Troise vuole scongiurare il rischio di sottovalutare una Spal in difficoltà e ritrovare la vittoria interna che manca dal 25 settembre. Calendario intenso: martedì trasferta a Carpi, domenica prossima arriva l’Ascoli
Arriva la Spal e Troise vuole evitare che questa partita, i cui favori del pronostico pendono tutti dalla parte amaranto, si trasformi nella più classica delle bucce di banana. Guai a sottovalutare un avversario ferito (4 sconfitte nelle ultime 5 giornate), pieno di cerotti (Arena, Bachini, Fiordaliso, Saiani e Parravicini sono ko) e contestato dalla tifoseria, perché sarebbe come fare un passo verso il burrone. La panchina di Dossena scricchiola terribilmente, anche se il tecnico biancazzurro in conferenza stampa ha speso parole di grande serenità: “In questo momento siamo una macchina nel fango e sappiamo bene che la prima spinta possiamo darla solo noi. Dobbiamo tirare fuori i coglioni ma sono convinto che tutti insieme possiamo farcela”.
La Spal, considerando il trend negativo, nelle ultime settimane ha cambiato pelle, abbandonando il 433 d’inizio stagione per un più solido, almeno in teoria, 352. Gli estensi hanno subito 19 gol finora (quasi 2 di media a partita) e devono frenare l’emorragia se vogliono rialzare la testa. Troise lo sa bene, ovviamente, e non a caso è indeciso se confermare il modulo con due esterni e un centravanti oppure rispolverare il 4231 che gli consente di avere una bocca da fuoco in più, sacrificando un mediano.
Il ventaglio di scelte dell’allenatore amaranto è ampio e gli darà modo, oltre che di fare leva sulle qualità dei suoi giocatori, anche di infilare il coltello nelle piaghe spalline, cercando di trarne il massimo vantaggio. In difesa il rientro di Chiosa ha portato una botta di personalità al reparto e l’Arezzo ha raggiunto una buona tenuta generale, tant’è che ha chiuso con la porta inviolata sei volte su dieci (la Spal mai).
E’ in fase offensiva che gli amaranto devono migliorare (11 gol finora come la Spal) e Troise si attende un salto di qualità da una gara all’altra. Questa potrebbe essere la volta buona, fermo restando che gli episodi, come quasi sempre in un girone equilibratissimo, avranno un peso rilevante nell’indirizzare il match.
L’Arezzo, al di là dei numeri, arriva in condizioni ideali al match, il primo di un trittico che comprende anche Carpi e Ascoli: la squadra è in salute fisica e psicologica, si è insediata stabilmente nell’alta classifica, ha recuperato Montini e Righetti dopo gli infortuni e può interrompere il digiuno interno che dura dal 25 settembre (2-0 al Gubbio). Senza prendere sottogamba la Spal né eccedere in presunzione. Come direbbe Troise, con equilibrio.