lo stadio Molinari di Campobasso (foto Campobasso calcio)

Uno degli ostacoli maggiori per i club che salgono di categoria è adeguare l’impianto alle normative. Lavori in corso per Juve Stabia e Mantova, adesso in B, mentre alcune società che hanno vinto nei dilettanti dovranno spostarsi altrove. L’Arezzo l’anno prossimo torna a Campobasso, Carpi e Piancastagnaio

In Italia uno dei problemi maggiori per i club che salgono di categoria è adeguare lo stadio alle normative richieste, con il rischio di vanificare i risultati del campo. Non capita soltanto a chi lascia i dilettanti per sbarcare tra i professionisti ma anche a chi abbandona la Lega Pro per la B. Dodici mesi fa fu il Lecco a tremare, chiedendo di giocare a Padova in attesa dei lavori al Rigamonti-Ceppi che, ironia della sorte, sono stati completati a fine marzo 2024, con la squadra che aveva già un piede e mezzo in terza serie, dove poi è retrocessa.

Adesso tre delle quattro neopromosse in B sono alle prese con la necessità di riqualificare gli impianti. La Juve Stabia ha indicato Piacenza come sede alternativa, anche se c’è fiducia sul rispetto delle tempistiche richieste dai calendari (il Menti ha già fatto la B e necessita solo di aggiustamenti). Più cospicui gli investimenti del Comune al Martelli di Mantova, dove c’è un cantiere aperto nel settore distinti (inagibile da 8 anni) e dove servono un nuovo impianto elettrico, la creazione della zona mista per le tv, il ripristino dei tornelli, l’adeguamento degli spogliatoi, la costruzione delle nuove panchine e la posa dei seggiolini numerati in curva e distinti. Ancora peggio se la passa la Carrarese, che difatti ha indicato Pisa come sede per le prime gare della prossima stagione. Lo stadio dei Marmi, oltre che obsoleto, ha una capienza massima di 4.600 posti e per la B ne servono minimo 5.500.

Ancora più pesante il quadro per chi sale dalla D alla C. L’anno scorso, nel girone B, il Sestri Levante non ha mai messo piede al Sivori, accettando l’esilio prima a Carrara e poi a Vercelli, dove spesso ha giocato a porte chiuse. Idem dicasi per il Sorrento nel girone C, finito addirittura a Potenza perché lo stadio Italia non è a norma.

Venendo all’attualità. L’Alcione Milano ha sperato di avere il via libera per l’Arena ma dovrà spostarsi a Fiorenzuola, il Caldiero Terme non può giocare al Berti e traslocherà sul campo della Virtus Verona, l’Union Clodiense deve emigrare dal Ballarin all’impianto del Legnago mentre il Team Altamura sarà ospite del Brindisi. Più semplice la situazione per la Cavese (il Lamberti da circa un anno è in concessione al club) e per il Trapani (il Provinciale verrà ampliato in attesa del via libera per il progetto di un nuovo impianto).

Per quanto riguarda il girone dell’Arezzo, semaforo verde per il Carpi (dove comunque sono in corso interventi di adeguamento al Cabassi) e per il Campobasso, anche se l’agibilità definitiva del Molinari è arrivata solo poche ore fa e c’è una serie di ristrutturazioni da portare a termine. La Pianese giocherà regolarmente al Comunale di Piancastagnaio.