Nello Cutolo, ds dell'Arezzo

Intervista al direttore sportivo dell’Arezzo: “Contento della squadra, siamo in linea con i programmi. Sabato con la Spal la partita più difficile di tutte”

Sono passate dieci giornate e lo score dell’Arezzo recita: 6 vittorie, un pareggio, 3 sconfitte, 11 gol segnati, 9 subìti. Gli amaranto sono dentro la zona nobile della classifica, quarti a pari merito con la Torres e con soltanto Pescara, Ternana e Virtus Entella davanti. Il direttore sportivo Nello Cutolo è soddisfatto.

19 punti sono quelli che si merita l’Arezzo o c’è qualche rimpianto?

Rimpianti non ne ho, anche se contro la Ternana il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Però l’avvio di stagione è positivo, stiamo recitando quel ruolo da protagonisti che ci eravamo prefissati in estate. Abbiamo raggiunto gli ottavi di Coppa Italia e quindi direi che siamo in linea con i programmi.

E’ un campionato molto equilibrato a giudicare dai primi due mesi di partite. Ve lo aspettavate così?

Assolutamente sì, la squadra è stata brava a calarsi nel contesto, sapendo che ogni partita è una battaglia e che si può vincere e perdere contro tutti. Mi è piaciuto il fatto che i ragazzi hanno saputo mettersi alle spalle le sconfitte con Vis Pesaro e Pineto e che, dopo aver perso con la Ternana, sono andati a vincere a Sassari. Sono segnali importanti, fermo restando che vedo ampi margini di miglioramento.

Quelle due sconfitte che hai citato, entrambe in trasferta e a distanza di pochi giorni, ti avevano fatto venire qualche brutto pensiero oppure no?

Sono sincero, no. Questo è un gruppo che ci portiamo dietro da due/tre anni e conosco la professionalità che lo caratterizza. Abbiamo cambiato poco ma comunque qualche innesto c’è stato, compreso il mister. Un minimo di adattamento era preventivabile e qualche scivolone fa parte della logica delle cose.

Grazie a cosa è stato superato quel momento di difficoltà?

Grazie all’applicazione. Da giocatore ho vissuto tanti spogliatoi e garantisco che questo è uno dei migliori per cultura del lavoro. Con Troise una delle prime chiacchierate l’abbiamo fatta proprio su questa qualità della rosa.

Anche tu consideri la vittoria con il Legnago, arrivata in extremis su rigore, il primo crocevia della stagione?

Eravamo appena all’inizio, parlare di crocevia lo trovo esagerato. Ci sono partite che ti indirizzano i campionati, è vero, e vincere quella sera, dopo due sconfitte di fila, fu molto importante per il morale. Resto dell’idea che ci saremmo ripresi comunque.

Cosa c’è di Troise nell’Arezzo di oggi?

La proposta di gioco. Lui è molto bravo sul campo e a entrare nella testa dei ragazzi. E’ duttile tatticamente, anche se i moduli li fanno le caratteristiche dei giocatori.

C’è stata una sua scelta, una sua decisione, che vi ha fatto discutere?

Nel calcio ci sta di avere vedute diverse. Ma con il mister c’è un confronto quotidiano molto positivo. E c’è anche con il presidente, che rendiamo partecipe su tutto. L’obiettivo è crescere insieme.

l’abbraccio con Ogunseye dopo la vittoria di Sassari

C’è qualche giocatore che ti ha stupito in positivo finora? Chierico o Righetti per esempio.

La crescita è generale, sono contento di tutto il gruppo perché tutti hanno avuto spazio e si sono fatti trovare pronti.

I gol di Ogunseye potrebbero riaprire in anticipo il tavolo con il Cesena o il centravanti per adesso resta qua in prestito con diritto di riscatto?

E’ prematuro pensare a questo. Roberto si è inserito ottimamente nello spogliatoio e ci sta dando una grande mano, non solo per i gol. Per il futuro vedremo, c’è tempo.

Ti chiedo invece di Del Fabro, per il quale avevi speso parole di grande elogio al suo arrivo. Ti aspettavi qualcosa in più da lui?

Del Fabro è un ottimo giocatore, con esperienza internazionale. In una stagione ci stanno gli alti e bassi, ci sono momenti in cui le cose vanno bene e altri in cui vanno meno bene. Di qui a maggio vedrete che Del Fabro si ritaglierà uno spazio importante.

E’ un ragionamento che vale anche per Pattarello?

Certo. Un anno fa ha sposato il nostro progetto e ha dimostrato grande maturità. Lo aspettiamo sereni e tranquilli perché conosciamo le sue doti. Aggiungo che a Sestri ha fatto uno spezzone molto buono. Poi è chiaro che gli attaccanti sono giudicati per i gol e lui è consapevole che da quel punto di vista deve fare un salto di qualità.

Troise ha chiesto un apporto maggiore in fase realizzativa proprio ai giocatori offensivi. Sei d’accordo?

Sì, sotto questo aspetto c’è da alzare il livello. Piano piano lo faremo.

Contro il Rimini c’era il tuo amico Ciccio Caputo in tribuna, ancora svincolato. A gennaio potrebbe tornare a galla la suggestione di un suo arrivo oppure no?

Caputo è fermo perché ha rifiutato diverse offerte. Continueremo a sentirci come abbiamo sempre fatto negli anni ma la suggestione si è fermata all’estate.

Zona è ancora in gruppo, anche se fuori lista. Quale futuro prevedi per lui?

Non c’erano i margini per la risoluzione consensuale e Samuele poi non ha accettato alcune proposte dalla serie D. E’ un ragazzo d’oro, mi auguro che a dicembre possa tornare a giocare da qualche parte.

Sabato arriva una Spal in crisi di risultati. Che partita ti aspetti?

La più difficile di tutte, una gara delicata che dovremo affrontare al top della concentrazione. La Spal non sta attraversando un buon momento ma ha tanti elementi di livello. Per vincere servirà un Arezzo ancora più bravo delle ultime volte.