Zdenek Zeman, 76 anni, allenatore del Pescara

Il boemo, 76 anni, si è seduto sulla panchina del Comunale soltanto in un Arezzo-Lecce del novembre 2006 in serie B. Oggi guida una squadra con tanti elementi di qualità ma che non vince dal 9 dicembre e che è scivolata al sesto posto in classifica. Domani consueto 433 con tre ex in rosa: il vice allenatore Bucaro, il difensore Di Pasquale e l’attaccante Merola, a segno all’andata. Il play estone Tunjov e il centravanti Cuppone (entrambi 7 gol in campionato) i giocatori top

IL PESCARA DI ZEMAN – Partita di cartello al Comunale: domani sarà di scena il Pescara che con 32 punti occupa la sesta posizione in classifica. Sulla panchina degli abruzzesi siede uno dei personaggi più importanti dell’intera serie C, uno che è sulla breccia dagli anni ’90, ovvero Zdenek Zeman. Il boemo, 76 anni, è l’allenatore più anziano della categoria, da sempre il mister più divisivo del calcio italiano. Tornato a guidare il Delfino per la terza volta nel febbraio scorso, ha come vice Giovanni Bucaro, sulla panchina dell’Arezzo per 3 giornate al termine della stagione 2015/16, quando sostituì Ezio Capuano. Nelle settimane scorse Zeman ha avuto qualche problema di salute ed è stato colpito da una ischemia, che lo ha tenuto lontano dalla panchina per qualche giorno. Sulla panchina del Comunale si è seduto una sola volta, il 4 novembre 2006, quando alla guida del Lecce vinse 1-0 contro gli amaranto di Sarri (all’esordio).

MERCATO BIANCAZZURRO – La società del patron Daniele Sebastiani è tra i club più attivi durante questa fase del mercato invernale, soprattutto in uscita. Hanno lasciato la maglia biancoazzurra Manu passato al Pineto, Ciocci rientrato anzitempo al Cagliari e accasatosi poi al Pontedera, l’esperto Mora trasferitosi al Fiorenzuola e Barretta che è sceso in D al Notaresco. Definito anche il passaggio di Tommasini al Monopoli, mentre in entrata è stato ingaggiato il nuovo vice Plizzari, ovvero Gasparini, prelevato dal Potenza.

UN MESE E MEZZO DI ASTINENZA – Il Pescara arriva alla sfida contro gli amaranto in crisi di risultati. La squadra di Zeman non vince dallo scorso 9 dicembre (4-0 all’Olbia), nelle ultime quattro sfide ha raccolto appena due punti ed è reduce da altrettante sconfitte, contro Juve Next Gen (4-3) e nel turno scorso, all’Adriatico, contro il Perugia (0-1) per via di una clamorosa autorete, nei secondi finali, dell’ex di turno Di Pasquale. Dopo la partita di lunedì la tifoseria si è fatta sentire, contestando la squadra, arrivata alla quarta sconfitta casalinga della stagione, settima se si considerano anche le trasferte. Nel mirino giocatori e società, mentre Zeman non è stato, per il momento, oggetto dei fischi dei tifosi. La squadra è sì in difficoltà a livello di risultati, ma non di prestazioni. Il Pescara visto contro gli umbri, ma anche nelle sfide precedenti, è apparso vivo, in discreta forma, nell’ultima sfida ha creato numerose palle da gol, tutte vanificate forse per la troppa frenesia, sbagliando anche un rigore con Vergani, che tra l’altro si è beccato con i propri sostenitori al momento della sostituzione, gesto che è la cartina tornasole dell’umore della squadra, apparsa molto nervosa (5 cartellini gialli).

CARATTERISTICHE – Durante la stagione, ma soprattutto nella prima parte, il Pescara ha messo spesso in mostra quelle giocate tipiche delle idee del boemo, ovvero intensità, pressing, aggressione immediata per riconquistare il possesso, verticalizzazioni e le famose triangolazioni terzino-mezzala-esterno offensivo, dogma del credo calcistico zemaniano. La rosa è un mix equilibrato tra under e giocatori più esperti. La difesa, con 26 reti al passivo, è il reparto maggiormente in difficoltà, anche per l’idea di calcio che la squadra prova a mettere in campo. Nella terza linea si sta mettendo in luce l’estremo difensori Plizzari, autore fino ad oggi di un ottimo campionato. Ampia la spinta dei terzini, che in fase di possesso si trovano spesso e volentieri in zona offensiva nella metà campo avversaria. Retroguardia che fa perno sull’esperienza di capitan Brosco, difensore strutturato fisicamente, forte nel gioco aereo, e sul suo compagno di reparto, il potente mancino slovacco Mesik, che rientra da un turno di squalifica. Diverse le scelte in mediana: il play Squizzato, 2002, con visione di gioco, abilità nel passaggio, ma anche aggressività e tempismo tipici di un intenditore; Tunjov; i baby De Marco e Dagasso, entrambi ’04, quest’ultimo prodotto del vivaio pescarese, diverse volte titolare in stagione grazie a prestazioni importanti dove spiccano i suoi inserimenti in fase offensiva; Aloi, giocatore di gamba e intensità; Franchini, spesso però fermato dagli infortuni. Nel reparto offensivo bomber Cuppone, il talentuoso Accornero, Cangiano, l’altro ex Davide Merola e Vergani.

l’ex Davide Merola dopo il gol all’andata

MODULO E FORMAZIONE – Per la sfida del Comunale certe le assenze di Pellecani (lesione al menisco) e di Accornero (forte contusione al ginocchio rimediata contro il Perugia). Pescara con il solito 433. Plizzari in porta, a destra Floriani Mussolini in ballottaggio con Moruzzi, sull’out opposto Milani, coppia centrale formata da Brosco e Mesik, con Di Pasquale prima alternativa. Mediana non facile da ipotizzare: Squizzato dovrebbe tornare in regia affiancato da Tunjov e Dagasso sembra in vantaggio sui vari Aloi, Franchini e De Marco. Cuppone come terminale offensivo con Merola e Cangiano sugli esterni, con Vergani come alternativa.

GIOCATORI TOP – Tra i giocatori da temere maggiormente ci sono Georgi Tunjov e Luigi Cuppone. Il primo è centrocampista estone nato a Narva, nazionale del suo paese, classe 2001 portato in Italia nel 2020, appena maggiorenne, dalla Spal. Centrocampista centrale o mezz’ala, potente, forte fisicamente, discreto a livello tecnico, abile negli inserimenti senza palla. Più bravo in fase offensiva che in quella di non possesso, in campionato ha già messo a segno 7 reti ed è il cannoniere della squadra alla pari di Cuppone. Quest’ultimo è attaccante centrale non troppo strutturato, come da copione nelle squadre del tecnico di Praga. Originario di Nardò, 26 anni compiuti lo scorso agosto, veloce, svelto nel dribbling, abile nei movimenti senza palla, soprattutto nel cercare il taglio alle spalle dei difensori. Stoccatore, bravo tecnicamente, ha una accentuata personalità. L’attaccante però ultimamente non è stato risparmiato da Zeman: ”Cuppone corre tanto ma non si sa dove e perché”.

ANDATA – Nella gara di andata il Pescara ebbe la meglio al termine di una partita spettacolare, terminata con un pirotecnico 3-2, mentre l’ultimo precedente al Comunale risale al 16 novembre 2008 quando la partita si chiuse sul risultato di 1-1 grazie alle reti di Lucas Simón per i pescaresi e pareggio amaranto a firma Matteo Cavagna.