A parte il centravanti (4 reti), gli altri giocatori offensivi hanno inciso poco: Pattarello ha segnato due volte su rigore, mentre Gaddini, Guccione e Tavernelli sono fermi a quota uno. Ancora a secco tutti i centrocampisti e i difensori. E l’arma dei corner va sfruttata meglio: finora 50 tiri dalla bandierina senza i frutti sperati. Migliorando la produzione offensiva, la classifica prenderebbe un altro aspetto
Cercasi bocche da fuoco. In questo avvio di stagione l’Arezzo sta incontrando qualche difficoltà imprevista nel concretizzare la mole di gioco che costruisce, nonostante l’indubbia qualità dei giocatori che compongono la rosa di Troise. I numeri raccontano di 10 gol segnati in 9 giornate, per una media appena superiore a un gol ogni 90 minuti. Il fatto che Trombini sia rimasto imbattuto in cinque occasioni ha consentito di capitalizzare al massimo la produzione offensiva, con 16 punti messi insieme che valgono al momento il quinto posto della classifica.
La questione si può leggere da due punti d’osservazione. A parte Ogunseye, il più costante nel trovare la porta avversaria e a quota 4 in classifica marcatori, gli altri elementi utilizzati dalla metà campo in su non hanno inciso come potrebbero. Pattarello ha segnato 2 gol ma in entrambi i casi trasformando un rigore contro Pineto e Legnago, mentre Gaddini, Guccione e Tavernelli sono fermi a quota uno, dove c’è pure Iori, poi ceduto al Lumezzane. Deve ancora rompere il ghiaccio Gucci, che però solo tre volte è stato schierato dall’inizio.
Pattarello, nonostante un rendimento altalenante, ha messo a referto 2 assist, provocato 2 espulsioni e un’altra manciata di cartellini gialli. Da lui ci si aspetta comunque qualche gol in più. Idem dicasi per Guccione, a bersaglio contro il Gubbio e poi meno incisivo e meno utilizzato, con 4 ammonizioni per gioco scorretto in 9 giornate che rappresentano un bilancio insolito per un trequartista del suo livello, chiamato ad accendere la luce piuttosto che a randellare. Gaddini (3 volte titolare su 9) ha bucato il Gubbio ed è l’unico (insieme a Iori) ad aver fatto gol da subentrato: ha dribbling, tiro, velocità e la percentuale realizzativa è uno dei dettagli su cui deve crescere. Per Tavernelli, arrivato ad Arezzo proprio sul gong del mercato, c’è stato un iniziale periodo di fisiologico adattamento, con l’influenza che lo ha fermato dopo la sua miglior prestazione: un gol e un palo contro la Ternana.
L’altro punto d’osservazione riguarda centrocampisti e difensori, tutti all’asciutto. Del Fabro e Gigli hanno stazza e sono due saltatori ma non l’hanno buttata dentro. A tal proposito va sottolineato che l’Arezzo deve ancora segnare il suo primo gol su azione d’angolo, arma decisiva che va sfruttata meglio: fino a oggi 50 corner calciati senza i frutti sperati. Il discorso vale anche per Lazzarini e Coccia ovviamente, che però hanno caratteristiche diverse e uno score indicativo, con un gol a stagione di media. Chiosa potrebbe portare un buon contributo in questo senso, così come Mawuli che un anno fa segnò 3 reti.
Nel calderone ci sono tutti al momento, compresi Renzi (in cerca del suo primo gol da professionista) e capitan Settembrini, che con il gol ha sempre avuto un rapporto complicato. L’assenza di Chierico, sotto questo aspetto, pesa molto, perché per caratteristiche era uno che avrebbe potuto risolvere diversi problemi. Riuscire a segnare con maggiore continuità, conservando una buona tenuta difensiva, è uno degli obiettivi da centrare nelle prossime settimane, a cominciare dalla trasferta di Sestri Levante.