probabile di Castiglia e le condizioni non perfette di Polvani costringono l’allenatore a valutare più opzioni tattiche. La squadra cala con il trascorrere dei minuti e non ha mai tenuto la porta inviolata: sono due difetti da correggere, anche se la classifica finora è buona. A Recanati potrebbe toccare a Guccione dall’inizio per dare più assistenza al centravanti

Se le partite si fossero chiuse al 45′, l’Arezzo avrebbe 12 punti, 4 in più di quelli ufficiali. Viceversa, i secondi tempi avrebbero portato in dote soltanto 3 punti. Sono dati che contano relativamente da un punto di vista statistico ma che hanno un significato più largo se si analizzano le partite nel loro complesso. E testimoniano una flessione che si ripete con il trascorrere dei minuti. Una causa univoca ovviamente non c’è: a volte è dipeso da un fattore atletico, a volte dalla superficie di gioco (il campo sintetico non è uguale a quello in erba naturale), a volte dagli episodi, altre volte dalla spinta degli avversari. Fatto sta che l’Arezzo di solito parte bene e poi si complica la vita, tant’è vero che ha segnato 6 gol prima dell’intervallo e 3 (la metà) dopo. Viceversa, dei 12 gol al passivo, 3 sono arrivati nella prima frazione di gara e 9 (il triplo) nella seconda.

E’ uno dei talloni d’Achille che sono emersi nelle prime 7 giornate di campionato, fermo restando che la squadra ha messo insieme 8 punti ed è perfettamente in linea con l’obiettivo stagionale. Con questo trend, a fine campionato ne arriverebbero circa 44, che garantirebbero la salvezza tranquilla. La Recanatese, avversario di domani, un anno fa ha chiuso a quota 47 e ha giocato i playoff da decima classificata.

Renzi in azione con il Cesena

Resta il fatto che Indiani ha bisogno di allungare la performance della squadra e di blindare in modo più efficace l’area di rigore. Anche Trombini, l’altro giorno, ha sottolineato che uno degli obiettivi è mantenere finalmente la porta inviolata, cosa mai riuscita fino ad ora. E’ vero che 9 gol su 12 l’Arezzo li ha beccati da Carrarese (3), Pescara (3), Entella (1) e Cesena (2), avversari più forti, ma pure Rimini, Olbia e Pontedera, di riffa o di raffa, sono riusciti a buttarla dentro.

Domenica l’allenatore cercherà risposte importanti in una gara ostica, contro un avversario rognoso che sta bene di testa e di gambe. Mancherà Masetti, mancherà Settembrini, mancherà Castiglia e c’è il dubbio su Polvani, il che riduce le alternative a disposizione del tecnico in due reparti su tre. Se verrà confermato il 4231 degli ultimi tempi, potrebbe toccare a uno tra Guccione e Iori giocare alle spalle della prima punta, così da alleviarne le difficoltà a entrare nel vivo della manovra. Resterebbe il compito di pestare i piedi a Prisco, play marchigiano, ma le caratteristiche dei due (più attaccanti del capitano) avrebbero un impatto diverso sulla gara.

Se invece si tornerà al 433 puro, si aprirebbero i ballottaggi in mezzo al campo, dove Mawuli ha la certezza di un posto e gli altri due se li giocherebbero Bianchi, Damiani e Foglia. In più c’è la soluzione Renzi, impiegato sempre da terzino ma che resta una mezz’ala con buoni tempi di inserimento. Domani dopo la rifinitura, nella consueta conferenza stampa del mister, se ne saprà qualcosa di più.