Dario Del Fabro (foto instagram)

L’Arezzo ha definito l’ingaggio del 28enne calciatore che nell’ultima stagione era in forza all’Yverdon, nella serie A svizzera: intesa biennale e reparto puntellato con un elemento di esperienza. Il destino di Borra, Maloku, Zona, Bianchi e Iori si conoscerà nelle prossime settimane

L’Arezzo ha definito l’ingaggio di Dario Del Fabro, classe 1995, originario di Alghero e cresciuto nel settore giovanile del Cagliari, con cui ha collezionato 6 apparizioni in serie A a inizio carriera. Il suo nome era spuntato negli ultimi giorni e oggi c’è stata l’accelerata decisiva.

Considerato un grande talento quando era un ragazzino, ha mantenuto solo in parte le promesse, anche se il curriculum è di buon livello. Attualmente era in Super League in Svizzera con la maglia dell’Yverdon, reduce da una stagione in cui ha collezionato 31 presenze. Alto un metro e 90, piede destro, la sua annata migliore l’ha vissuta a Pisa, in serie B, nel 2016/17: 34 presenze tutte da titolare. Nel cv anche Cittadella e tante esperienze all’estero: in Scozia con il Kilmarnock, in Olanda con il Den Haag, in Belgio con il Seraing. Del Fabro era sotto contratto per altre due stagioni ma l’Arezzo è riuscito a trovare la chiave per sbloccare l’affare.

Le sue sono le caratteristiche tipiche di un difensore di stazza: alto, forte di testa, non velocissimo ma a suo agio in marcatura e nella difesa a tre, anche se è stato impiegato spesso nella linea a quattro. Il giocatore, stando alle indiscrezioni che filtrano, ha raggiunto un’intesa biennale con il club amaranto, che così completa la batteria dei centrali, aggiungendo Del Fabro a Chiosa (1993), Gigli (1995) e Lazzarini (2000).

Per quanto riguarda le altre operazioni, ci sono alcuni calciatori con il futuro da definire, nonostante in questa prima fase di allenamenti siano in gruppo con mister Troise. Si tratta del portiere Daniele Borra (1995), dei difensori Rajan Maloku (2004) e Samuele Zona (2002), del centrocampista Sebastiano Bianchi (2003) e dell’esterno Mattia Iori (1997): l’Arezzo valuterà nelle prossime settimane se trattenerli o se invece trovare loro un’altra sistemazione.