Lo scorso 5 ottobre un decreto prefettizio negò ai tifosi dell’Arezzo la possibilità di seguire la squadra a Sassari. Ieri sera l’assemblea dei soci del comitato ha deliberato la prosecuzione dell’iter giudiziario fino al responso definitivo del tribunale della Sardegna. Udienza fissata per il 6 novembre. I precedenti del Tar di Ancona e, pochi giorni fa, del Tar di Milano

Il ricorso presentato da Orgoglio Amaranto contro il divieto di trasferta per la partita di Sassari, respinto in prima istanza dal Tribunale amministrativo regionale della Sardegna, andrà in dibattimento il prossimo 6 novembre. L’assemblea dei soci del comitato ha votato ieri sera, all’unanimità, la prosecuzione dell’iter giudiziario fino al responso definitivo.

Un primo esito c’è stato lo scorso 5 ottobre, quando venne confermata la disposizione prefettizia. Il Tar scrisse che, “tenuto conto dell’ampia discrezionalità di cui dispone l’Amministrazione nell’adottare misure come quella impugnata, in una logica di prevenzione e di anticipazione della tutela dei valori e interessi coinvolti, la motivazione suindicata, in base agli atti e ai documenti di causa e alla stregua della sommaria delibazione consentita nella presente sede cautelare, appare non irragionevole rispetto alla misura adottata (…) Inoltre la valutazione del grado di rischio è stata rimessa al prudente apprezzamento dell’autorità competente, apprezzamento allo stato non immotivatamente e nemmeno irrazionalmente o sproporzionatamente esercitato, specie considerando la “vicinanza temporale” tra i gravi episodi di Arezzo-Ternana e l’incontro Torres-Arezzo, che possono generare un giustificato allarme per il prossimo evento sportivo”.

Nell’udienza cautelare collegiale di novembre però si entrerà nel merito della questione e Orgoglio Amaranto, che ha affidato la causa all’avvocato Giulio Ciabattini, ha fondate aspettative di vedere premiate le proprie rimostranze. Il precedente del Tar di Ancona del 4 novembre 2023 avvalora la tesi di OA e nei giorni scorsi c’è stato un altro pronunciamento analogo da parte del Tar di Milano, che ha annullato il divieto di trasferta per i tifosi del Parma in procinto di recarsi a Como.

Il passaggio fondamentale dell’ultima sentenza è questo: “Visti il ricorso e i relativi allegati; vista l’istanza di misure cautelari monocratiche proposta dai ricorrenti, ai sensi dell’art. 56 del codice procedura amministrativa; ritenuto, alla prima delibazione consentita in questa sede, di apprezzare le censure avverso i profili di incongruità e di sviamento del provvedimento prefettizio, che espone formali esigenze di prevenzione in conseguenza di tafferugli avvenuti tra le avverse tifoserie durante l’incontro agonistico tra le squadre del Parma e del Bologna, ma che produce un sostanziale effetto punitivo considerato che il divieto di vendita dei biglietti d’ingresso allo stadio è riferito a una manifestazione sportiva diversa da un nuovo incontro tra le due squadre che avrebbe potuto, nella logica e nella congruità, giustificare il tipo di misura assunta, per questo motivo accoglie la domanda di sospensione monocratica del decreto prefettizio impugnato”.

L’obiettivo di Orgoglio Amaranto, come illustrato dal presidente Daniele Farsetti, è quello di tutelare i tifosi dell’Arezzo e salvaguardare il diritto a seguire la propria squadra del cuore anche in trasferta. La giurisprudenza, sotto questo aspetto, si sta consolidando: il divieto delle autorità di pubblica sicurezza deve avere carattere preventivo e non punitivo, oltre a rispettare la proporzionalità della sanzione. I sostenitori amaranto allo stadio “Vanni Sanna” non sono potuti entrare ma il 6 novembre sarà comunque una data importante, non solo per loro.