Ai 2.057 abbonati si sono sommati 692 paganti, che hanno portato il totale dei presenti a 2.749 unità, soglia più bassa in un’annata che comunque sta facendo registrare buoni numeri. La sud a difesa della norma che consentirebbe ai tifosi di far parte dei cda dei club: “il calcio è della gente”

La partita contro la Vis Pesaro ha fatto registrare il più basso numero di spettatori della stagione. Ai 2.057 abbonati si sono infatti sommati 692 paganti, che hanno portato il totale dei presenti a 2.749 unità. Prima di ieri, l’afflusso più basso (fatta eccezione per la gara con l’Entella disputata con la curva sud chiusa per squalifica) allo stadio risaliva alla gara con il Pineto del 12 novembre, persa 2-1 all’ultimo secondo, con 801 paganti e 2.858 spettatori.

La media stagionale è comunque più che onorevole, con 3.379 spettatori sugli spalti (dentro c’è compresa anche la gara con l’Entella che, per i motivi indicati poc’anzi, in condizioni normali avrebbe alzato sensibilmente la soglia). Al di là della contingenza legata alla partita con la Vis Pesaro, con le previsioni meteo che davano pioggia a catinelle e che poi sono state smentite dalla realtà, i numeri non sono male. Come non sono male quelli legate alle trasferte, con l’Arezzo che è stato sempre accompagnato da diverse centinaia di tifosi.

La sud tramite il gruppo Ultras, oltre a sostenere la squadra e festeggiarla dopo il triplice fischio, ha anche fatto sentire la sua protesta contro il cosiddetto “emendamento Lotito-Galliani”. I due dirigenti hanno infatti presentato nei giorni scorsi un documento per chiedere l’abrogazione della norma che prevede l’ingresso dei tifosi all’interno delle società sportive professionistiche, tramite la costituzione di un organo consultivo ad hoc i cui membri sarebbero eletti dai supporter abbonati alla società tramite sistema elettronico. L’entrata in vigore di questa norma, approvata nel 2019 all’interno del disegno di legge delega Sport, è più volte slittata.

“Il calcio è della gente” hanno scritto i tifosi, perorando la causa con un lungo testo stampato su un volantino, in cui è stata ricordata la presenza di Orgoglio Amaranto all’interno della società fin dal 2010. Una strada che ad Arezzo è stata percorsa in tempi non sospetti e che vorrebbero battere anche altre piazze in tutta Italia.